Il Milan vince di corto muso a Torino e stacca il pass Champions, decide il colpo di testa di Giroud.

Il Milan supera 1-0 la Juventus allo Stadium grazie al gol di Giroud nel primo tempo e conquista matematicamente un posto in Champions League nella prossima stagione, salendo a 67 punti, a +6 sull’Atalanta a una sola gara dalla fine della stagione, mentre la Juventus resta al settimo posto a 59 punti.

Prima della gara tre assenze pesanti per Allegri, che deve rinunciare a Vlahovic, Pogba e Fagioli, oltre all’ex De Sciglio, quindi il tecnico bianconero schiera contemporaneamente Di Maria e Chiesa alle spalle di Kean. Pioli invece dà ancora fiducia a Thiaw al centro della difesa con Tomori. A centrocampo conferma per Krunic al fianco di Tonali, mentre Messias, Brahim Diaz e Leao a supporto di Giroud.

Il Milan parte bene e al 9′ sfiora il vantaggio: corner a uscire sul primo palo di Tonali per l’inserimento di Krunic che colpisce di testa, ma non trova la porta. La Juve risponde al 14′ ma Maignan respinge la conclusione di Cuadrado. Buon momento bianconero che al 24′ sfiora ancora il gol con Di Maria che servito da Kean è costretto a concludere in precario equilibrio e calcia alto. Il Milan controlla e riparte e al 40′ passa in vantaggio: Calabria crossa dalla destra sul secondo palo per Giroud che si toglie dalla marcatura di Gatti e gira in porta di testa per il vantaggio rossonero.

Nella ripresa la Juve riprende a spingere con Allegri che cambia assetto con Cuadrado e Danilo terzini, Paredes davanti alla difesa e Kean che si è allargato sulla sinistra con Milik la punta centrale. La squadra bianconera però non sfonda e rischia al 71′ con Giroud che si gira e trova il campo spalancato fino al limite dell’area, dove allarga per il neo entrato Saelemaekers che conclude sul primo palo, ma trova la grande risposta di Szczesny. Al 78′ ancora Milan pericoloso negli spazi con Leao che punta Gatti, rientra sul destro e calcia forte, ma alto. Juve vicina al pari in pieno recupero: al 92′ Danilo ad un passo dal gol. Sul corner di Paredes il difensore brasiliano colpisce a botta sicura con il sinistro ma trova la deviazione di Kalulu sulla linea.

Stefano Pioli ha parlato ai microfoni di Dazn al termine della partita contro la Juventus, vinta dal Milan per 1-0 grazie al gol di Olivier Giroud e che ha garantito la qualificazione alla prossima Champions League per i rossoneri. Le parole del tecnico rossonero.

Bilancio sulla stagione: “E’ tempo di bilanci. La Champions ci ha dato più di quello che attendevamo ma anche poi tanta amarezza, uscendo in finale contro l’Inter. In campionato abbiamo fatto meno di quello che potevamo: raggiungere la Champions è un bellissimo obiettivo. Quest’anno è stata la prima volta in cui abbiamo provato a essere competitivi su due fronti e in qualcosina siamo mancati questa è la verità. La squadra è forte, godiamoci la vittoria. E poi è stata una stagione particolare: abbiamo fatto 5 mesi senza Maignan, miglior portiere del campionato. E poi i nostri giocatori migliori hanno partecipato al Mondiale”

Su cosa ha detto ai giocatori in cerchio alla fine: “Hanno parlato loro, come è giusto che sia: sono stati gli attori principali. Ci tenevamo di fare ben stasera per non arrivare all’ultima partita. Hanno festeggiato com’è giusto e non posso che ringraziarli: abbiamo avuto alti e bassi ma il gruppo non ha mai smesso di credere nel lavoro, nell’essere coesi”.

Sui rinforzi estivi: “Dipende sempre dalle aspettative che vogliamo raggiungere: se vogliamo essere competitivi per vincere il campionato e arrivare in semifinale di Champions, è chiaro che la squadra va migliorata. Per fare due competizioni di questo livello, servono giocatori forti: poi se sono giovani sono contento, perchè sono delle spunge e sono entusiasti. Se il club vorrà essere competitivo in entrambe le competizioni, chiaramente dovrà fare una rosa competitiva. Era più facile giocare nel Milan dell’anno scorso che in questo: le responsabilità sono di tutti, vi vuole pazienza anche se capisco che non ci sia. Se si punta sui giovani bisogna aspettare: inutile che faccio sempre gli esempi di Leao e Tonali. Credo che il club debba portare la sua idea avanti, è un club virtuoso.”

E’ questa la volontà del club: “Io faccio l’allenatore, dovete chiederlo a Maldini e Massara che sono interlocutori con la proprietà e sapranno cosa avranno a disposizione”

Ricambieresti il modulo a febbraio: “In un’annata di scelte che si possono cambiare ce ne sono tante ma non credo quello. Eravamo arrivati a un momento in cui non eravamo più squadra e non dimentichiamo che siamo rimastin una squadra aggressiva. Quel sistema di gioco ci ha permesso di superare il Tottenham, solo così potevamo superarlo. Poi quando la condizione dei nostri giocatori è tornata, siamo tornati a giocare con il 4-2-3-1”