La nuova produzione delle Troiane di Euripide a opera di Kerkís. Teatro Antico In Scena invita il pubblico contemporaneo a una stringente riflessione incentrata sulle vittime civili di tutte le guerre, adottando in particolare la prospettiva femminile come veicolo di memoria viva, coscienza e resistenza.
Le donne troiane, uniche superstiti alla distruzione della loro città per mano dei greci, attendono nell’accampamento nemico di essere assegnate ognuna al proprio destino di schiavitù e separazione definitiva dai propri pochi affetti rimasti. Tra loro si erge Ecuba, regina sconfitta, moglie del re Priamo barbaramente ucciso durante la conquista della città, e madre costretta a veder morire uno per uno i suoi numerosissimi figli per opera dei nemici; attorno a lei si muovono Cassandra, la profetessa condannata dal dio Apollo a non essere mai creduta, Andromaca, da poco rimasta vedova di Ettore e ora disperatamente intenta a proteggere il figlioletto Astianatte, ed Elena, cui le altre sopravvissute addossano la colpa dell’intero conflitto e della rovina che ne è seguita per la città.
Le donne di Ilio, vibranti nel loro ricordo della passata spensieratezza quanto nell’angosciosa anticipazione del destino che le attende, incarnano un’umanità profondamente ferita e al contempo tenacemente resistente.
L’universalità della tragedia euripidea risulta valorizzata dal ricorso a un particolare linguaggio scenico in cui la lingua italiana si intreccia a suoni e canti ispirati alla tradizione albanese antica, simbolo della viscerale alterità identitaria e culturale dei vinti. La scelta di utilizzare l’albanese arcaico permette di restituire il divario etnolinguistico tra greci e troiani e di riflettere sulla condizione del rifugiato e del migrante di ogni tempo, per cui la lingua può rappresentare il luogo ultimo di identità e resistenza.
In un momento storico attraversato da guerre e crisi umanitarie, Troiane apre un’occasione di elaborazione critica e collettiva sulla violenza e insensatezza dei conflitti, sulla vulnerabilità della condizione umana e sulla dignità che sopravvive anche nella sconfitta. Nella voce delle donne di un mito di 2500 anni fa riverbera così la denuncia di ciò che accade tuttora nei teatri di guerra, dove il corpo femminile continua a essere campo di battaglia.
La regia è firmata da Eri Çakalli, artista albanese attiva in Italia da oltre venticinque anni, che porta in scena una riflessione poetica sulla guerra e sull’esilio a partire dalla storia del proprio Paese e dalla sua memoria personale. A fare da assistente alla regia, l’attore e formatore Giacomo Lisoni.
La direzione drammaturgica è affidata alla Prof.ssa Elisabetta Matelli, docente di Storia del teatro greco e latino presso l’Università Cattolica di Milano, che garantisce un approccio rigoroso e fedele al testo originale.
La traduzione dal greco antico è curata da un team qualificato composto da attori e collaboratori di lunga data dell’Associazione Kerkís – Francesca Redaelli, Tancredi Greco, Lisa Zanzottera, Giulio Pullano, con consulenza metrica di Roberto Bernasconi – che hanno messo a frutto la loro esperienza di palco per consegnare una traduzione rispettosa verso il messaggio dell’autore ed efficace per lo spettatore contemporaneo.
I costumi, ideati da Alice Brignoli, si ispirano alle tradizioni dell’Albania antica e sono realizzati in collaborazione con la sezione Tessile, abbigliamento e moda dell’Istituto di istruzione superiore “Caterina da Siena” di Milano. La scenografia è a cura di Matteo Ausili, che ha progettato uno spazio come sospeso tra rovina e memoria: un paesaggio spoglio, profondamente simbolico e volto a sottolineare la desolazione che ogni guerra porta con sè.
Il cast è composto da giovani attori under 30 dell’Associazione Kerkís.
Regia: Eri Çakalli
Direzione drammaturgica: Elisabetta Matelli
Assistente alla regia: Giacomo Lisoni
Training a cura di: Marialuce Giardini
Costume designer: Alice Brignoli
Realizzazione costumi: Indirizzo Professionale moda dell’IIS “Caterina da Siena” di Milano.
Scene: Matteo Ausili
Traduzione: Tancredi Greco, Francesca Redaelli, Lisa Zanzottera
Consulenza metrica: Roberto Bernasconi
Con: Benedetta Drago, Matteo Fasolini, Francesca Ferrari, Giada Kogoj, Nour Hajjar, Giacomo Lisoni, Madalina Lupascu, Francesca Redaelli, Arianna Sangiuliano, Lisa Zanzottera.
25 novembre 2025 ore 15:00
Teatro della Casa di Reclusione di Milano-Opera
Via Camporgnago n° 40, Opera (MI)
26 novembre 2025 ore 20:30
Teatro PIME
Via Mosè Bianchi 94, Milano
27 novembre 2025 ore 20:30
28 novembre 2025 ore 10:30 e 20:30
Osoppo Theatre Valentina Cortese
Via Osoppo 2, ang. piazzale Brescia, Milano
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