La beatificazione di Padre Giuseppe Ambrosoli in Uganda.

Ieri a Kalongo, in Uganda si è svolto il rito della beatificazione di Padre Giuseppe Ambrosoli, a presiedere la Santa Messa di beatificazione il Nunzio Apostolico, l’arcivescovo monsignor Luigi Bianco, delegato dal Santo Padre Francesco. Padre Giuseppe Ambrosoli è Beato, a Kalongo, tra la sua gente, dove è sepolto e dove ha dato la vita per salvare l’ospedale e la scuola di ostetricia dal lui fondati, durante la guerra civile che colpito il Paese.

Hanno partecipazione 20.000 pellegrini che sono giunti a Kalongo da ogni parte del Paese, già a partire dal venerdì attendendo il giorno delle celebrazioni intonando canti e processioni, e le più altre cariche dello Stato, tra cui il Presidente della Repubblica ugandese Yoweri Museveni, ministri del governo, membri del parlamento e altri rappresentanti diplomatici.

Nello stesso giorno, in Italia a Como, terra di origine del Beato, è stata officiata in Cattedrale una celebrazione dal Cardinale Oscar Cantoni e diverse sono le iniziative che la Fondazione Ambrosoli, che ha raccolto l’eredità di Padre Ambrosoli, sta portando avanti per ricordare la sua figura, tra cui una mostra fotografica e video documentarista, a Como a Palazzo Broletto dal 3 dicembre 2022 all’8 gennaio 2023.

Cenni biografici sul Beato 

Padre Giuseppe Ambrosoli, medico e missionario comboniano, aveva deciso da ragazzo che avrebbe vissuto al servizio dei poveri e che per questo avrebbe lasciato il suo paese natale, gli affetti e la prospettiva di una brillante carriera Destinazione Uganda: ancora oggi qui è ancora ricordato come il “medico della carità”. 

Nasce a Ronago (Como) nel 1923 una nota famiglia comasca e si laurea in Medicina e Chirurgia alla fine della Seconda guerra mondiale, specializzandosi alla Tropical Desease School di Londra, mentre intraprende il profondo percorso di fede che lo porta alla consacrazione come sacerdote a Milano il 17 dicembre 1955 per mano dell’allora Arcivescovo mons. Montini.

 

Nel febbraio 1956 viene chiamato a Kalongo, un villaggio sperduto nella savana nel Nord dell’Uganda, per prestare la propria opera al servizio di un piccolo dispensario comboniano. Grazie alla sua dedizione e alle grandi capacità chirurgiche e imprenditoriali, in breve tempo si trasformerà in una struttura sanitaria moderna, con oltre 300 posti letto in grado di garantire assistenza qualificata alla popolazione locale e in particolare alle fasce più deboli e vulnerabili come donne e bambini. Nel 1959, a soli due anni dall’apertura dell’ospedale, padre Giuseppe spinto dal suo spirito visionario e precursore dei tempi, fonda a Kalongo la scuola di ostetricia, fermamente convinto dell’importanza della formazione femminile per il progresso del Paese e per dare una risposta concreta e sostenibile al problema della maternità e del parto, causa di elevato tasso di mortalità in Africa. Oggi la St Mary’s Midwifery School è ufficialmente riconosciuta come una delle migliori scuole di ostetricia del Paese e dalla sua nascita ha diplomato oltre 1.500 ostetriche.

 

Sono anni in cui l’intenso lavoro a favore dei malati, e dei lebbrosi in particolare, si alterna a quello direttivo: sorgono uno dopo l’altro i padiglioni dell’Ospedale e l’attività medica si sviluppa, anche grazie ai moltissimi medici europei che a Kalongo prestano la propria opera volontaria a fianco di Padre Ambrosoli.

 

Nel 1987 la guerra civile che imperversa nei distretti settentrionali dell’Uganda porta all’evacuazione forzata dell’Ospedale da parte dei militari, per la quale vengono concesse a Padre Giuseppe solo 24 ore di tempo. Dopo essere riuscito a trovare una soluzione per garantire un futuro alla Scuola di Ostetricia, in cui egli aveva tanto creduto, Padre Giuseppe, provato dalla fatica e dalla sofferenza, muore a Lira il 27 marzo 1987. Poco prima di morire chiede di poter restare in Uganda tra la sua gente, a cui aveva dedicato la propria esistenza. L’Ospedale viene riaperto nel 1989 da padre Egidio Tocalli ed intitolato al suo fondatore: nasce ufficialmente il Dr. Ambrosoli Memorial Hospital. Padre Giuseppe riposa accanto all’ospedale che porta il suo nome.

 

Fedele all’ideale comboniano, padre Giuseppe Ambrosoli ha vissuto per salvare l’Africa con gli Africani. I suoi trentadue anni di vita missionaria in Uganda sono stati la migliore testimonianza che è possibile dare spazio alla piena responsabilità degli Africani.

 

L’eredità di Padre Giuseppe Ambrosoli

 

Investire nella salute e nella formazione del personale è il miglior investimento per il futuro di un Paese.

Con questa convinzione la Fondazione Ambrosoli ha raccolto l’eredità di Padre Giuseppe e dal 1998 porta avanti il suo sogno: garantire assistenza e cura ai più vulnerabili.

La Fondazione opera su 3 aree principali:

 

  • sostegno e potenziamento dei servizi sanitari per assicurare alle popolazioni locali l’accesso ai servizi di cura e prevenzione efficaci, con una particolare attenzione alla salute materno-infantile, ostetrica e chirurgica
  • sviluppo di competenze e formazione del personale locale promuovendo la formazione medica e manageriale locale, per accompagnare l‘ospedale verso l’autonomia futura
  • rinnovamento strutturale per migliorare la qualità dei servizi

 

Grazie alla Fondazione Ambrosoli sono oltre 50.000 i pazienti assistiti ogni anno, di cui circa il 70% donne e bambini, privi di mezzi di sussistenza e 150 le ragazze che possono accedere ai corsi della Scuole specialistica di Ostetricia.

In media ogni anno l’ospedale di Kalongo garantisce cure e assistenza:

  • 30.000 visite ambulatoriali
  • 16.000 ricoveri di cui 5.500 di cui ricoveri pediatrici
  • 18.500 vaccinazioni pediatriche
  • 3.500 parti assistiti 
  • 3.000 interventi chirurgici
  • 500 neonati fragili (nell’unità di cure intensive neonatali)

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