Benessere e cambiamento in azienda

<<Ci si domanda: la persona sta bene nel cambiamento? La persona riesce a mantenere o arecuperare o a gestire la sua vitalità del cambiamento? Sta bene nel cambiamento e soprattutto la persona riesce a mantenere quel l’efficienza e l’efficacia che è richiesta nel mondo organizzativo>>

Interviene così Giancarlo Manzoni, responsabile e master coach di E-Consultant società di formazione e facilitazione aziendale con sede a Milano. Lo fa perché quando si parla di benessere in azienda, Manzoni non ha dubbi: parlare del benessere in azienda vuol dire per forza di cose affrontare il tema del cambiamento sia esso organizzativo, sociale e
personale.
E in questa direzione secondo il responsabile di E-Consultant le tre parole fondamentali sono benessere, vitalità e empowerment inteso come dare nuove possibilità alle persone internamente all’azienda per sviluppare e condividere essenzialmente i propri talenti o comunque essenzialmente farli venire fuori far aumentare la loro consapevolezza.

Parole che appaino a volte difficili da comprendere e molto spesso ancor di più da realizzare, che per Manzoni si possono conseguire seguendo un approccio scienHfico e seguendo le indicazioni della Organizzazione mondiale della
Sanità.

<<C’è tutto l’aspetto di natura fisica che corrisponde ad un discorso essenzialmente di sicurezza negli ambienzti di lavoro, partendo da un discorso essenzialmente di igiene posturale come di contatto o vicinanza al video terminale per chi sta in ufficio o la sicurezza tout court per chi lavora in una fabbrica con l’a:enzione verso i macchinari e i colleghi,
ma c’è anche l’aspetto della dimensione fisica determinata dagli spazi all’interno del luogo di lavoro>>.

Si tratta della realizzazione di spazi adatti a favorire la come relazione e il relax come spazi comuni, per socializzare, “staccare la spina ogni tanto” magari anche diverHrsi perché diventa importante poter usufruire anche di questi momenti all’interno di una giornata lavorativa.

E questo aspetto porta ad analizzare un secondo punto quello della partecipazione del lavoratore alla vita dell’azienda.

L’uomo, quindi al centro del benessere anche aSraverso il suo diretto coinvolgimento nelle decisioni.
<<Si devono poter creare degli spazi e delle modalità, anche dei processi che perme:ano alle persone di essere coinvolte nelle decisioni aziendali. Anche attraverso momenti creativi che possano favorire il pensiero laterale magari anche divergente ma che consentano di condividere le idee di ogni individuo. E con questo si apre il grande tema della
facilitazione dei processi organizzativi, delle riunioni, dei meeting tesi ad aumentare il numero di contatti relazionali ma finalizzati al raggiungimento di un obiettivo comune o alla risoluzione di un problema attraverso una partecipazione appunto guidata>>.

Questo aspetto consente anche di gestire l’aspetto psichico e contrastare quello che nel mondo del lavoro è considerato il male del secolo ossia lo stress.

<< Se parliamo di benessere psichico dobbiamo considerare il problema dal punto di vista appunto dell’ansia e della gestione dello stress. E in questa direzione si deve creare un clima di incontri e favorire le valutazioni delle proprie percezioni, delle proprie attitudini, del proprio temperamento in modo tale che consentano a ogni lavoratore di avere sempre la maggiore consapevolezza di sé in termini di punti di debolezza e di punti di miglioramento. Questo perché lo stress è una sindrome generale di adattamento e questo significa essenzialmente capire il grado di adattamento rispetto appunto al cambiamento ma anche di entrare in una dimensione di natura neurofisiologica. Ecco perché diventa importante anche conoscere e riconoscere quello che ci insegna la medicina e la gestione del sistema nervoso, la respirazione o il flusso sanguigno. Il troppo lavoro porta alle apnee e conseguentemente ad un aumento dello stress e ad una scarsa produttività con un enorme rischio per la propria salute>>.

Diventa quindi importante poter staccare, ritemprarsi e ritrovare il benessere e la serenità
<<Staccare almeno tre volte al giorno per almeno per 5 minuti consente di riequilibrare il sistema come se fosse una sorta di pit stop, di calibrazione. E diventa così importante farlo in un ambiente adatto e torniamo così al discorso del luogo. E si tratta di un luogo che consenta di mettere in atto il modello “MBraining” che aiuta a sviluppare a respirare,
almeno per 3 minuti, favorendo la coerenza cardiaca e soprattutto la gestione dello stress, il problem solving e il decision making>>.