La Cremonese ha strappato un punto prezioso contro un’Atalanta sprecona, grazie al primo gol in Serie A di Jamie Vardy.
Il pareggio è arrivato poco dopo con un gran sinistro di Brescianini, che ha risposto immediatamente al vantaggio grigiorosso.
Primo tempo: occasioni per entrambe le squadre, con De Ketelaere che spreca una chance clamorosa di testa.
Secondo tempo: Vardy segna ma è in fuorigioco, poi trova il gol valido al 79′ con una capriola celebrativa. Brescianini pareggia subito dopo.
Silvestri, portiere della Cremonese, è stato decisivo con diverse parate spettacolari.
L’Atalanta ha creato molte occasioni ma ha pagato la scarsa precisione sotto porta.
La Cremonese ha mostrato grande spirito di sacrificio e concretezza, sfruttando al meglio le poche occasioni.
Davide Nicola nel dopopartita a Dazn:
Non era facile oggi, cambiando tanti uomini: quanto la soddisfa questa partita?
“Davanti c’era una squadra davvero molto forte. Stasera mi è piaciuta la voglia di giocarsela, quando molli un attimo l’Atalanta porta tanti giocatori in area ma noi ci siamo difesi con ordine senza mai rinunciare a ripartire. Primo tempo equilibrato, nel secondo abbiamo fatto più fatica. Chi ha partecipato dall’inizio, come Vandeputte play e Zerbin mezzala, ha fatto bene. Anche Floriani, Barbieri e Faye hanno dimostrato che posso contare su di loro: l’obiettivo è allungare la rosa”.
Cosa chiede a Vardy in fase di non possesso?
“E’ molto più semplice giocare con grandi campioni: non hai bisogno di chiedere, sanno loro cosa fare a seconda del momento anche in fase di non possesso. Lui sa gestire lo spazio come i giocatori di grandissimo livello e sa essere efficace in fase di possesso e non possesso. Non c’è da fare nessuna fatica nel chiedere”.
Ivan Juric a Sky:
Un altro pareggio e un secondo tempo giocato con grande intensità. Che impressioni porta a casa da questa gara?
«Quando si parla di “momento difficile” sembra quasi una crisi, ma non è così. Con tutta sincerità, il primo tempo non mi è piaciuto: siamo stati lenti, poco reattivi. Forse la fatica della Champions si è fatta sentire, ma anche chi non aveva giocato non è entrato con l’atteggiamento giusto. Nel secondo tempo, invece, la squadra ha reagito alla grande, ha creato tantissimo come al solito, ma ci è mancata la cattiveria giusta per vincere. Abbiamo prodotto tante occasioni, con 20-25 tiri verso la porta, ma quando non segni, il calcio poi ti punisce. È frustrante, ma resta una prestazione di valore».
Marco Carnesecchi, a fine gara, ha parlato di “sveglia collettiva” e di necessità di reagire. Condivide il suo pensiero?
«Guarda, con Tony e Luca Percassi ci parliamo ogni giorno, analizziamo tutto. Marco è un bravissimo ragazzo, sta facendo benissimo, ma in questo caso ha sbagliato: deve concentrarsi sul suo lavoro, parare, crescere. Parlare meno e lavorare di più. Non è questione di impegno, perché questi ragazzi stanno lavorando durissimo, giocano ogni tre giorni e danno tutto. Semplicemente, in questo momento non riusciamo a trasformare quanto creiamo. È un discorso tecnico, non mentale. È chiaro che quando crei tanto e non vinci da un po’, dà fastidio, ma bisogna restare lucidi».
Ha parlato spesso di mancanza di cattiveria sotto porta. È un problema di fiducia o di condizione?
«Un po’ di entrambe le cose. Penso a Lookman, che ha vissuto un’estate particolare e non è ancora al top. Scamacca rientra piano piano, ma non è ancora nella sua forma migliore. Abbiamo avuto tante situazioni favorevoli e non le abbiamo sfruttate. Ci lavoriamo ogni giorno, ma non è facile: in certe partite la palla non entra e serve solo continuare a insistere».
Ora vi attende un ciclo durissimo: Milan, Marsiglia, Napoli, Eintracht Francoforte. Che aspettative ha per questo periodo?
«Saranno sfide vere, con squadre forti che non si chiudono dietro. Paradossalmente può essere un vantaggio per noi: ci troveremo più spazi e potremo esprimerci meglio. Contro formazioni come la Juve o il Bruges abbiamo fatto partite splendide, anche con tante assenze. Lazio, Slavia e Cremonese, invece, sono state occasioni sprecate: partite dominate ma non vinte. Mi dà fastidio, ma sono convinto che la squadra reagirà. Bisogna migliorare, sì, ma anche avere fiducia in quello che facciamo».
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