Il Como fa sul serio, 2-0 alla Lazio

Settantaquattro anni dopo l’ultima volta, il Como vince al debutto stagionale in Serie A. Al Sinigaglia, la squadra di Fabregas batte 2-0 la Lazio dopo 90 minuti da applausi oggi domenica 24 agosto, grazie alle reti di Douvikas e Nico Paz, e si prende i primi tre punti della stagione 2025-26. I lombardi dominano fin dai primi minuti, ma entrambe le reti arrivano nella ripresa. Il grande protagonista della serata è il fantasista scuola Real Madrid, che decide la sfida con un assist e un gioiello su punizione.

Como-Lazio 0-2

La partenza è tutta del Como. La squadra di Fabregas appare subito ben messa in campo, si fa vedere spesso dalle parti di Provedel e al 21’ sfiora il vantaggio. I lombardi recuperano palla in attacco, viene fuori un cross invitante a centro area e Jesus Rodriguez sfiora il palo con un colpo di testa. La squadra di Sarri non reagisce e gli uomini di Fabregas ci riprovano con la conclusione dalla distanza di Vojvoda: prodigioso Provedel in tuffo. Il Como comanda per atteggiamento, ma anche per possesso palla e intorno alla mezz’ora c’è un’altra chance di testa con Kempf. La risposta della Lazio non arriva, gli uomini di Sarri subiscono la freschezza avversaria, ma si va negli spogliatoi sullo 0-0.

La ripresa sembrerebbe raccontare un’altra musica: i biancocelesti entrano con un nuovo piglio e vanno subito a un passo dal vantaggio con il sinistro di Cancellieri, fuori di poco alla destra di Butez. Lazio rinvigorita, ma a passare è il Como al 47’: Douvikas batte Provedel sfruttando l’assist sontuoso di Nico Paz. La Lazio reagisce e al 64’ trova il pari con Castellanos, mandato a rete da Gila con un lancio millimetrico. L’attaccante stoppa il pallone e batte Butez, ma la posizione di partenza è irregolare. Il momento è storico, perché per la prima volta l’annuncio viene dato direttamente dal direttore di gara Gianluca Manganiello ai tifosi presenti allo stadio. Si riparte. Sarri continua con la girandola di cambi e dopo aver inserito Pedro e Marusic al posto di Cancellieri e Lazzari mette in campo Rovella e Pellegrini al posto di Cataldi e Nuno Tavares. La reazione d’orgoglio non arriva, anzi i biancocelesti subiscono il raddoppio di Nico Paz, che batte Provedel con una punizione da poster e chiude i giochi. Nei minuti finali, compresi i 5 di recupero, la Lazio non trova spunti per riaprire la partita. E il Como va vicino al tris con Da Cunha. Buona la prima per Fabregas, che esce tra gli applausi del Sinigaglia. Lavori in corso per Sarri.

Dopo il successo per 2-0 sul campo del Sinigaglia contro la Lazio, l’allenatore del Como Cesc Fabregas ha parlato ai microfoni di Dazn commentando la prestazione della sua squadra. Il tecnico spagnolo ha toccato vari aspetti del match: dal confronto a livello di gioco con i biancocelesti di Sarri, alla filosofia di squadra basata sulla riaggressione immediata, fino alla crescita del gruppo anche fuori dal campo.

Nel prepartita aveva parlato di “carte da giocare”. Oggi contro una squadra come la Lazio, che ha principi di gioco simili, vi siete imposti con autorità. Quanto la soddisfa il risultato?
“Una partita è sempre una partita. Ci sono 45 gare in una stagione: alcune volte va così, altre meno. Certo, siamo contenti di questo risultato e di questa prestazione. È la prima giornata di Serie A, volevamo partire col piede giusto e ci siamo riusciti. Tre punti valgono sempre lo stesso, qualunque sia l’avversario, ma iniziare in questo modo ci motiva a continuare a lavorare”.

La riaggressione feroce della sua squadra ha impressionato tutti. Riottenevate palla in pochi secondi e ripartivate subito. È questo l’aspetto che ha fatto la differenza?
“Non so se sia stato l’elemento decisivo, ma è sicuramente il nostro modello di gioco. Non è tecnica né solo qualità, è questione di mentalità. Si allena, si ripete, si trasmette con costanza: martellare la testa dei ragazzi ogni giorno finché diventa automatico. Vogliamo essere una squadra corta, che recupera palla il più presto possibile, che domina il possesso e attacca al momento giusto. A volte funziona bene, a volte meno, ma la mentalità deve rimanere questa”.

Oggi si è parlato anche del legame del gruppo fuori dal campo. Lei ha voluto una sorpresa speciale per Gabrielloni, mantenendo la promessa di una statua. Quanto contano questi gesti?
“Lui lo sapeva già da un mese, ma è stata la sorpresa che meritava. Per me è un tesoro avere persone come Alessandro, perché incarna lo spirito di questa squadra e di questa città. È un ragazzo d’oro, fa capire subito cosa significhi difendere questi colori. È un simbolo del nostro Como, non solo un giocatore importante, ma un eroe per questa società. Sono orgoglioso di allenarlo”.

Tra i protagonisti c’è stato anche Nico Paz, in gol su punizione. Quanto la soddisfa la sua crescita?
“Con lui abbiamo lavorato tantissimo. Dall’inizio del ritiro si è allenato senza sosta: allenamento, ripetizioni, punizioni su punizioni. Alla fine la fatica paga, ed ecco che oggi ti regala un gol decisivo. Non solo: quando c’è stato da attaccare l’uno contro uno, lui ha fatto anche un assist che ci ha fatto vincere ancora tre punti. Questi ragazzi hanno fame, voglia di imparare e di migliorarsi ogni giorno. Per me è un privilegio guidarli”.


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