Nel mondo sempre più connesso di oggi, la sicurezza personale è diventata una priorità cruciale. Marcello Di Donato, co-fondatore e CEO di Recall, ci guida attraverso il viaggio che ha portato alla creazione di un’app innovativa progettata per trasformare la nostra rete di relazioni in un sistema di protezione attivo.
In questa intervista esclusiva, scopriamo come un’esperienza personale ha ispirato la nascita di Recall, un’app che mira a colmare il vuoto tra tecnologia e sicurezza, fornendo un supporto immediato nei momenti di bisogno.
Marcello, ci racconti come è nata l’idea di creare un’App come Recall e quale problema specifico volevate risolvere?
Per lungo tempo, ho tenuto per me questa parte della mia storia. Da giovane, ho vissuto una situazione di violenza domestica e, troppo presto, mi sono trovato senza sapere a chi rivolgermi per chiedere aiuto.
È un’esperienza che mi ha profondamente segnato e che per anni è rimasta nell’ombra. Tuttavia, col passare del tempo, osservando storie simili nei media e nelle notizie, ho compreso che quel problema non era isolato né superato.
Nel luglio del 2024, ho sentito l’esigenza di trasformare questa consapevolezza in un’azione concreta. Non più solo riflessione, ma intervento attivo.
La prima persona che ho contattato è stato Matteo Giovene, il mio attuale socio. Gli ho detto qualcosa di molto semplice:
“Desidero creare uno strumento che consenta alle persone di chiedere aiuto in modo immediato.”
Da quella conversazione è nato Recall, che non è emerso da un brainstorming, ma è nato da una domanda scomoda: “Perché oggi siamo iper-connessi, ma soli proprio quando serve?”
Viviamo in un mondo in cui puoi ordinare qualsiasi cosa in tre secondi, ma se ti trovi in pericolo…sei ancora solo. Recall è stato creato per colmare questa lacuna: eliminare completamente il tempo che intercorre tra il pericolo e l’aiuto.
Quali sono le principali funzionalità di Recall e come queste contribuiscono a migliorare la sicurezza degli utenti?
Recall rende chiaro un concetto fondamentale: trasforma le persone che amiamo e che ci conoscono meglio in una rete di protezione attiva, i nostri veri “supereroi”.
Funzionalità Principali di Recall:
Stammi Vicino:
L’utente condivide la propria posizione in tempo reale con i propri Recaller, creando così una consapevolezza preventiva.
Da quel momento, il percorso viene monitorato e, nel caso si verifichi un problema, è possibile passare immediatamente all’altra modalità. In alternativa, quando ci si sente al sicuro, la segnalazione può essere interrotta in qualsiasi momento.
Molti utenti ricorrono a Stammi Vicino in diverse situazioni: quando escono con una nuova conoscenza, quando viaggiano all’estero, quando tornano a casa di notte o quando si trovano in zone in cui non si sentono completamente al sicuro.
Aiutami:
Con un semplice gesto, viene inviato un allarme immediato che include posizione e audio.
In questa modalità, Recall si trasforma in una vera e propria scatola nera digitale: registra ciò che accade attorno all’utente e lo trasmette ai Recaller come se fosse una chiamata in diretta.
Recall non è un’app che agisce dopo l’accaduto. È un’app che anticipa.
Questo consente a chi riceve l’allerta di comprendere immediatamente la situazione, di intervenire, di raggiungere la persona in difficoltà o di contattare le forze dell’ordine, fornendo esattamente la posizione e ciò che sta accadendo.
Tutto ciò che viene registrato può anche diventare prova, tutela e difesa, anche in ambito giudiziario, poiché le registrazioni sono crittografate e conservate in modo sicuro nel cloud.
Qual è il ruolo di Confimea Milano nello sviluppo e nella crescita di Recall, e come questa sinergia contribuirà al successo dell’App?
Recall nasce nel settore consumer, ma ha un impatto significativo anche nel contesto aziendale, nel welfare e nella sicurezza sul lavoro.
Oggi, il welfare è un concetto chiave per le aziende e strumenti come Recall sono molto apprezzati dai dipendenti e dalle loro famiglie.
Le aziende non cercano più solo vantaggi consumistici, ma strumenti in grado di fare una differenza reale, proteggendo concretamente le persone.
Recall fa esattamente questo: estende l’idea di welfare dalla scrivania alla vita quotidiana.
