Eurolega, Olimpia incerottata cade a Vitoria

Troppe cose non sono andate bene a Vitoria, una partita nata male con le perdite in sequenza di Mannion e Tonut che hanno lasciato la squadra con cinque esterni e 11 effettivi.

Baskonia ha comandato tutta la gara, chiudendola 88-78. L’Olimpia ha avuto momenti buoni, in alcuni momenti, ha capovolto l’inerzia della partita ma mai per abbastanza tempo. Palle perse, soprattutto nel primo tempo, tanti tiri sbagliati anche al ferro, e una certa sofferenza a rimbalzo o sulle palle contese l’hanno condannata in una serata in cui Baskonia ha avuto certamente più aggressività, più lucidità, più energia. E’ stata la sua quinta vittoria consecutiva in casa dove riesce ad alimentare il proprio gioco, trovando in Matteo Spagnolo quello che non aveva avuto da Markus Howard, e poi uno straordinario nei momenti cruciali Tim Luwawu-Cabarrot.

IL PRIMO TEMPO – L’Olimpia parte con le polveri bagnate: i primi sei possessi sono tutti infruttuosi. La difesa all’inizio regge, nonostante qualche rimbalzo offensivo concesso. Baskonia tenta il primo allungo sul 17-11 con l’ingresso in campo di Matteo Spagnolo mentre Bolmaro e Shields svolgono un grande lavoro difensivo sui tiratori scelti come Markus Howard e anche Tim Luwawu-Cabarrot. L’Olimpia replica con una tripla di Ricci e poi una di Brooks. Ricuce fino al 23-20 Baskonia del primo quarto. All’inizio del secondo, la seconda tripla di Ricci dall’angolo vale la parità. Ma poi le palle perse (10 all’intervallo) e qualche sbavatura difensiva, ad esempio il non utilizzo dei falli, consentono a Baskonia di allungare. Luwawu-Cabarrot centra due triple consecutive e il vantaggio schizza a otto punti. L’Olimpia dopo il time-out di Coach Poeta ritrova un po’ di ritmo in attacco, con le penetrazioni di Brooks, bravo a leggere le scelte difensive avversarie, e il gioco dentro-fuori di Booker. La rimonta non si completa e nel finale di tempo una tripla di Nowell scava ancora sette punti per Baskonia, 49-42, all’intervallo.

IL SECONDO TEMPO – Baskonia scatta forte nel terzo quarto, prova subito ad allungare. L’Olimpia inspiegabilmente sbaglia quattro tiri al ferro e precipita a meno 13, 55-42. In un attimo però rimedia. Shields segna tre volte consecutive e riporta l’Olimpia a meno sei, 55-49 prima del terzo fallo di LeDay. Con l’inerzia che sembrerebbe aver cambiato sponda, Luwawu-Cabarrot replica con una tripla su rimbalzo lungo e gioco rotto che innesca un parziale di 10-0 che di fatto segna la partita. L’Olimpia tocca il meno 18, poi chiude il periodo sotto 70-54. Nel quarto periodo, Baskonia raggiunge i 22 di vantaggio. L’Olimpia prova a trovare energia. In qualche momento la trova con Shields, Brooks, Bolmaro poi anche Nebo. Ma tutto quello che riesce a fare è rientrare a meno 10, che poi è lo scarto finale (88-78) riuscendo almeno a limitare i danni e costringere Baskonia a giocare fino in fondo.

Così Coach Peppe Poeta ha commentato la partita di Vitoria: “Non abbiamo giocato bene. Le nostre condizioni fisiche erano precarie. A parte Mannion, che si è rotto il naso, avevamo Ellis, Booker e Tonut influenzati o reduci da influenza, Lorenzo Brown è appena rientrato da una lunga assenza. Non stavamo bene. Non è però una scusa perché a prescindere dalla situazioni avremmo potuto e dovuto fare meglio contro una squadra che aveva più energia di noi. Non abbiamo mai trovato ritmo. Quello che di solito ci permette di trovarlo è Quinn Ellis, ma dopo aver giocato in Nazionale, è tornato influenzato, e stavolta non era in grado di fare meglio. Ma non vorrei sembrasse una scusa. E’ la mia prima sconfitta da capo allenatore: è successo proprio qui, su un campo del quale conservo grandi ricordi, dove ho passato un anno meraviglioso per l’esperienza e la gente. Oggi purtroppo non siamo riusciti a fare di più”.


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