QVC, canale tv di home shopping che ha sede a Brugherio, ha confermato il licenziamento di quattro conduttrici storiche, volti noti delle televendite italiane.
L’azienda ha dichiarato che il ruolo delle presentatrici non esisterà più, puntando su un modello diverso di esternalizzazione e collaborazioni con partite IVA.
I sindacati (Fistel-Cisl e Slc-Cgil) hanno definito la scelta “miope” e “inaccettabile”, sottolineando che una delle lavoratrici coinvolte è anche delegata sindacale.
È stato indetto uno sciopero per il 3 dicembre, con presidio ai cancelli degli studi di Brugherio. L’obiettivo è bloccare le trasmissioni e chiedere rispetto per i dipendenti e per il contratto nazionale. Il canale ieri ha trasmesso solo repliche.
I sindacati accusano QVC di proclamarsi inclusiva “solo a parole”, senza dimostrarlo nei fatti.
La decisione di esternalizzare un intero reparto (quello dei conduttori) viene vista come un colpo all’identità stessa dell’emittente, che si presentava al pubblico proprio attraverso quei volti.
In Italia QVC conta circa 500 dipendenti, ma la tendenza è quella di ridurre il personale interno a favore di collaborazioni esterne.
La vicenda si inserisce nel dibattito più generale sulla precarizzazione del lavoro televisivo e multimediale, dove figure storiche vengono sostituite da contratti più flessibili.
Evidenzia anche il tema della rappresentanza femminile: le conduttrici licenziate erano considerate “regine delle televendite”, e la scelta colpisce un settore in cui la clientela è prevalentemente femminile.
Una delle conduttrici licenziate, inoltre, Chiara Contu Farci, è anche delegato sindacale Fistel-Cisl. “I modi hanno colpito. In tutti questi anni non ci sono mai state tensioni particolari. Ma in questo periodo era aperta una trattativa sul tema delle festività, e in nessuno degli incontri avuti hanno fatto trapelare la volontà di procedere ai licenziamenti”.
“Lavoravo dietro le quinte, come redattrice e autrice (era capo-autrice del programma cult SOS Tata di Real Time, ndr). Poi sono finita davanti alle telecamere quando Qvc era ancora un cantiere, letteralmente. Era il 2010, la multinazionale americana sbarcava tra i capannoni della provincia di Monza”.
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