Payback farmaceutico, Regione ricorre al Tar

La Regione Lombardia ha presentato ricorso al TAR del Lazio contro il decreto interministeriale del 4 febbraio 2025, che introduce nuovi criteri di ripartizione del payback farmaceutico con applicazione retroattiva.

Secondo la Regione, la retroattività della norma è lesiva dei principi di legalità e certezza del diritto, causando una perdita stimata di circa 130 milioni di euro.

Il decreto prevede che la quota di ripiano sia calcolata per metà sulla base della popolazione residente e per metà in base allo sforamento effettivo della spesa regionale.

I nuovi criteri prevedono che la quota di ripiano sia calcolata per metà sulla base della popolazione residente (pro capite) e per metà in base allo sforamento effettivo della spesa regionale. Ma la Lombardia – che insieme al Lazio ha votato contro il provvedimento in sede di Conferenza – contesta duramente la retroattività della norma, ritenendola lesiva dei principi di legalità, legittimo affidamento e certezza del diritto, oltre che in contrasto con i criteri fondamentali della contabilità pubblica, come continuità, costanza e congruità dei bilanci.

Nel ricorso contro la presidenza del Consiglio, i ministeri competenti, la Conferenza Stato-Regioni e l’Aifa, si chiede la sospensione cautelare del decreto e l’annullamento degli atti impugnati, ritenuti “illegittimi, nulli e privi di effetti” nella parte in cui applicano criteri ex post. La Regione Lombardia denuncia inoltre il rischio di una penalizzazione per le amministrazioni più virtuose nel contenimento della spesa, che si troverebbero a coprire i costi delle Regioni con maggiore sforamento, con effetti negativi sulla sostenibilità dei servizi sanitari e sulla qualità dell’assistenza.

 


Scopri di più da GazzettadiMilano.it

Abbonati per ricevere gli ultimi articoli inviati alla tua e-mail.