Integrare Recall come parte del welfare aziendale significa offrire qualcosa di tangibile: un sistema di protezione attivo, immediato e utilizzabile ogni giorno, che accresce il senso di appartenenza, fiducia e attenzione verso i dipendenti.
Le aziende sono il fulcro delle famiglie. Confimea Milano ci consente di dialogare con imprese, comunità e istituzioni parlando la stessa lingua: quella della responsabilità concreta, non degli slogan.
Insieme, vogliamo portare Recall dove può davvero fare la differenza: nelle aziende, nei contesti organizzati e nelle comunità strutturate.
Dalle parole agli strumenti. Recall è quel strumento che può realmente fare la differenza.
Come avete affrontato le sfide tecnologiche e di sicurezza nel processo di sviluppo dell’App?
Con una regola molto semplice: non compromettere mai l’affidabilità.
Per questo motivo non utilizziamo lo streaming continuo come in una normale chiamata WhatsApp. Lo streaming necessita di una connessione stabile; se il segnale diminuisce, la qualità dell’audio ne risente o si perde completamente.
Recall, invece, funziona in modo differente. L’audio viene registrato in segmenti di 5 secondi, chiari e nitidi. Durante questi momenti, il telefono si concentra esclusivamente su una cosa: registrare bene.
Nessuna compressione aggressiva, nessuna perdita di qualità. Ogni segmento è leggero e ottimizzato per essere inviato anche con una connessione debole. Questo approccio riduce il peso dei dati da trasmettere e assicura continuità anche in condizioni difficili.
Il risultato è duplice:
- Da una parte, i Recaller possono ascoltare ciò che accade quasi in tempo reale;
- Dall’altra, ogni frammento viene salvato e conservato in modo affidabile.
Non si tratta di una chiamata che può cadere. È una sequenza di registrazioni chiare, continue e sicure. Non deve più essere solo la mia parola contro la tua. Deve essere un fatto.
Come vi assicurate che la privacy degli utenti sia protetta, dato che l’App gestisce dati personali sensibili?
Per noi, la privacy non è soltanto una questione legale; è un principio fondamentale.
- I dati vengono condivisi esclusivamente quando l’utente lo decide.
- La condivisione avviene solo con chi l’utente sceglie e per il tempo strettamente necessario.
Assicuriamo che i dati vengano utilizzati solo quando realmente necessario, ad esempio, in seguito a una denuncia.
- Nessuna profilazione.
- Nessuna vendita dei dati.
- Nessun utilizzo poco trasparente.
Recall non si sostiene sui dati degli utenti, ma sulla loro fiducia.
Quali consigli daresti a chi sta pensando di sviluppare una propria applicazione o di entrare nel mondo delle startup?
Il mio consiglio è questo: non cercare un’idea che semplicemente funzioni. Cerca invece un’idea che ti tenga sveglio la notte.
Se riesci a dormire tranquillamente senza perseguirla, allora non è quella giusta.
Una startup nasce per mettere in discussione ciò che molti considerano scontato. Sognare non equivale a essere ingenui: significa percepire una realtà che ancora non esiste e avere il coraggio di agire come se fosse già certa.
Circondati di persone che credono nel viaggio, non solo nel traguardo. Ho dei soci straordinari: Matteo Giovene, Monica Magnoni, Giorgio Urlo, Mara Alessandra Cappelletti e Alessandro Montagnoli.
Hanno riposto fiducia in me quando ho condiviso l’idea di Recall, e ognuno ha contribuito a farla diventare ciò che è oggi e ciò che sarà domani.
La bellezza di una startup risiede anche nel trovare persone eccezionali con cui combattere. E io le ho trovate.
L’intervista con Marcello Di Donato ci ha rivelato l’impegno e la passione dietro la creazione di Recall. Con un approccio incentrato sulla protezione e l’affidabilità, Recall non solo offre un servizio essenziale, ma rappresenta un esempio di come la tecnologia possa essere utilizzata per il bene comune.
Grazie alla collaborazione con partner come Confimea Milano, l’app è destinata a crescere e a fare una differenza tangibile nella vita delle persone. La storia di Recall ci ricorda che, con determinazione e visione, è possibile trasformare un’idea in uno strumento potente per il cambiamento positivo.
A cura di Raffaella Manetta – Capo Redattrice Gazzetta di Milano
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