Milano, focolaio di legionella: 11 casi accertati e una vittima nel quartiere San Siro

L’ATS di Milano amplia i campionamenti: nessun collegamento tra i residenti colpiti. Esami in corso su case, torri evaporative e rete idrica.

Nel quartiere San Siro di Milano sono undici i casi confermati di legionella registrati nelle ultime settimane, con un decesso già notificato alle autorità sanitarie.

Un paziente rimane ancora ricoverato in condizioni monitorate. L’allerta è scattata dopo la segnalazione dei primi accessi ospedalieri e l’immediata attivazione del sistema di sorveglianza.

Casi non collegati e indagini complesse

I contagiati abitano in edifici diversi e non presentano legami diretti tra loro. Questo elemento, spiegano i tecnici dell’ATS di Milano, rende più difficile identificare un’unica fonte di esposizione e impone una ricostruzione puntuale dei movimenti individuali e delle possibili aree di rischio nel quartiere.

Campionamenti nelle abitazioni

Per individuare eventuali punti critici, sono state ispezionate complessivamente 29 abitazioni: quelle in cui vivono i pazienti e altre scelte come campione di controllo.

Le analisi già concluse riguardano una parte dei prelievi e hanno evidenziato una singola positività, riscontrata in un alloggio non coinvolto nei casi. Per la struttura interessata è stata subito disposta la procedura di bonifica.

Verifiche su torri evaporative e rete idrica

La rete di sorveglianza ha inoltre controllato le torri evaporative presenti nella zona, tutte censite e valutate, effettuando campionamenti sugli impianti in funzione.

Parallelamente sono state avviate analisi anche su diversi punti della rete acquedottistica pubblica, i cui esiti sono attesi nei prossimi giorni.

Ulteriori sopralluoghi hanno interessato luoghi frequentati dai residenti, senza che emergessero, al momento, criticità specifiche. Nel quartiere non sono presenti fontane ornamentali, spesso considerate potenziali fonti di aerosol contaminato.

Conoscere il rischio e prevenire

La legionella si trasmette esclusivamente attraverso l’inalazione di goccioline d’acqua contaminate, tipicamente generate da impianti non correttamente mantenuti.

Non esiste trasmissione da persona a persona né tramite consumo di acqua potabile. Il Comune di Milano ha invitato amministratori condominiali e gestori di impianti potenzialmente a rischio a verificare lo stato delle proprie infrastrutture idriche e a rispettare i protocolli di manutenzione.

La situazione

Le autorità sanitarie continuano a monitorare l’evoluzione del focolaio, mentre proseguono gli accertamenti ambientali per individuare l’origine del contagio.

Molto dipenderà dagli esiti dei campionamenti ancora in laboratorio. Intanto, la comunicazione alla cittadinanza e il coordinamento tra enti tecnici e amministrativi restano gli strumenti principali per contenere l’allerta e prevenire nuovi casi.


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