Eurolega, Olimpia sconfitta dall’Hapoel

L’Hapoel ha travolto l’Olimpia (105-83) laddove era più vulnerabile ovvero sotto canestro dove lamentava le assenze di Josh Nebo e Devin Booker.

I due centri dell’Hapoel, Dan Oturu e Johnathan Motley hanno segnato 37 punti in coppia con 14 su 19 nel tiro da due, rendendo il compito della difesa dell’Olimpia impossibile tenuto conto di come la squadra israeliana è stata in grado di spaziare il campo e creare tiri da fuori aperti.

L’Hapoel ha eseguito alla perfezione il suo piano gara, ha sfruttato tutte le sue armi migliori. Ha segnato 105 punti soprattutto perché ha tirato in modo spettacolare sia da fuori (45%) che da sotto, attaccando il ferro (31 su 43). Contro questi numeri non c’era possibilità di vincere una partita in cui l’Olimpia ha lottato per un tempo, una partita in cui nel secondo quarto ha costruito anche cinque punti di vantaggio e palla in mano, ma non è riuscita ad avere continuità, ritmo, difesa.

IL PRIMO TEMPO – L’Hapoel vuole aggredire l’Olimpia dov’è più corta e falcidiata dalle assenze, ovvero nel cuore dell’area dei tre secondi. Dei primi 10 punti otto sono di Dan Oturu al ferro. Progressivamente, Dunston gli prende le misure con una stoppata e poi una palla rubata dal palleggio. L’Hapoel va avanti di sette, ma l’Olimpia regge. L’ingresso di Leandro Bolmaro alza il livello di aggressività e ritmo della squadra. E’ lui a segnare il meno due, poi dopo la tripla di Chris Jones anche il meno uno dalla lunetta. L’Olimpia va avanti per la prima volta con una penetrazione di Brooks, per la seconda volta con un rimbalzo d’attacco di Leonardo Totè. Johnathan Motley pareggia la gara con una tripla sulla sirena, 25-25, alla fine del primo quarto. Nel secondo, l’Olimpia tenta l’allungo con un altro rimbalzo d’attacco di Totè e una tripla di Brooks. Sul più cinque però si arresta, commette errori banali e concede un 7-0 che ribalta la partita. E’ sempre Oturu il problema più grande, anche perché andando forte al ferro creare spazio per gli esterni, Blakeney soprattutto gioca un secondo quarto imponente. Una sua tripla scava sette punti per l’Hapoel. L’Olimpia supera il momento critico con un canestro di Totè e un rimbalzo d’attacco di Brooks che genera la tripla di Ellis. Alla fine del primo tempo è 49-45 Hapoel

IL SECONDO TEMPO – L’Hapoel approccia il secondo tempo con ferocia. Spacca subito la partita, piazza un 6-0 e costringe Coach Messina a usare subito un time-out. L’Olimpia risponde solo quando precipita a meno 16 con un rimbalzo d’attacco di Ricci. Poi segnano Brooks e Totè, ma la difesa non riesce ad arginare l’Hapoel. Micic domina il terzo quarto. Costruisce in prima persona 18 punti di vantaggio. L’Olimpia con un quintetto in cui Ricci è il centro nominale ha un sussulto che la riporta a meno 12, 76-64, alla fine del terzo periodo. Ma Antonio Blakeney segna due missili consecutivi all’inizio del quarto spegnendo sul nascere ogni velleità. L’Hapoel controlla la gara e vince 105-83.

Così Coach Ettore Messina ha commentato la gara con l’Hapoel Tel Aviv: “Complimenti all’Hapoel, soprattutto nel secondo tempo è stato molto migliore di noi e ci ha spianato. Nel primo tempo soprattutto in attacco abbiamo giocato una buona partita, ma in difesa non abbiamo mai avuto la fisicità e l’aggressività necessarie per limitarli, tanto che abbiamo commesso solo cinque falli. Quest’anno è la prima volta che succede di far prevalere la frustrazione, di abbassare le braccia e arrendersi. Si può perdere, ma non così. Nel terzo quarto, sotto di 12, la frustrazione ha prevalso. Questo è stato l’aspetto peggiore della gara. Abbiamo qualche giocatore in evidente difficoltà fisica, ma non si può giocare depressi. Nel primo tempo avevamo costruito tiri aperti ma le percentuali non ci hanno sorretto, nel secondo invece non abbiamo più fatto nulla. In una serata negativa i tanti minuti giocati bene da Leonardo Totè sono sicuramente una buona notizia per la sua crescita come giocatore”.

Sull’Hapoel: “La cosa che mi ha colpito di più è il livello di equilibrio che hanno trovato le loro guardie, che sono di alto livelli, e hanno già trovato modo di condividere palloni, responsabilità, in più hanno potenza, sono tutti alti e grossi e grandi tiratori. Per cui aprono il campo e rendono il lavoro della difesa complicato. Infatti, hanno segnato cento o più punti altre volte”.

Sugli assenti: “Booker rientra dagli Stati Uniti domani; Nebo sta proseguendo il protocollo previsto dopo i casi come il suo; Sestina si opererà al braccio e starà fuori a lungo, si pensa anche per tre mesi; Lorenzo Brown si sta allenando ma non con la squadra. Lo farà all’inizio della prossima settimana per poter rientrare dopo la trasferta di Belgrado con il Maccabi”.

 


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