Vaccini, parla uno studente di medicina.

epa09369683 A nurse prepares a dose of Moderna's vaccine against COVID-19, in Hanoi, Vietnam, 27 July 2021. Around 390,000 people in Vietnam have been fully vaccinated against COVID-19, according to the latest official data. EPA/LUONG THAI LINH

Buon giorno a tutti, mi presento, mi chiamo Gavrila Dunca (Gabriel per gli amici) ho 21 anni e ho appena finito di frequentare il primo anno di medicina all’Università del Piemonte Orientale. Oggi volevo dare la mia opinione sulla tanto dibattuta questione vaccini; non perché il mio parere sia autorevole quanto quello di un medico, anzi tutt’altro, bensì perché penso che avere un’opinione di una persona di fatto ancora esterna all’ambiente sanitario ma che ci sta lentamente entrando possa aiutare a combattere i dubbi che molte persone ancora hanno.

Innanzitutto, preciso che questo non è un articolo di carattere prettamente scientifico quanto più di attualità e come tale darò per scontato il significato di tutti quei termini che ormai sentiamo ogni giorno al telegiornale quali per esempio “immunità di gregge”, “anticorpi” ed altri. Non sono inoltre qui per fare politica o per schierarmi, quanto più per parlare di un argomento personalmente a me caro come potrebbe fare un vicino di casa con ciascuno dei lettori.

Voglio parlarvi quindi della mia esperienza personale. Io ho completato il ciclo vaccinale ormai da quasi un mese e anche dopo le iniezioni sono stato bene e non ho manifestato alcuno dei naturali sintomi negativi che il vaccino può causare. Come tutti i miei coetanei sono fortemente a contatto coi social e non mi è nuovo incontrare online le opinioni più disparate sul vaccino, oltre che sulla pandemia in generale. E purtroppo queste disparate opinioni tendono ad avere toni molto negativi e quasi mai positivi.

Non è mio intento accanirmi contro nessuno né giudicare le opinioni altrui. Voglio però far capire come stanno i fatti dal punto di vista scientifico a quelle persone magari esterne a tutto quello che è il mondo sanitario e che capiscono di scienza quanto io capisco di tedesco (per inciso molto poco) e che sono giustamente in dubbio e che non sanno a cosa credere.

Partiamo pure col dire che il vaccino dal punto di vista scientifico è assolutamente sicuro e non più pericoloso di quanto possa essere un’aspirina. Sono infondate le preoccupazioni sulla rapidità con cui è stato sviluppato: bisogna ricordarsi che siamo in un periodo di grande crisi e che a causa di ciò il mondo intero ha dovuto collaborare per lo sviluppo del primo vaccino, oltre che per il mantenimento delle migliori condizioni sanitarie per tutti. Ricercatori provenienti da parti opposte del globo hanno lavorato fianco a fianco nella ricerca di una cura condividendo i propri risultati con i colleghi d’oltreoceano o d’oltralpe impegnandosi nella ricerca di quella che sarebbe stata poi la cura al COVID-19.

Per quanto riguarda invece la tanto diffusa preoccupazione degli effetti a lungo termine invito le persone a ricordare innanzitutto che la loro comparsa è solamente ipotizzata, non sicura. In secondo luogo, bisogna tener conto del fatto che gli attuali benefici che il vaccino porta, e cioè il progressivo eradicamento della malattia, superano di gran lunga quelli che possono essere gli ipotetici danni a lungo termine.

Invito inoltre a diffidare di quei video e di quei “divulgatori di verità” sui social che urlano al complotto e che raccontano di come le monetine si attacchino al braccio dei vaccinati perché attratte dai chip magnetici impiantitati nel corpo e molte altre storie simili che sembrano più che altro uscite da un film di fantascienza che dalla realtà di tutti i giorni. E non tanto perché io stesso sono vaccinato da ormai più di un mese e assicuro di non aver ancora acquisito poteri magnetici di alcun tipo, quanto perché se passati sotto la lente del buon senso e attraverso il filtro della scienza tutte quelle teorie cadono a pezzi.

È certo possibile creare chip minuscoli: il computer più piccolo del mondo può ufficialmente passare attraverso l’ago di una siringa. Dobbiamo però guardarci dal confondere il possibile con il vero e il sensato: è possibile creare chip minuscoli, ma manca di senso logico l’idea di un complotto mondiale che sfrutti questa tecnologia per chissà quali oscuri motivi.

