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“Parlo in prima persona, da Assessore regionale e da donna. Ho creduto fortemente in questa sfilata perché non è solo una sfilata: è un manifesto civile. Con “Il Filo del Coraggio”, la creatività della stilista italo-marocchina Hnia Harrati diventa un ponte tra istituzioni, associazioni e comunità. Qui, alla Fontana e Rocce di Palazzo Lombardia, la moda smette di essere rito e diventa protezione pubblica”.
Lo dichiara Barbara Mazzali, Assessore al Turismo, Marketing Territoriale e Moda di Regione Lombardia a poche ore dalla conclusione della sfilata di Hnia Harrati in piazza Città di Lombardia, piazza antistante la Regione, nel quadro della Milano Fashion week.
“Cucire insieme estetica ed etica. Questo è il senso della sfilata di Harrati, con cui non celebriamo solo abiti ma costruiamo accesso a prevenzione, ascolto, tutela legale, formazione e lavoro. È la Lombardia che voglio: aperta, competente, vicina alle donne – in italiano e in arabo – perché nessuna barriera linguistica diventi un muro tra chi chiede aiuto e chi può offrirlo”, sottolinea Mazzali, “Abbiamo trasformato la passerella in servizio: chi entra per un evento esce con contatti utili, esami prenotati, consulenze fissate, corsi attivati. La moda è un linguaggio universale: oggi parla di libertà, dignità, lavoro”.
Mazzali tiene a fare un plauso pubblico a Hina Harrati: “A Hnia – donna straordinaria – dico grazie: hai trasformato il dolore in un brand che unisce sartorialità italiana e suggestioni arabe. Il tuo motto – ‘Un abito. Trecento voci. Un solo coraggio.’ – oggi diventa politica pubblica.”.
Il progetto nasce dal dialogo con il Tribunale di Milano – presidente Fabio Roia – e con la Procura guidata da Marcello Viola, per rafforzare il collegamento tra donne (in particolare magrebine) e i servizi di sostegno psicologico, sanitario e legale. L’uso della lingua araba è una scelta strategica: inclusione è accesso reale, non un intenzione.
Un’alleanza operativa che ha visto l’azione di:
•Regione Lombardia ospita e sostiene l’evento
•Comune di Milano: presenti l’assessora Alessia Cappello, l’assessore Emmanuel Conte, Elena Lattuada e Diana De Marchi.
•LILT: ambulatorio mobile per screening senologici gratuiti.
•Telefono Donna: psicologhe, avvocate e operatrici per presa in carico immediata.
•Fondazione Gualtiero Marchesi, Spazio 3Re, Diadema Academy: percorsi di reinserimento (cucina, sartoria, beauty).
•CISL: corsi online di italiano; studio legale dedicato ai cammini di giustizia.
Alla serata hanno partecipato Roberta Tagliavini, Rajae Bezzaz, Arturo Artom; i consolati di Qatar, Marocco, Egitto, Tunisia; Fondazione Stelline e studenti dell’IIS di Milano. È la prova che Italia e Maghreb non sono mondi distanti: sono popoli amici che, insieme, sanno generare soluzioni.
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