Un dato spiega le difficoltà dell’Olimpia: 0 su 12 da tre nel primo tempo e 2 su 24 prima della sfuriata finale di Armoni Brooks peraltro costretto a combattere contro i falli per tutta la ripresa.
Trapani ha vinto 86-80 facendo gara di testa.
L’Olimpia ha resistito al primo tentativo di fuga e poi senza il sostegno del tiro da fuori, nonostante le gambe stanche, ha tenuto la partita in bilico fino all’ultimo minuto. Ha avuto qualche chance più concreta, poco prima quando era sotto di tre e palla in mano, ma non ha vibrato l’assalto decisivo.
Con Leandro Bolmaro e Ousmane Diop nella lista degli indisponibili, ha giocato con 11 giocatori e cinque stranieri oltre a ripristinare la presenza dí Shavon Shields ma con limitazione di minutaggio. In ogni caso a tradirla sono state le gambe stanche e quindi il tiro da fuori. Con orgoglio e difesa ha limitato i danni.
IL PRIMO TEMPO – L’Olimpia appare in difficoltà nel muovere la palla e trovare canestri usando il tiro da fuori, poi incassa due triple dai due lunghi di Trapani, Alibegovic ed Eboua, e scivola sotto 10-4. Coach Messina spende il primo time-out, ma le percentuali restano basse. JD Notae da tre punti scava il più 12 sul 19-7. Tonut e Shields attaccando il ferro firmano cinque punti consecutivi così l’Olimpia resta agganciata alla partita. Il secondo fallo di Ricci, che di fatto è l’unica ala forte disponibile, non aiuta. Nel primo periodo ci sono sei palle perse ma tre sono falli in attacco su blocchi in movimento. Trapani alla fine del primo periodo guida 21-15. Il secondo quarto parte con qualche ulteriore problema. Una tripla di Rossato e due canestri in contropiede valgono il parziale di 7-2 che restituisce a Trapani 11 punti di margine. L’Olimpia non trova mai il canestro da fuori, quindi può segnare solo attaccando il ferro. Lo fa anche Armoni Brooks: due entrare di cui una chiusa con una schiacciata stupefacente a difesa schierate ricuce a meno cinque. Poi un tap-in di Ricci porta l’Olimpia a meno due. Consumato il bonus però Milano stenta a chiudere i possessi difensivi. Matthew Hart due volte trova due canestri da tre. Alla fine del tempo è 44-38 Trapani, ma la differenza è facilmente spiegabile con lo 0/12 dell’Olimpia da tre contro le sei triple avversarie
IL SECONDO TEMPO – Marko Guduric con una tripla al tredicesimo tentativo di squadra spezza la serie di errori ma non è il segnale che qualcosa stia cambiando. Trapani anzi segna in tutti i primi tre possessi e recupera otto punti di vantaggio. L’Olimpia risponde con Booker poi con Ricci ma non la terza volta. Trapani prova ad allungare. Schizza a più 10 su una tripla di Eboua. Poi Ricci con due canestri di fila, tripla e contropiede, ricuce a meno sei e alla fine del terzo il divario è di cinque punti, 65-60. Nel quarto periodo la partita diventa nervosa. Arrivano cinque falli tecnici tutti per proteste, tre sono a carico di Milano. Brooks deve andare in panchina in piena rimonta. L’Olimpia va con quattro piccoli e Ricci da cinque per tentare l’assalto finale. Rientra a meno tre: con la palla in mano produce due palle perse che costano tantissimo. Notae, 12 su 12 dalla lunetta, restituisce l’inerzia della gara ai granata. Brooks con due triple consecutive ricuce prima a quattro e poi a due punti, ma non è abbastanza per completare la rimonta. Trapani vince 86-80.
Così Coach Ettore Messina ha commentato la gara con Trapani: “Loro hanno giocato con energia e fisicità, è stata una buona partita e l’hanno vinta con pieno merito. Noi avevamo tante difficoltà, ovviamente. Shields ha giocato per spirito di servizio ma veniva da quattro giorni a letto e dovevamo gestirlo. In più, non è stato in grado di giocare neppure Leandro Bolmaro, che speriamo di recuperare giovedì ma non sappiamo se ce la farà. Questa serie di problematiche ci ha messo in difficoltà, ma i ragazzi hanno provato a reagire e non farsi condizionare troppo. Hanno giocato con grande cuore e volontà, purtroppo non con lucidità. Quando abbiamo riaperto la gara e avremmo potuto vincerla abbiamo commesso errori che normalmente non commettiamo”.
Su Marko Guduric: “E’ un giocatore che ha problemi fisici. Stiamo cercando di gestire gli sforzi fino alla pausa quando potrà fermarsi qualche giorno. Non ha spinta, non ha gambe, prova a fare le cose che ha sempre fatto ma non sempre riescono anche quando produce qualcosa che gli appartiene come la difesa su Larkin a Istanbul. La scorsa settimana, con la squadra corta, ho dovuto scegliere contro Treviso se tenere fuori lui o Shields. Ho scelto Shields che poi ha avuto la febbre e questo mi ha costretto a continuare a utilizzare anche Guduric che due sere fa ha giocato una partita molto severa contro l’Olympiacos. Sappiamo che verrà fuori, noi abbiamo pazienza, vorrei che l’avesse anche il pubblico”.
Su Quinn Ellis: “Avevamo preso Lorenzo Brown per essere diciamo pure il titolare del ruolo. Ha avuto problemi fisici, ma Ellis si è preso di forza lo spazio che ha avuto. Ogni giorno è sempre meglio, ha entusiasmo. Anche oggi in una serata difficile ha fatto 20 di valutazione. Lui, Brooks, Bolmaro, lo stesso Ricci, stanno giocando ad un livello molto alto. Questo ci permette di essere ottimisti”.
Su Bryant Dunston: “Fa parte della famiglia di Kyle Hines, può prendere un rimbalzo, fare un blocco nel modo giusto e poi aiuta i compagni anche in spogliatoio. Quando lui parla, gli altri lo ascoltano. Poi se ci fosse stato Nebo oggi, dopo poche ore dall’ultima gara, si sarebbe fermato. Invece ha giocato”.
Sulla partita con l’Hapoel: “Faremo la conta di presenti e assenti. Abbiamo un problema con Booker perché ha avuto un lutto familiare. Non sappiamo se potrà esserci. Gli altri vedremo”.
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