Un gol nel finale di Samardzic decide la gara tra Marsiglia di De Zerbi e l’Atalanta di Juric al Velodrome con il successo della Dea per 0-1 in una gara piena di episodi nella quarta giornata di Champions League.
I nerazzurri, grazie a questo successo esterno si portano a 7 punti nella classifica della fase campionato, mentre i francesi restano a quota 3.
A regalare il successo all’Atalanta la rete all’89’ di Samardzic in contropiede con una grandissima conclusione di mancino dai 35 metri, che ha battuto un impotente Rulli. Un gol molto contestato dal Marsiglia per un tocco di mano di Ederson nell’area opposta poco prima del contropiede nerazzurro, ma l’arbitro dopo il check del Var ha deciso di convalidare la rete.
Primo tempo molto intenso con il Marsiglia pericoloso con Aubameyang e Hojbjerg, con il primo che trova Carnesecchi e il secondo che calcia a lato da ottima posizione. L’Atalanta va vicinissima al gol del vantaggio prima con il rigore fallito da De Ketelaere, con la parata di Rulli e poi con Krstovic che calcia alto da ottima posizione. Nella riprsa ci prova prima Bellanova di testa al 49′, poi i francesi costruiscono una doppia occasione al 62′, prima con una conclusione di Greenwood respinta, poi con Aubameyang che vede il suo tiro bloccato a due passi dalla porta. Al 70′ viene annullato un gol all’Atalanta, andata a segno con un tap in vincente di Lookman su cross di Bellanova. Sanchez prima convalida, poi viene richiamato da Var e annulla per fuorigioco. Poi nel finale di gara il gol di Samardzic che decide la sfida nonostante il forcinf finale del Marsiglia.
Episodio clamoroso al Velodrome durante Marsiglia–Atalanta. Al 75’ minuto, dopo un’azione che aveva visto Ademola Lookman protagonista — con il gol del possibile vantaggio annullato per fuorigioco di Krstovic — Ivan Juric ha deciso di sostituirlo inserendo Yunus Musah. Una scelta tecnica che, però, non è stata accolta serenamente dall’attaccante nigeriano, visibilmente contrariato al momento del cambio.
Pochi istanti dopo l’uscita dal campo, le telecamere di Sky Sport e dell’UEFA hanno immortalato un acceso diverbio tra il giocatore e l’allenatore. Juric, evidentemente irritato, avrebbe tentato di richiamare Lookman all’ordine, arrivando anche a strattonarlo per un braccio, in un gesto che non è passato inosservato né al pubblico né ai compagni di squadra.
LE IMMAGINI – Dalle prime ricostruzioni video, si nota Lookman battibeccare col tecnico croato andato verso la panchina nerazzurra. Il croato si gira e si avvicina al giocatore e lo afferra per un braccio, mentre lo staff tecnico tenta di riportare la calma, con l’intervento anche di de Roon, oltre che del team manager. L’episodio, ripreso chiaramente dalle telecamere, ha immediatamente sta facendo il giro dei Social, diventando uno dei momenti commentato nel post gara. Il tecnico atalantino Juric ha così commentato ai microfoni di Sky l’accaduto: “Sono le solite cose che commettiamo ogni domenica. I giocatori non accettano di uscire, ci sono reazioni scomposte ma finisce là e si risolve in spogliatoio. Certe situazioni le abbiamo vissute tutti. Sono cose che succedono a caldo, ma quello che conta è la squadra e sono i tifosi. Per il bene della squadra bisogna comportarsi bene e dare il massimo. Per me passa tutto, l’importante è l’Atalanta: dobbiamo pensare a vincere a Sassuolo”.
IL CONTESTO – La tensione in casa Atalanta era già palpabile: il match contro il Marsiglia rappresentava un passaggio cruciale nella corsa alla qualificazione in Champions. L’occasione fallita da Krstovic e il gol annullato avevano avevano aumentato la frustrazione di una squadra che continua a produrre ma non a concretizzare. In questo clima di nervosismo, la sostituzione di Lookman — uno dei più vivaci in campo — è sembrata una mossa difficile da accettare anche per lo stesso nigeriano fino a poi alla stoccata vincente del subentrato Samardzic, che ha regalato tre punti d’oro e pesanti al club atalantino.
Nel finale Juric e Lookman si son detti ancora qualcosa e mentre la squadra festeggiava verso i tifosi accorsi a Marsiglia, il nigeriano ha preso la via degli spogliatoi.
