A Milano il mattone è specchio sociale

Nel primo semestre del 2025, il mercato immobiliare lombardo si distingue per stabilità e velocità: volumi di compravendite confermati e tempi di vendita ridotti a 124 giorni, ben al di sotto dei 150 della media nazionale. Ma è Milano, ancora una volta, a fare da traino: con circa 85 giorni per vendere una casa, il capoluogo si afferma ancora una volta tra i mercati più rapidi e competitivi d’Italia.

A fare notizia non sono solo i numeri, ma le persone. Milano rappresenta un vero e proprio laboratorio di modernità, dove l’evoluzione del profilo di chi compra casa riflette i cambiamenti più profondi del lavoro, dei ruoli e delle priorità personali. Un cambiamento che racconta una nuova idea di abitare: non più solo bene patrimoniale, ma spazio identitario e simbolo di indipendenza. È questa la realtà fotografata dalla 12ª edizione del Real Estate DATA HUB, il report realizzato dal Centro Studi di REMAX Italia, dall’Ufficio Studi di YARD REAAS e dall’Ufficio Studi di 24MAX, che conferma il mercato immobiliare milanese quale specchio di un cambiamento culturale che riguarda l’intero Paese.

MILANO, CITTÀ DELL’INDIPENDENZA
A Milano cresce la quota di lavoratori autonomi tra chi richiede un mutuo, che raggiunge l’11,9% contro una media nazionale dell’8,99%. Un dato che riflette la struttura economica della città, trainata da un tessuto di freelance, professionisti e imprenditori orientati a scelte abitative fondate sull’autonomia economica. Parallelamente, la quota di lavoratori dipendenti a tempo indeterminato si attesta all’82,8%, leggermente inferiore rispetto all’85,3% rilevato a livello nazionale, segno di un mercato più aperto alla pluralità di modelli di reddito.
Anche la distribuzione per età conferma un profilo più maturo e consapevole: secondo i dati elaborati dal Centro Studi di REMAX Italia, la fascia 35-44 anni rappresenta il 37,8% dei richiedenti mutuo (contro il 34,5% a livello nazionale), mentre quella 25-34 anni pesa meno, complice il costo medio più elevato degli immobili e l’ingresso più tardivo nella stabilità professionale.
Il dato più distintivo riguarda però il genere dei richiedenti: a Milano le donne rappresentano quasi il 40% delle richieste di mutuo, contro il 32,2% della media nazionale. Un segnale che racconta una città dove la partecipazione femminile al lavoro, l’equilibrio di genere e la capacità di pianificazione economica individuale si traducono in una nuova forma di indipendenza abitativa.

Milano riflette in modo autentico i cambiamenti sociali del Paese”, commenta Dario Castiglia, CEO & Founder di REMAX Italia. “L’aumento di lavoratori autonomi e di donne tra chi compra casa dimostra che il mercato immobiliare è sempre più trasversale e inclusivo. La casa torna a essere un progetto personale, non solo patrimoniale: un luogo di identità e di stabilità in una società in costante movimento”.

LA LOMBARDIA TRA DINAMICITÀ E QUALITÀ
Nel complesso, la regione mostra un mercato equilibrato e maturo, sostenuto dal calo dei tassi e da una fiducia in crescita. Dai dati REMAX emergono preferenze abitative variegate: i trilocali continuano a dominare, ma i bilocali prevalgono in città universitarie come Pavia, mentre le grandi metrature sono più diffuse in province come Lodi, Cremona e Brescia. Solo a Milano cresce la domanda di monolocali, principalmente nei quartieri centrali. Un mosaico che riflette le diverse dinamiche demografiche e socio-economiche della regione.

SOSTENIBILITÀ E VALORE NEL LUNGO PERIODO
In Lombardia, gli immobili in classe energetica A e B rappresentano ormai il 14% delle compravendite totali, segno, secondo REMAX, di una domanda progressivamente più attenta all’efficienza e alla qualità. A Milano, la spinta verso la riqualificazione e l’adozione di soluzioni green consolida un modello di mercato che guarda alla sostenibilità come nuovo driver strutturale.

PROSPETTIVE
Con tempi di vendita rapidi, domanda solida e acquirenti sempre più protagonisti, Milano e la Lombardia si confermano tra i mercati più evoluti del Paese. Un real estate che non misura solo la solidità economica, ma racconta l’evoluzione di una società in trasformazione — dove lavoro, identità e abitare diventano parte di uno stesso progetto di vita.


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