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Affidi familiari, 346 nel 2024

Sono stati 346 gli affidi familiari in corso nel 2024. Si tratta di un numero in crescita rispetto al 2023, quando erano stati 338, e al 2022, quando erano stati 304. Un aumento che è trascinato principalmente dai nuovi affidi, quelli che vengono avviati nell’anno di riferimento e non sono quindi in prosecuzione dagli anni precedenti: se, infatti, nel 2022 sono stati 47, nel 2023 sono saliti a 66 e nel 2024 a 60. Anche gli affidi che durano più di un anno sono in costante crescita: dai 213 del 2022 si è passati ai 220 del 2023 ai 228 del 2024.

“L’affido familiare – dichiara l’assessore al Welfare e Salute Lamberto Bertolé – è un istituto che tutela il minore in un momento in cui si trova in assenza del supporto familiare necessario a una crescita serena e viene quindi accolto in un contesto più stabile. Ampliare il raggio d’azione di questo strumento individuando nuove famiglie idonee e disponibili ad intraprendere questo percorso è il compito che ci siamo dati a inizio mandato e che portiamo avanti con incontri mensili aperti a tutti e tutte, nell’ambito dei quali le persone interessate possano ricevere tutte le informazioni possibili”.

Per partecipare agli incontri conoscitivi è necessario iscriversi mandando una mail all’indirizzo Pss.Affidi@comune.milano.it. Il prossimo appuntamento sarà il 3 settembre dalle 17.30 alle 19.30.

Fondamentale in questi anni è stato il lavoro per potenziare l’affido familiare dei minori stranieri non accompagnati, in alternativa al collocamento in comunità o nel sistema di accoglienza SAI. Questa modalità di accoglienza può essere attivata con i parenti o con persone senza vincoli di parentela con i minori interessati.

“L’obiettivo – prosegue Bertolé – è facilitare i bambini e le bambine, i ragazzi e le ragazze nel percorso di integrazione e inclusione che li aiuterà a diventare cittadini e cittadine consapevoli. Negli ultimi due anni si è passati da una trentina di affidi ai 53 del 2024”.

Possono diventare “affidatarie” persone singole o coppie, sposate o conviventi, senza vincoli di età, che concludano con successo un percorso di informazione e approfondimento. Per ogni progetto di affido familiare i Servizi sociali professionali territoriali sottoscrivono, con la famiglia affidataria e naturale, un Patto di affido all’interno del quale viene declinato il progetto di intervento. Nel corso dell’affido, la famiglia o persona affidataria ha costanti rapporti con il servizio sociale e il Coordinamento Affidi che, in caso di necessità, può attivare un supporto educativo e pedagogico. L’Amministrazione avvia inoltre l’erogazione di una somma di denaro mensile per contribuire alle spese di mantenimento del minore e attiva la copertura assicurativa per eventuali infortuni o danni.
L’affido può avere diverse forme: quello classico è l’affido a tempo pieno che può essere eterofamiliare (quando il bambino è affidato a qualcuno con cui non ha legami di parentela) o a parenti. Esistono poi anche la pronta accoglienza (servizio dedicato ai bambini molto piccoli, tra zero e tre anni) e l’affido per brevi periodi (giornaliero, durante il fine settimana o per periodi di vacanza).


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