Tra fumo e ferro: itinerari nella Milano industriale

Un viaggio nella memoria di uomini e famiglie che, tra XIX e XX secolo, hanno trasformato officine e laboratori in poli di sviluppo, modellando quartieri, edifici e infrastrutture di Milano

Dagli pneumatici alla chimica, dalla tecnologia al welfare industriale, Milano ha costruito la propria identità economica e urbana attraverso le imprese e le innovazioni dei grandi industriali del passato. La città conserva nei nomi delle sue vie e piazze la memoria di uomini e famiglie che, tra XIX e XX secolo, hanno trasformato officine e laboratori in poli di sviluppo, modellando quartieri, edifici e infrastrutture. Camminare tra questi luoghi significa attraversare la storia di una Milano che non si limita ai grattacieli, ma vive nella memoria degli stabilimenti produttivi, dei quartieri operai, delle scuole tecniche e dei laboratori che hanno pensato, progettato e prodotto il progresso tecnologico e sociale.

Via Giovanni Battista Pirelli

Via Giovanni Battista Pirelli, situata nei pressi della Stazione Centrale, è una delle vie simbolo della Milano industriale. La famiglia Pirelli, fondata nel 1872 da Giovanni Battista Pirelli, trasformò un’impresa locale di pneumatici in un colosso internazionale. Già alla fine del XIX secolo la Pirelli produceva pneumatici per biciclette e successivamente per automobili, affermandosi come leader nel settore industriale e tecnologico. Il Grattacielo Pirelli, edificio simbolo della strada, è stato inaugurato il 4 aprile 1960 e progettato da Gio Ponti insieme a Pier Luigi Nervi, rappresenta la modernità industriale e architettonica della città. Alto 127 metri, per decenni fu l’edificio più alto d’Italia e uno dei primi grattacieli moderni europei in cemento armato. La progettazione combinava estetica e funzionalità: uffici luminosi, spazi razionali e struttura antisismica. Il quartiere circostante si sviluppò come polo commerciale e finanziario, a testimonianza dell’influenza diretta dell’industria sulla pianificazione urbana e sulle infrastrutture cittadine.

Giovanni Battista Pirelli e l'industria della gomma - Grandi personaggi - Impresa Oggi

Piazza Adriano Olivetti

Nel quartiere del Vigentino, a sud dello Scalo Romana, si trova Piazza Adriano Olivetti, inaugurata nel 2018 all’interno del distretto innovativo Symbiosis, che ospita il quartier generale di Fastweb e la Fondazione Prada. La piazza è dedicata ad Adriano Olivetti, imprenditore e visionario noto per la capacità di unire tecnologia, design e welfare aziendale. Fondata nel 1908 a Ivrea, l’Olivetti divenne famosa per le macchine da scrivere, le calcolatrici e i primi elaboratori elettronici. Olivetti concepiva l’azienda come un ecosistema: gli uffici e gli stabilimenti erano progettati per favorire luce naturale, ergonomia e collaborazione, mentre venivano costruite scuole, biblioteche, alloggi e spazi culturali per i dipendenti. Piazza Olivetti, progettata dallo studio Antonio Citterio e Patricia Viel & Partners, riflette questa filosofia, proponendo uno spazio urbano moderno concepito per l’incontro, l’innovazione e la coesione sociale.

Chi è Adriano Olivetti - Fondazione Adriano Olivetti

 

Via Benigno Crespi

Via Benigno Crespi, nel quartiere Dergano, ricorda la famiglia Crespi e il modello dei quartieri operai tessili, ispirato al villaggio di Crespi d’Adda, costruito tra il 1878 e il 1920 lungo la valle dell’Adda e oggi patrimonio UNESCO. La famiglia Crespi sviluppò un approccio innovativo al welfare industriale, con abitazioni, scuole, chiese e spazi collettivi pensati per i lavoratori e le loro famiglie. Via Benigno Crespi testimonia come questa filosofia abbia influenzato anche l’urbanistica milanese, integrando lavoro, architettura e comunità. Il quartiere Dergano, con la sua morfologia di strade ampie e edifici storici, conserva ancora oggi tracce di questa matrice industriale e sociale.

Cristoforo Benigno Crespi, industriale e grande mecenate - Grandi personaggi - Impresa Oggi

Via Giulio Natta

Via Giulio Natta si trova nel quartiere Lampugnano ed è intitolata al chimico premio Nobel per la chimica nel 1963, noto per lo sviluppo del polipropilene isotattico. Sebbene la sua attività scientifica si sia svolta principalmente presso il Politecnico di Milano e altri laboratori di ricerca, la via mantiene viva la memoria del contributo di Natta all’industria chimica e alla produzione industriale italiana del XX secolo. La zona di Lampugnano è oggi un nodo di trasporti e logistica, con la presenza della stazione della metropolitana M1 e del terminal bus interurbano, evidenziando come la memoria industriale possa inserirsi nel tessuto urbano contemporaneo.

Un premio Nobel per Pirelli: Giulio Natta e la gomma sintetica - Fondazione Pirelli

 

 

 


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