Caso Yara, la difesa di Bossetti ottiene l’hard disk con migliaia di tracciati genetici

Dopo sei anni dalla richiesta, la squadra legale di Massimo Bossetti ha ritirato i dati grezzi del DNA relativi al profilo “Ignoto 1” e al genoma della vittima

In un fermo immagine tratto da un video della polizia le fasi del fermo di Massimo Giuseppe Bossetti, il 19 giugno 2014. Bossetti è stato condannato all'ergastolo dai giudici della Corte d'Assise di Bergamo per l'omicidio della tredicenne Yara Gambirasio avvenuto il 26 novembre del 2010. ANSA/ UFFICIO STAMPA POLIZIA +++EDITORIAL USE ONLY - NO SALES+++

La difesa di Massimo Bossetti, condannato in via definitiva per l’omicidio di Yara Gambirasio, ha ritirato mercoledì un hard disk contenente l’intero set di copie digitali delle analisi genetiche effettuate nel corso dell’inchiesta.

Si tratta di una mole significativa di dati, che include migliaia di tracciati DNA, grafici elettroferografici e immagini ad alta risoluzione dei reperti acquisiti dai carabinieri del RIS di Parma.

Il materiale consegnato

Il supporto informatico contiene i dati grezzi utilizzati per individuare il profilo denominato “Ignoto 1”, la traccia genetica rinvenuta sugli indumenti della vittima e divenuta in seguito la prova centrale dell’accusa contro Bossetti.

Insieme a questo profilo sono stati forniti anche i dataset relativi alle altre tracce raccolte nel corso delle indagini, un archivio di grande ampiezza che aveva richiesto anni di lavoro da parte degli inquirenti.

Le ragioni della richiesta

La consegna del materiale arriva a sei anni dalla prima istanza presentata dalla difesa, che aveva più volte sollecitato l’accesso ai dati completi per poter procedere a una verifica autonoma delle analisi genetiche.

Secondo l’avvocato Claudio Salvagni, sarà necessario un lungo periodo di studio per esaminare la documentazione in modo sistematico e valutare eventuali elementi utili alla linea difensiva.

Il profilo “Ignoto 1” al centro dell’analisi

La revisione dei tracciati riguarderà in particolare la ricostruzione che ha condotto all’identificazione di “Ignoto 1”, inizialmente privo di corrispondenza e successivamente attribuito a Bossetti dopo le analisi effettuate sugli indumenti della giovane.

La difesa intende verificare la coerenza delle procedure adottate e l’affidabilità delle sequenze genetiche che hanno costituito la base delle conclusioni investigative.

Prospettive future

Il nuovo materiale non comprende i reperti originali, ma rappresenta comunque un archivio completo delle analisi condotte all’epoca.

Per i legali di Bossetti potrebbe costituire un passaggio preliminare in vista di eventuali future iniziative giudiziarie.


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