Purtroppo, l’ultimo tiro è ancora fatale. Per la quarta volta in questa EuroLeague, l’Olimpia cede con uno scarto di un possesso – due punti in questa occasione,74-72 – sprecando l’occasione di vincere la gara. Sull’ultimo pallone, Guduric viene aggredito, cerco uno sbocco in Shields ma non è un buon pallone.
L’Olimpia – senza tre starter, va ricordato – ha guidato tutto il primo tempo e parte della ripresa. Nel secondo periodo ha avuto 11 punti di vantaggio. Forse non ha capitalizzato abbastanza, incassando due triple negli ultimi due possessi difensivi per cui il margine è passato da 11 punti a cinque. A quel punto, la ripresa è stata una battaglia, giocata con grande energia, coraggio. Quando il Barcellona ha tentato l’allungo, l’Olimpia ha sempre risposto fino a conquistarsi una volta di più l’opportunità di vincere ma senza riuscirci.
IL PRIMO TEMPO – L’Olimpia scatta 7-0 usando la straordinaria aggressività di Shavon Shields, che firma otto punti dei primi dieci della squadra. Il Barcellona risponde con un gioco da tre di Vesely e una penetrazione di Satoransky, ma dopo un parziale di 5-0 si ritrova ancora ad inseguire. L’Olimpia riprende ritmo con una tripla di Brooks, cancellata da Satoransky. Il secondo quintetto tiene alta la tensione difensiva e allunga ancora con sei punti di fila di Bryant Dunston, due da sotto, poi due tiri liberi guadagnati a rimbalzo. L’Olimpia alla fine del primo periodo guida 19-14. Nel secondo quarto, la tripla di Brooks scava il massimo vantaggio, 22-14. E’ lui a rispondere alle iniziative di Kevin Punter, anche con una schiacciata a difesa schierata. Brooks trascina l’Olimpia a più otto, 34-26, ma in questo momento il Barcellona strappa qualche rimbalzo offensivo di troppo e si riavvicina. Un canestro di Dunston su assist di Shields e una tripla dall’angolo di Ricci invertono subito il trend. Dal time-out di Coach Penarroya, l’Olimpia esce rubando palla per il massimo vantaggio, 11 punti, dimezzato però negli ultimi due possessi da due triple, una di Myles Norris e l’altra di Clyburn allo scadere, 41-36.
IL SECONDO TEMPO – Il terzo fallo di Ricci, enorme nelle piccole cose, arriva sul gioco da tre di Clyburn che vale il meno uno. La ripresa comincia ad elastico: l’Olimpia mantiene un vantaggio minimo fino a quando Satoransky estrae dal cilindro due triple consecutive dopo quella di Vesely. A quel punto, il Barca mette la testa avanti (59-56 con Shengelia). Marko Guduric dall’arco pareggia, poi si mette in moto Kevin Punter con il suoi tiri dalla media e i problemi per la difesa di Milano aumentano. Dopo una serie di risposte, pareggio poi di Ellis su una palla rubata da Ricci, proprio Punter chiude il terzo periodo 64-61. Nel quarto quarto, Bolmaro va da playmaker. La difesa regge, ma tre triple comode per rimettere la testa avanti trovano solo il ferro. Bolmaro, che gioca un secondo tempo eccezionale sui due lati del campo, ricuce a meno due. Il quarto fallo di Ricci costringe Coach Messina a giocare con quattro esterni. vesely spinge ancora l’Olimpia a meno quattro. Bolmaro replica con tutta la sua energia, poi alza un alley-oop che Booker converte per il 69-69. Il Barcellona va sui suoi uomini più esperti, strappa un paio di rimbalzi d’attacco. Segnano Shengelia e Vesely. Ricci avrebbe la tripla del sorpasso ma anche questa trova il ferro. Sul meno quattro, Brooks esce dal timeout centrando la quarta tripla, meno uno. Il Barcellona allunga a più due con un tiro libero di Shengelia. Da una palla a due vinta da Shields contro Clyburn nasce l’ultima opportunità per l’Olimpia, ma l’ultimo tiro è una preghiera di Shields che va corta, nel 74-72 per il Barcellona.
Così Coach Ettore Messina ha commentato la gara di Barcellona: “E’ stata una partita combattuta, che poteva andare da ambedue le parti, purtroppo è andata dalla loro. Credo che le due triple incassate alla fine del secondo quarto quando il Barcellona è passato da meno 11 a meno cinque abbiano avuto un peso specifico importante perché fino ad allora avevamo controllato la gara, difendendo bene, con aggressività, forzando qualche palla persa, e poi muovendo la palla bene in attacco. L’abbiamo fatto anche nel secondo tempo ma senza avere lucidità nel segnare da tre. Le percentuali ci hanno condannato. Quelle due triple hanno permesso al Barca di ritrovare ritmo. Nel terzo quarto abbiamo difeso male e questo ha dato l’inerzia della gara al Barcellona. Nel quarto periodo ci abbiamo provato, poi sull’ultimo possesso non abbiamo avuto la calma per costruire un buon tiro”.
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