Cenci al Piccolo Teatro da mercoledì 10

La Compagnia di teatro contemporaneo Piccola Compagnia della Magnolia è in scena per la prima volta al Piccolo Teatro di Milano con CENCI | Rinascimento Contemporaneo.

Lo spettacolo racconta una storia vera, un fattaccio tutto italiano accaduto secoli or sono eppure così riverberante nel mondo contemporaneo: 11 settembre 1599, Roma, Beatrice Cenci, nobildonna appartenuta a una delle più influenti famiglie rinascimentali dell’epoca, viene giustiziata per parricidio, per essersi difesa dai ripetuti abusi di un padre violento e depravato dopo innumerevoli richieste di aiuto ignorate dalla Chiesa.

Vittima prima dei soprusi, poi della giustizia. Il processo spacca la città: “aver volontà di togliersi dall’ ingiustizia è delitto o justizia”? Il giorno dell’esecuzione Caravaggio e Artemisia Gentileschi assistono alla decapitazione; quell’immagine si imprime nel loro sguardo, è una discesa ripida nella carne che genera visioni. Quel teatro della crudeltà urla a gran voce la necessità di un pensiero laico sul mondo e risuona ancora oggi nella prepotenza del patriarcato capace di regolare i rapporti ad ogni livello. Cenci traccia una linea che attraverso i secoli giunge sinistramente intatta nel suo nucleo primordiale, seppur mascherata dietro civili sfumature. Vi si esplora l’anarchia del male, la responsabilità personale dell’ingiustizia che si propaga all’intera società, la religione come fondamento della struttura sociale ed educativa del nostro Paese.

Siamo spettatori di un “mancato rinascimento”: Cenci è uno specchio nostrano che racconta la nostra identità italiana ma che abbraccia anche un’identità europea sempre più categorica e dogmatica.

Il corpo come entità privata, familiare, sociale, economica è la merce sul piatto d’argento. E Beatrice Cenci è il simbolo – tragico e vitale – della rivolta ai modelli dominanti.

Lo spettacolo è idealmente dedicato a Antonin Artaud che intravedeva nella nascita del suo teatro della crudeltà una possibile esperienza vitale e drasticamente consapevole, una liberazione. Artaud fu teatrante, poeta, martire, matto, sciamano, buffone deriso e ci sembra che oggi possa accompagnare Beatrice Cenci per tentare di congiungere arte e vita, corpo naturale e identità, storia personale e afflato sociale.

Racconta la regista Giorgia Cerruti:Mi interessano i casi di coscienza, la storia interiore. Il teatro trova la sua universalità e il senso politico più alto nel dettaglio, rivelando il singolo, l’unità e mostrandoci che lì dentro ci potremmo essere anche noi. Ecco perché abbiamo voluto raccontare la vicenda della famiglia Cenci”.

CENCI | Rinascimento Contemporaneo

Suggestioni da Shelley, Artaud, Stendhal, Dumas, Mary Shelley, Neige Sinno, Virginie Despentes e dagli atti del processo contro Beatrice Cenci.

Regia e scrittura | Giorgia Cerruti

Regista assistente | Alessia Donadio

Con Davide Giglio, Francesco Pennacchia, Francesca Ziggiotti, Giorgia Cerruti

Visual Concept e Disegno luci | Lucio Diana

Maschere | Lucio Diana, Adriana Zamboni

Sound design, composizione, tavolo sonoro | Guglielmo Diana
Tecnico luci | Francesco Venturino

Fonica | Luca Martone

Costumista | Serena Trevisi Marceddu

Realizzazione costumi | Daniela Rostirolla
Organizzazione | Emanuela Faiazza

Consulente generale | Angelo Pastore

Uno spettacolo di Piccola Compagnia della Magnolia, in coproduzione con Teatro Nazionale di Torino, CTB Centro Teatrale Bresciano, Sardegna Teatro, Scarti-Centro di Produzione, con il sostegno di Teatro Akropolis, in collaborazione con I.I.C. Istituto Italiano di Cultura di Marsiglia e Fundacja Teatr Wschodni/Lublino / Boarding Pass Plus Project.


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