Carlo Monguzzi, noto ambientalista, è spesso critico nei confronti delle decisioni prese dall’amministrazione cittadina. In particolare, Monguzzi evidenzia la mancanza di una campagna informativa riguardo al divieto di fumo che sta per entrare in vigore. Nonostante l’approvazione del provvedimento da parte del Consiglio Comunale risalga al 2020, Monguzzi sottolinea che non è stata fatta alcuna comunicazione efficace ai cittadini durante gli anni passati.
Questo comportamento porta Monguzzi a essere scettico sull’efficacia del provvedimento stesso. Il divieto di fumo dovrebbe entrare in vigore la prossima settimana, ma secondo Monguzzi, è carente di un’adeguata informazione al pubblico. Non ci sono cartelli né altre forme di avviso per i cittadini di Milano, né per i turisti internazionali che potrebbero non essere a conoscenza di tali regolamenti locali. Monguzzi fa notare come in passato, la parte già in vigore del regolamento riguardante il divieto di fumo nei parchi, stadi e fermate degli autobus è stata un fallimento: solo sette multe sono state emesse in tre anni, un dato che evidenzia chiaramente la mancanza di un controllo adeguato. Questa situazione riflette un problema più ampio a Milano, dove i divieti sembrano esistere solo sulla carta perché spesso mancano i necessari controlli sul territorio. Una situazione simile si è verificata in passato con provvedimenti che alla fine sono stati ignorati o ridicolizzati, come il divieto di mangiare il gelato in estate.
Monguzzi conclude sottolineando la necessità di affrontare con serietà le iniziative importanti come questa, suggerendo che sia indispensabile non solo informare adeguatamente i cittadini attraverso campagne comunicative efficaci, ma anche i visitatori che potrebbero non essere a conoscenza di questi regolamenti locali. La sua critica implica che “seriamente” significa prendersi cura non solo delle normative, ma anche della loro attuazione concreta, con un impegno reale da parte dell’amministrazione per garantire che tali provvedimenti non restino inapplicati.
Il tema dei controlli è centrale quando si discutono nuovi provvedimenti che attirano l’attenzione dei media per la loro semplicità apparente e il forte impatto. In questo contesto, Giulio Gallera, un consigliere regionale di Forza Italia, critica duramente la Giunta Sala.
Gallera si è sempre posizionato come un difensore dei diritti e delle libertà individuali, anche quando ciò significa andare controcorrente. In questa circostanza, egli considera il divieto di fumare in strada come una decisione ideologica e ipocrita. Gallera sottolinea la contraddizione di vietare il fumo all’aperto mentre le persone sono esposte quotidianamente all’inquinamento prodotto dai veicoli. Descrive tale divieto come una forma di “ambientalismo talebano”, suggerendo che si tratta di un approccio eccessivamente rigido e poco pratico. Inoltre, solleva una domanda critica: chi si occuperà di far rispettare questa legge? Questa questione è particolarmente rilevante, poiché implica l’uso delle forze dell’ordine e delle risorse pubbliche. Unendo la sua voce a quella dei critici, Gallera si chiede se saranno i vigili urbani a dover far rispettare il divieto. Egli esprime preoccupazione per il fatto che queste risorse potrebbero essere distolte da altri compiti importanti, come la vigilanza delle periferie, dei navigli o della Stazione Centrale di Milano.
Questo solleva una questione di priorità e gestione efficace delle risorse pubbliche. Dietro a questi commenti si intravede l’importanza di un approccio bilanciato che coniughi la tutela dell’ambiente con le libertà individuali e un uso ragionevole delle risorse pubbliche.
L’osservazione di Gallera riflette una visione pragmatica che invita a considerare sia la logica che il buonsenso nella definizione di nuove leggi e regolamenti.