Ticket sanitari, ok Uil a emendamento

Disco verde della UIL Lombardia all’emendamento in materia di contestazioni sui ticket sanitari relativi alle prestazioni dell’anno 2020. Un provvedimento che coinvolge 30.000 cittadini lombardi che hanno ricevuto verbali e sanzioni per presunte esenzioni non dovute.

In molti territori – solo nella provincia di Como si parla di circa 2.500 persone – l’intervento regionale eviterà una vera e propria stangata economica sulle famiglie, consentendo a chi ha ricevuto il solo verbale di regolarizzare la propria posizione pagando il ticket e gli interessi, senza sanzione, e dando più tempo e possibilità di rateizzo a chi è già in fase di ingiunzione.

«È un passo avanti importante – mette in luce Salvatore Monteduro, Segretario UIL Lombardia – perché riconosce che non si poteva scaricare tutto l’errore su migliaia di famiglie, spesso in buona fede e alle prese con un sistema di esenzioni complicato e poco trasparente. Ma sarebbe sbagliato dire che il problema è risolto: siamo solo al primo tempo della partita. Ora serve una riforma strutturale. L’obiettivo deve essere chiaro: nessuna famiglia deve più scoprire, dopo anni, di aver sbagliato una casella per colpa di una burocrazia che non parla con le proprie banche dati»

Ma il giudizio positivo sulle decisioni della Regione apre la strada a nuove problematiche. In primis perché la norma non prevede alcun ristoro per le persone che, nel corso del 2025, hanno già pagato il ticket contestato e la sanzione di ATS.

«Chi ha pagato per primo paga due volte: una volta il conto e una volta l’assenza di tutele – continua Monteduro –. È una disparità evidente tra cittadini che si trovano nella stessa situazione, ma che vengono trattati in modo diverso a seconda dei tempi dell’accertamento. Per questo chiediamo a Regione Lombardia di valutare misure compensative per chi ha già versato sanzioni e interessi, almeno nei casi di maggiore fragilità sociale ed economica. Dal 2021 ci troviamo di fronte a rischi fotocopia” del caso 2020. Nessuna famiglia deve più scoprire, dopo anni, di aver sbagliato una casella per colpa di una burocrazia che non parla con le proprie banche dati

Inoltre l’emendamento riguarda solo l’anno 2020: nulla si dice per 2021, 2022, 2023 e 2024 e per le possibili contestazioni che potrebbero arrivare nei prossimi anni.

«E’ stata messa una pezza sul 2020, ma se non saranno cambiate le regole del gioco si rischia di ritrovarsi tra uno o due anni con un nuovo “caso 2021” – avverte Monteduro –. Non possiamo andare avanti a colpi di mini-condoni a posteriori. Serve un sistema automatico e semplice, non una burocrazia a trabocchetto. La vera urgenza è riformare il sistema delle esenzioni ticket, che oggi scarica troppe responsabilità sul singolo cittadino attraverso autodichiarazioni difficili da gestire>>..

 

Secondo la UIL si deve automatizzare il più possibile il riconoscimento delle esenzioni, facendo dialogare in modo stabile le banche dati fiscali, INPS e sanitarie; ridurre al minimo l’uso di autodichiarazioni complesse allo sportello o al CUP; fissare tempi certi e ravvicinati per i controlli, in modo che eventuali errori emergano entro uno-due anni, non dopo quattro o cinque; garantire percorsi di regolarizzazione senza sanzioni per i cittadini in buona fede e per i nuclei in condizioni di vulnerabilità.


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