Un operaio è morto questa mattina, intorno alle 11, in un’azienda a Monza.
L’uomo, di 48 anni, ha subito un trauma da schiacciamento ed è stato trovato in arresto cardiocircolatorio dagli operatori del 118, che ne hanno constatato il decesso sul posto.
Non c’è pace e non c’è fine alle stragi sul lavoro. Ancora oggi una famiglia piange un proprio caro, uscito di casa per lavorare senza avere la possibilità di farvi ritorno stasera.
Una strage che la UIL da anni denuncia chiedendo assunzioni di personale ispettivo, più controlli, più formazione vera e non fantasma, una procura speciale e non ultimo il reato di omicidio sul lavoro.
La vittima di oggi era un lavoratore del settore metalmeccanico e il Segretario Generale UILM Lombardia, Vittorio Sarti, commenta a caldo quanto accaduto. <<Siamo in attesa di avere maggiori informazioni su quanto accaduto. Offriamo sin d’ora il nostro aiuto e contributo ai familiari per una eventuale azione legale, perché dobbiamo davvero dire basta a questa infinita strage. La Lombardia si conferma la regione con il maggior numero di denunce di infortunio dove nei primi sei mesi sono già 56.641 le denunce di infortunio,, 78 i casi mortali, 2.562 le malattie professionali>>.
Sarti ricorda quanto viene da tempo chiesto dal sindacato e che pare invece restare lettera morta da parte delle istituzioni.
<< La prevenzione – conclude il segretario generale UILM Lombardia Vittorio Sarti – deve essere la priorità assoluta, dentro i luoghi di lavoro come nelle aule scolastiche. Serve un impegno straordinario delle istituzioni e delle imprese e un rafforzamento delle attività di prevenzione e vigilanza. Invece si tagliano i posti e gli stipendi a chi dovrebbe far osservare le leggi. Abbiamo chiesto anche a livello nazionale nel soldo della nostra campagna “ZeroMortiSulLavoro”, l’introduzione del reato di omicidio sul lavoro e una procura speciale. Continueremo a denunciare con forza ogni criticità e a rivendicare politiche pubbliche capaci di trasformare la sicurezza da principio dichiarato a condizione reale e quotidiana. La tutela della salute e la vita delle persone deve rappresentare una priorità e non essere subordinata ad alcuna logica o interesse>>.
Sulla stessa linea il coordinatore territoriale Uil Monza e Brianza, Gian Carlo Pagani che insiste sul tema della formazione. <<La formazione è essenziale per garantire tutela e prevenzione dai rischi, ma deve essere adeguata, di qualità, contestualizzata ai rischi reali. Le inchieste giudiziarie e gli esiti delle ispezioni degli Enti di Vigilanza mettono in luce una diversa realtà, fatta di mancata formazione e informazione, di certificati falsi o erogati da enti non qualificati>>.
“È inaccettabile assistere a quella che è ormai una vera e propria strage quotidiana. Oggi tre operai hanno perso la vita mentre svolgevano il proprio lavoro. A Torino un lavoratore di 69 anni è deceduto a causa del crollo del cestello di una gru; a Riposto, nel Catanese, un operaio quarantenne è precipitato da un’impalcatura morendo sul colpo; in un’azienda in provincia di Monza e Brianza, infine, un uomo di 48 anni ha subito un grave trauma da schiacciamento ed è stato ritrovato senza vita in arresto cardiocircolatorio. Non si tratta di mere statistiche ma di tre lavoratori che non faranno più ritorno alle loro case. Una perdita immensa che pesa non solo sui loro cari, ma sull’intera società civile. L’UGL esprime profondo cordoglio alle famiglie delle vittime e ribadisce che siamo di fronte a tragedie che potevano e dovevano essere evitate. Urgono interventi immediati a partire dal potenziamento dei controlli da parte degli enti ispettivi, per garantire un monitoraggio capillare soprattutto nei settori più a rischio. È inoltre necessario investire nella formazione e promuovere fin dalle scuole la cultura della sicurezza sul lavoro, rafforzando le misure di prevenzione per fermare il drammatico fenomeno delle cosiddette morti bianche”. Lo ha dichiarato Paolo Capone, Segretario Generale dell’UGL, a seguito dei tre incidenti sul lavoro avvenuti a Torino, Catania e Monza e Brianza, in cui hanno perso la vita tre lavoratori.
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