Juric poi nel dopopartita ha parlato a Sky
Mister, dopo 36 giorni senza vittorie, quanto pesa questo successo e che valore gli dà per come è arrivato?
«Penso che abbiamo fatto una bella partita, giusta, con equilibrio e determinazione. Siamo stati sfortunati in alcuni episodi, penso al gol annullato e al rigore sbagliato, ma questa volta la fortuna ci ha restituito qualcosa. La vittoria è meritata, è arrivata dopo una prestazione di alto livello e un grande gol di Samardzic. Siamo molto felici perché ci voleva un risultato così, anche per l’emotività del gruppo.»
Può essere la vittoria che cambia la stagione per peso e tempismo?
«Ogni vittoria ha un suo peso specifico, ma questa vale tanto. Vincere qui, in uno stadio caldo e contro un avversario forte come il Marsiglia, dà fiducia e slancio. Però voglio chiarire una cosa: non è mai mancato nulla a questa squadra. Togliendo la partita di Udine, l’Atalanta ha sempre giocato un grande calcio, costruendo moltissimo. A volte non segni, prendi pali, trovi portieri in serata, ma la qualità e il lavoro non sono mai mancati. È il calcio: ci sono momenti in cui gira male, ma la squadra è sempre rimasta focalizzata e compatta. Io non ho mai avuto preoccupazioni.»
Durante la partita si è visto un confronto acceso con Lookman dopo la sostituzione. Cosa è successo?
«Sono situazioni normali, succede in tutte le squadre e a tutti i livelli. I giocatori non amano essere sostituiti, reagiscono d’impulso. È successo anche altrove, basti vedere De Bruyne a Napoli o altri casi simili. Fa parte del calcio. Si esagera a caldo, poi tutto si chiarisce nello spogliatoio. L’importante è che resti sempre al centro una cosa: l’Atalanta. Conta il gruppo, i tifosi, la maglia. Tutto il resto passa. Serve rispetto e concentrazione, ma non è un problema: chi lavora per la squadra lo dimostra sul campo.»
Nel pre-partita Paolo Di Canio aveva sottolineato la necessità di gestire bene le gerarchie interne per evitare tensioni nel gruppo. È d’accordo?
«Sì, sono d’accordo. Tutti noi, da giocatori e da allenatori, abbiamo vissuto situazioni simili. A volte ci sono reazioni eccessive, ma ciò che conta è risolverle subito e in modo diretto. L’unica cosa che non si può perdere è la centralità della squadra. Le gerarchie ci sono, ma devono essere funzionali al bene collettivo. L’Atalanta viene prima di tutto, e io su questo non transigo. Si va avanti insieme, lavorando con disciplina e rispetto.»
Dal punto di vista tattico, l’Atalanta ha recuperato molti palloni nel terzo offensivo, soprattutto nella prima ora di gioco. Era un piano preciso?
«Sì, assolutamente. Avevamo preparato la partita per aggredire alto, e i ragazzi l’hanno interpretata benissimo. Devo fare i complimenti a Krstovic, che ha fatto un lavoro eccezionale nel pressing e nel tenere la squadra corta. Ha indirizzato la pressione in modo intelligente, accorciava, tornava, guidava i tempi. Ci ha permesso di essere aggressivi e di riconquistare molti palloni. Ma non c’è stato solo pressing: abbiamo gestito bene la palla, con maturità, anche nei momenti di sofferenza. È stata una prestazione completa.»
Questo tipo di vittoria, arrivata nel finale e dopo un rigore fallito, può cambiare anche qualcosa dal punto di vista emotivo?
«Sì, direi che è stata una vittoria emotiva, nel senso più bello del termine. Dopo tante partite dominate e non vinte, il gruppo aveva bisogno di una scossa, e questa partita lo è stata. Vincere così, con il cuore, dopo un errore pesante e un finale sofferto, ti dà energia. Ora dobbiamo riportare questa mentalità anche in campionato, dove siamo un po’ indietro. Ma con questo spirito possiamo risalire.»
Juric ha chiuso con un sorriso sereno, segno di una tensione che si è sciolta in orgoglio e consapevolezza.
«Era importante vincere, più per noi che per la classifica. Lo abbiamo fatto da squadra vera, e questo conta più di tutto. Adesso torniamo al campionato con fiducia, sapendo che questa Atalanta non si è mai smarrita, ma oggi ha ritrovato il suo premio.»
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