Stadio, tutto pronto per il dibattito pubblico, incontri e sito istituzionale.

Una veduta esterna stadio Giuseppe Meazza (San Siro) di Milano, in una immagine di archivio. ANSA/DANIEL DAL ZENNARO

I documenti attesi dal Comune da Milan e Inter per poter avviare le procedure per il dibattito pubblico sullo stadio “sono a quanto ci risulta in arrivo, dovrebbero arrivare prima della fine di questa settimana, ma non posso confermarlo, dipende dai club”: lo ha riferito l’assessore comunale all’Urbanistica Giancarlo Tancredi intervenendo in una commissione consiliare dedicata al dibattito pubblico sullo stadio, dove è intervenuto anche il coordinatore del dibattito pubblico, Andrea Pillon. Tancredi ha precisato che i club “non hanno un termine” entro il quale devono inviare la documentazione ma, ha detto “hanno manifestato la volontà di consegnarli quanto prima”. Come ricordato dall’assessore si tratta “dell’aggiornamento sullo studio di fattibilità” e del “dossier di progettazione” da sottoporre alla Commissione nazionale”, la quale dovrà poi dare “il benestare per avviare il dibattito”. Il tempo di risposta della Commissione nazionale “dovrebbe essere di un settimana”. Quindi, ha concluso Tancredi “se i tempi saranno rispettati dai club, nell’arco del mese di settembre sarà possibile avviare le attività proprie del dibattito pubblico”.

Una serie di incontri aperti alla città e altri più tecnici per coinvolgere il mondo delle professioni e quello accademico e un sito internet come strumento principale dove far confluire tutta la documentazione: questi, a grandi linee, gli elementi su cui si muoverà il dibattito pubblico sul nuovo stadio che potrebbe tenersi a settembre. Lo ha riferito dal coordinatore del dibattito pubblico, Andrea Pillon nel corso di un’audizione in Commissione a Palazzo Marino. Date e dettagli non sono ancora stati definiti, anche perché il Comune è in attesa da parte di Milan e Inter dell’aggiornamento sullo studio di fattibilità del dossier di progettazione da sottoporre alla Commissione nazionale che dovrà poi dare il benestare al dibattito, valutando anche il progetto di dibattito stesso.

“Stiamo facendo una serie di incontri e interviste, ne abbiamo fatte già una trentina contiamo di farne almeno quarantina con comitati, rappresentanti delle forze economiche, associazioni, e l’obiettivo è raccogliere osservazioni su come organizzare il dibattito”, ha spiegato Pillon “il progetto di dibattito pubblico verrà inviato alla commissione nazionale che si esprimerà anche su questo”. Anticipando poi alcuni elementi del dibattito vero e proprio, Pillon ha parlato di una conferenza di presentazione ufficiale a cui seguirà un serie di 4-5 incontri pubblici aperti alla città “non ancora definiti nel dettaglio”, ma, ha detto “ci sarà sicuramente un incontro dedicato alla presentazione del dossier del progetto, un incontro sulle ragioni dell’opera, uno sulla fattibilità economica dell’intervento, uno sulle ricadute sociali sul quartiere e la città, un ulteriore incontro sugli aspetti ambientali e le tecnologie utilizzate”.

Parallelamente si svolgeranno altrettanti incontri sempre aperti ma “più tecnici con l’obiettivo di coinvolgere ad esempio il mondo delle professioni e il mondo accademico”. Uno strumento “molto importante”, ha aggiunto ancora, sarà il sito internet dove saranno caricate tutta la documentazione e le segnalazioni. “Al termine – ha spiegato Pillon – dovremo redigere una relazione conclusiva. Non conterrà prescrizioni indicazioni progettuali ma quello che è emerso dal dibattito. Sarà presentata e consegnata al Comune. Poi Comune e club hanno 2 mesi di tempo per scrivere il loro dossier conclusivo dove diranno come intendono proseguire sulla realizzazione dell’intervento, se intendono modificarlo e perché”. Il corretto svolgimento sarà, come prevede la normativa, monitorato dalla Commissione Nazionale.

Alla presentazione di Pillon sono seguiti alcuni primi interventi, per lo più critici, dei consiglieri comunali e la commissione sarà riconvocata per consentire a tutti di prendere la parola e per le repliche. Carlo Monguzzi (Verdi) ha lamentato il fatto che nel dibattito non venga inserita l’ipotesi di ristrutturazione del Meazza “Il dibattito deve essere tra due progetti – ha detto – non su un progetto. Dobbiamo dimostrare nei fatti che è una cosa seria, autorevole e indipendente, se tutto è già preconfezionato e se si riduce a calendario di incontri si apre un problema di partecipazione e democrazia”. Anche per Erico Fedrighini (Lista Sala) è necessario “sciogliere il nodo” sui costi di una ristrutturazione dell’attuale impianto. “Chiedo una perizia terza sui costi effettivi di una ristrutturazione” perché “ci è stato detto che ristrutturare San Siro sarebbe costato 500 milioni di euro, mentre ne serviranno 610 milioni per costruirne uno nuovo. Poi, l’anno scorso abbiamo sentito in commissione un team di architetti che ha detto che la ristrutturazione si può fare con 300 milioni. Non esiste dibattito senza questo elemento, altrimenti dibattiamo sul nulla”. Alessandro Giungi (PD) ha invece sollecitato il coinvolgimento del Consiglio comunale: “Non siamo notai, siamo amministratori, vogliamo partecipare” e Enrico Marcora (FdI) si è detto “contrario al modo e alla forma” del dibattito che anche a suo parere dovrebbe “avvenire anche formalmente all’interno del Consiglio comunale”. “Il coordinatore deve prima di tutto incontrare i consiglieri”, ha affermato. Il capogruppo di Forza Italia Alessandro De Chirico ha auspicato che tutto il processo sia “più prolifico rispetto al dibattito sulla riapertura dei navigli” mentre i leghisti Alessandro Verri e Samuele Piscina hanno anche loro rimarcato che “è fondamentale un passaggio all’interno dell’Aula consiliare”.(MiaNews)