Il Popolo delle Donne: proiezione gratuita in Statale alla presenza di Marina Valcarenghi e Yuri Ancarani martedì 23

Dopo il gran successo del tour nelle sale di tutta Italia, il potente lungometraggio Il Popolo Delle Donne del video artista e film-maker ravennate Yuri Ancarani (1972) viene proiettato nell’Aula Magna dell’Università degli Studi di Milano martedì 23 aprile alle ore 17:45. Questa la proposta, per le celebrazioni del centenario dell’Ateneo, da parte del Dipartimento di Beni Culturali e Ambientali. Proprio negli spazi dell’Università è stato girato il film, presentato in anteprima la scorsa primavera alla mostra “Lascia stare i sogni” al Padiglione d’Arte Contemporanea di Milano.

Protagonista del film è Marina Valcarenghi, psicoanalista e giornalista, attivista politica negli anni Sessanta e Settanta e autrice di numerosi volumi, che ha scelto la Statale – dove si è laureata in Giurisprudenza in anni di grandi ideali e fervori – per raccontare a Yuri Ancarani una tranche de vie intorno a un tema di scottante attualità che riguarda la violenza di genere: il “processo” di liberazione femminile ha rovesciato completamente il rapporto tra uomo e donna nella società e nella famiglia, provocando l’incremento della violenza maschile contro le donne.

Nella narrazione ripercorre stralci di testimonianze raccolte nei tribunali, nel corso di colloqui in carcere o durante le sedute nel suo studio. Riflessioni sulle dinamiche relazionali degli ultimi trent’anni di storia italiana si intrecciano a ricordi legati al suo lavoro di analista.

Dare la parola a lei è allo stesso tempo un altro modo per Ancarani di tornare su tematiche che ricorrono nei suoi lavori – come la violenza, l’osservazione della mascolinità e della regressione degli uomini – e, più in generale, di muoversi su territori pericolosi e scivolosi, dove “nessuno ci vuole mettere il naso”.

Il titolo del film auspica che un giorno “il popolo delle donne” possa sentirsi parte di un’unica grande comunità, accomunata da istanze condivise e da battaglie da intraprendere in una dimensione collettiva, come sembra suggerire il finale del film.