Ferrari Fashion School si prepara ad inaugurare il nuovo anno accademico con ULTRAGREEN: MODA E ARTE NEI LUOGHI DELLA CITTÀ, il progetto promosso insieme al contributo di Regione Lombardia, che mette al centro la realizzazione di una Moda Sostenibile, che dialoga con la città, con il territorio e con i luoghi significativi dal punto di vista culturale, sociale e ambientale.
“La spinta alla sostenibilità dettata da una consapevolezza sempre più radicata di consumatori e aziende della produzione sta cambiando l’intero Fashion System, insieme alla trasformazione digitale”, dichiara Silvia Ferrari Presidente di Ferrari Fashion School, che aggiunge: “Un cambiamento positivo che può portare a nuove opportunità e occasioni si sviluppo. E la pandemia da Coronavirus può essere l’occasione giusta per ripensare
l’intero settore”.
Ferrari Fashion School nell’ultimo anno ha puntato su queste tematiche, ragionando e progettando attività strutturate, aprendosi e confrontandosi soprattutto con i suoi studenti sul tema dell’ambiente, affrontando la grande sfida dell’economia circolare.
Il progetto ULTRAGREEN si basa sul riutilizzo e sulla rielaborazione di capi di abbigliamento già esistenti, al fine di regalare loro una nuova vita, nel pieno rispetto della sostenibilità.
L’output finale è frutto del talento, della ricerca creativa, del senso estetico, della capacità organizzativa e progettuale, del lavoro in team degli studenti di Ferrari Fashion School, così come della collaborazione tra l’Accademia ed i professionisti così come le aziende del settore.
Grazie al supporto di cinque tra le più importanti aziende tessili a livello internazionale come COLOMBO INDUSTRIE TESSILI, PINTO, MANTERO, RATTI, STAMPERIA LIPOMO, nonché della guida di due importanti Mentori come lo Stilista Tiziano Guardini e il giornalista e critico d’arte Angelo Crespi, gli studenti hanno potuto lavorare ad un progetto che mette al centro Moda, Sostenibilità, Arte e Innovazione grazie al supporto di aziende, professionisti ed esperti che, insieme ai docenti di FFS, hanno supportato gli studenti, sia ai fini della progettazione che in vista dell’allestimento e dell’esposizione finale.
DENTRO IL PROGETTO CON COLOMBO INDUSTRIE TESSILI
Colombo Industrie Tessili, azienda storica fondata nel 1962 in provincia di Como, ha posto tra i suoi asset principali di crescita una “mission to green” che guarda al futuro e ai giovani.
Stefano e Massimo Colombo, rispettivamente Presidente e Ad dell’azienda commentano: ”Siamo molto contenti di questa collaborazione con Ferrari Fashion School che ci ha consentito di focalizzare l’attenzione su un tema a noi molto caro: la moda etica. Abbiamo donato con entusiasmo i nostri tessuti in quanto riteniamo che valorizzare la sostenibilità delle creazioni sia un passo fondamentale per un futuro senza sprechi ed è importantissimo che questo messaggio parta proprio dai giovani, la vera base del futuro del nostro Paese e di
un comparto così importante come quello del Fashion”
Per approfondire il tema della sostenibilità, come specifica il Presidente di FFS: “Abbiamo incontrato esperti, organizzato workshop e occasioni di confronto e dialogo, abbiamo progettato insieme alle più importanti aziende della filiera tessile, tra cui COLOMBO INDUSTRIE TESSILI, studiando materiali e soluzioni, insieme agli studenti che hanno presentato questi progetti in 4 luoghi simbolo della città: La Triennale di Milano, Hangar Bicocca, Mind Milano Innovation District ed infine il Parco di Ferrari Fashion School in Via Savona 97”.
L’EVENTO DI APERTURA
I progetti che sono stati allestiti il giorno 18 settembre 2021 presso la Sede di Ferrari Fashion School, in Via Savona 97 a Milano e che hanno visto il coinvolgimento di giornalisti e ospiti illustri, hanno previsto per le installazioni l’utilizzo di materiali ecosostenibili, reperiti anche da oggetti riciclati, rigenerati e 100% green, in armonia con il contesto urbano delle 4 location espositive.
I progetti sono poi stati trasferiti in forma statica, dal 19 al 25 settembre, all’interno degli spazi della Sede dell’Accademia.
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