Davide Tutino va a vaccinarsi per non essere sospeso ma si rifiuta di firmare il consenso informato, cacciato.

pubblichiamo la lettera che il prof. Davide Tutino ha spedito al Liceo Gullace Talotta di Roma dove insegna storia e filosofia

IL PROFESSOR DAVIDE TUTINO IN ATTESA DI SOSPENSIONE.

 

LETTERA APERTA

Al Liceo

“GULLACE TALOTTA”

di ROMA

Gentilissimi,

costretto dalla vostra non legittima minaccia di sospensione, il 22 marzo, al nono giorno di sciopero della fame, mi sono recato secondo prenotazione a un centro di Città Ducale, in provincia di Rieti, tra monti e boschi meravigliosi.

Nonostante io sia in possesso di una esenzione dal Trattamento Sanitario Obbligatorio Periodico, nonostante anche voi siate in possesso di tale esenzione, ottenuta secondo legge, avete ritenuto di impormi la scelta tra la possibilità economica di sopravvivere e la necessità di cedere il mio corpo ad un trattamento farmacologico sperimentale.

Recatomi sul posto ho rappresentato la minaccia e l’obbligo cui sono sottoposto, ma il fatto che io non fossi lì liberamente non ha impensierito il personale, che intendeva comunque procedere, in violazione della convenzione di Norimberga.

Ho quindi scoperto il braccio, porgendolo al medico, invitandolo ad eseguire ciò che in scienza e coscienza non avrebbe mai eseguito; ciò che, obbedendo agli ordini, ora si riteneva legittimato a eseguire.

Ho scoperto il mio braccio per lui, ma alla richiesta di sottoscrivere il consenso ho risposto che non posso, non voglio, non devo.

Ero lì per bere la cicuta, come il mio amato maestro, ma come lui non intendevo e non intendo dire che si tratta di una mia scelta: sarebbe una menzogna, una menzogna avvelenata che uccide anzitutto il diritto vostro: di voi che mi obbligate, di voi che mi intimidite, di voi che contribuite a perseguitarmi.

Ho invitato il medico, o dovrei dire l’esecutore, a bucare il mio corpo, a fare quella puntura, ma senza una mia firma, senza costringermi a firmare il falso. Sono stato cacciato da quel luogo tra urla, strepiti, insulti.

Non hanno voluto assumersi la responsabilità di prendere il corpo che offrivo loro.

Non hanno voluto.

Ora sta a voi decidere: obbedire alla coscienza, alla Costituzione, oppure agli ordini.

Oggi, 24 Marzo 2022, al dodicesimo giorno di sciopero della fame, con decine di altri cittadini, per il ripristino dei diritti umani e costituzionali, attendo.

Attendo nella cella della mia coscienza e della mia libertà, sono in dolce attesa delle vostre decisioni.

Cordiali saluti.

Professor Studente Davide Tutino

Dirigente del Sindacato Fisi

Fondatore del Comitato di Liberazione Nazionale e del movimento nonviolento Resistenza Radicale.

 

 

24 Marzo 2022