Il Comitato delle Famiglie Sospese denuncia la situazione di centinaia di edifici potenzialmente coinvolti nell’inchiesta e chiede l’intervento urgente del Governo
Con l’estensione dell’inchiesta ad altri due interventi immobiliari – The Syre e Nest (quest’ultimo già completato) – il Comitato delle Famiglie Sospese ha elaborato un elenco dei palazzi costruiti a Milano negli ultimi dieci anni con almeno uno dei vizi normativi e procedurali ritenuti tali dalla Procura della Repubblica di Milano e che quindi potrebbero essere oggetto di accertamenti nei prossimi mesi.
“È giusto che i cittadini siano informati e preparati” – dichiara Filippo Maria Borsellino, portavoce del Comitato. – “Da un momento all’altro altre migliaia di famiglie potrebbero trovarsi a vivere un incubo inaspettato che mette a rischio la certezza della loro casa”.
I numeri
Sulla base delle informazioni pubblicate dal Comune di Milano per il periodo 2010–2023, risultano 885 titoli edilizi di demolizione e ricostruzione qualificati come nuova costruzione residenziale (DIA, SCIA o Permessi di Costruire), escludendo gli interventi di semplice ristrutturazione (https://dati.comune.milano.it/dataset/ds270-economia-nuovi-fabbricati-con-destinazione-uso-residenziale)
Considerando i soli edifici con almeno 8 piani fuori terra (quindi oltre 25 metri di altezza), emerge un dato rilevante: 366 fabbricati risultano potenzialmente abusivi poiché, secondo recenti interpretazioni normative che si rifanno alla legge urbanistica del 1942, tali interventi avrebbero richiesto un Piano Attuativo e non un titolo edilizio diretto (DIA/SCIA/Permesso).
Ricapitolando, a Milano si stimano:
• 366 fabbricati potenzialmente abusivi (un fabbricato = un titolo edilizio);
• 685 palazzine potenzialmente abusive (alcuni titoli comprendono più corpi di fabbrica, ad esempio LAC ha un unico titolo edilizio, ma 3 palazzi);
• 20.520 abitazioni potenzialmente abusive;
• 8.426.292 mc costruiti potenzialmente in modo abusivo.
L’elenco dei 366 fabbricati è allegato con i dati pubblicati dal Comune di Milano. Mancano tuttavia alcune informazioni essenziali – indirizzo, progettista e titolare, ma sono invece riportati Municipio e N.I.L. dell’intervento.
Anche le ristrutturazioni sopra i 25 metri
Questa analisi riguarda solo le nuove costruzioni residenziali sopra i 25 metri. Restano esclusi gli interventi di demolizione e ricostruzione qualificati come ristrutturazione, anch’essi spesso realizzati con titoli edilizi diretti e senza Piano Attuativo, nonostante le altezze superiori ai 25 metri.
Per questa seconda tipologia non esiste un dataset ufficiale. In base alla risposta dell’assessorato all’Interrogazione consiliare n. 1059/170 del 7/5/2024, il numero di abitazioni realizzate tramite ristrutturazione è pressoché equivalente a quello delle nuove costruzioni: tra 1/3/2020 e 21/7/2023 sono state realizzate 9.435 abitazioni di nuova costruzione e 8.655 tramite ristrutturazione.
Ne consegue una stima di almeno ulteriori 20.000 abitazioni potenzialmente abusive all’interno di edifici sopra i 25 metri derivanti da ristrutturazioni senza Piano Attuativo. In totale, quindi, è ragionevole pensare a 1.200 edifici per circa 40.000 alloggi potenzialmente abusivi.
“Negli ultimi mesi abbiamo ricevuto tante segnalazioni da milanesi preoccupati per la regolarità dei loro immobili” – prosegue Borsellino. – “Costruttori e Comune sostengono di aver operato secondo le regole, ma la Procura non sembra condividere questa versione. E intanto ogni giorno che passa, altri cittadini si ritrovano con la propria casa sotto inchiesta. Non possiamo permettere che il silenzio istituzionale si traduca in un ulteriore danno per chi ha investito i risparmi di una vita”.
La sentenza di Cassazione sull’intervento LAC
La recente sentenza di Cassazione sull’intervento LAC ha stabilito che le famiglie non possono essere considerate “terzi incolpevoli” nelle compravendite di immobili costruiti con titoli edilizi ritenuti illegittimi. Anche i notai sono chiamati a rispondere delle loro scelte professionali e non possono rogare atti relativi a immobili con titoli contestati.
Ne deriva che chiunque tentasse di vendere un immobile realizzato con un titolo edilizio avente caratteristiche sotto inchiesta potrebbe essere accusato di truffa, così come il notaio che ne stipulasse il rogito.
Il nodo delle agevolazioni fiscali
Se le interpretazioni attuali dovessero confermare la natura abusiva di queste costruzioni, tutte le agevolazioni fiscali ottenute negli anni – detrazioni per prima casa, bonus ristrutturazioni, ecobonus, sismabonus e altri incentivi – potrebbero essere oggetto di recupero fiscale. Migliaia di famiglie si troverebbero così non solo con immobili potenzialmente irregolari, ma anche esposte a ingenti richieste di restituzione da parte dello Stato.
Le richieste
Il Comitato chiede all’Amministrazione cittadina di informare tempestivamente le famiglie milanesi dei sui potenziali rischi e lancia un appello urgente al Governo: serve un intervento legislativo immediato che:
1. tuteli le famiglie coinvolte;
2. garantisca piena trasparenza sulle indagini e sulle procedure amministrative.
È importante sottolineare che, per tutte le palazzine potenzialmente abusive, la responsabilità penale dei costruttori si estinguerebbe dopo cinque anni, mentre le conseguenze per i residenti resterebbero permanenti. Le loro case potrebbero essere dichiarate abusive in qualsiasi momento, con effetti devastanti sulla loro vita. Ancora una volta, il peso delle irregolarità rischia di ricadere solo sui cittadini, che potrebbero pagare per errori non loro.
Il Comitato, nella giornata di domani 25 settembre 2025, incontrerà il Presidente del Tribunale di Milano Roia alle ore 15:30.
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