Il mio consiglio è quindi quello di fidarsi di chi più esperto di noi senza vergognarsi di ammettere le proprie lacune, qualsiasi sia l’argomento in questione. Se è infatti la normalità affidarsi ad architetti, geometri e muratori quando bisogna costruire una casa, è solo che logico affidarsi a medici, farmacisti, scienziati e infermieri in un momento di crisi sanitaria.

Personalmente le cose di cui ho parlato le so perché ho già frequentato corsi di biologia di base e una davvero gran parte dei dubbi che le persone hanno sono risolvibili con le mie esigue conoscenze. Per i quesiti che necessitano della conoscenza data da anni di studio e magari anche da una laurea non resta che affidarsi a chi di competenza, in questo caso appunto le figure già citate.

Ricordiamo inoltre che è proprio grazie a quegli scienziati di cui oggi tanto si dubita che in passato sono state fatte scoperte che hanno cambiato il mondo in positivo. Sto parlando per esempio dei vaccini per il vaiolo e per la polio oltre che di quei farmaci che permettono alle persone affette da aids di vivere una vita praticamente normale e di quelle cure che sono ancora certo imperfette ma che permettono alle persone affette da tumori di avere una speranza di guarire, oltre che più tempo per stare vicini ai propri cari.

Ovviamente non voglio negare né tanto meno mettere in dubbio la libertà di parola, pensiero od espressione di chiunque. È solo che giusto che chiunque si esprima liberamente e senza censura, come tra l’altro è garantito dalla costituzione. Il messaggio che però vorrei passasse alle persone innanzitutto è che non è molto sensato gridare al complotto senza di fatto avere fonti certe e attendibili. Ma soprattutto vorrei che si capisse che non vaccinarsi perché si reputa ingiusto che le case farmaceutiche si arricchiscano grazie al vaccino è altrettanto ingiusto e immorale quanto l’atto stesso che si va a criticare. Non farsi il vaccino è una scelta che influenza non solo noi ma anche quelli nei nostri dintorni; amici, familiari e in generale nostri cari che non possono farsi il vaccino per varie circostanze mediche, ma a cui gioverebbero moltissimo i suoi effetti. E se non si hanno familiari o amici in condizioni simili, si fa presto a immaginare come ci si sentirebbe se a star male e ad avere bisogno dell’immunità di gregge fossero i nostri genitori, la nostra compagna o il nostro compagno, i nostri figli o chicchessia a noi caro.

Ricordiamoci anche che di fatto non esiste cura alla malattia COVID-19: possiamo solo trattare i singoli sintomi e aspettare che sia il nostro sistema immunitario a debellare il virus. E non sempre il nostro organismo riesce nell’intento, come purtroppo dimostrano le persone finite in terapia d’urgenza e quelle decedute. La tanto agognata “immunità di gregge” che tutta la comunità scientifica auspica nel minor tempo possibile è l’arma migliore che abbiamo contro il SARS-CoV-2. Questa però può essere conquistata solamente attraverso la somministrazione del vaccino come azione preventiva ad un ingente numero di persone. Non bastano un paio di individui. Bisogna collaborare come una comunità per combattere il comune pericolo che ci minaccia. Ignorare o negare l’esistenza di quelli che sono gli effettivi danni prodotti dal SARS-CoV-2 manca del basilare senso civile che dovrebbe essere a fondamento di tutte le nostre interazioni sociali.

Il mio augurio è che tutti capiscano l’importanza di fare la propria parte in questa lotta contro il virus. È solo rispettando le norme igieniche che ci sono prescritte e facendo il vaccino a quante più persone possibile per prevenire la diffusione del virus che riusciremo ad eradicare la malattia. E una volta finito tutto potremo finalmente tornare a quello stile di vita a cui tutti eravamo abituati e che tanto ci manca, senza più la paura, lo stress e la preoccupazione di seguire delle regole per evitare di fare del male a noi e a quelli che ci stanno intorno (oltre che prenderci la multa, che non è mai benaccetta).

Ringrazio i lettori per l’attenzione.

Saluti da un universitario che ripone grandi speranze nel buon senso comune.