Renato Caruso, la chitarra che racconta l’infinito il 9 luglio apre Eugenio Finardi al Castello Sforzesco di Milano

Musica e matematica. Emozione e scienza. Note e numeri che diventano poesia. Il 9 luglio, sul palco magico del Castello Sforzesco di Milano, in occasione della tappa milanese del tour “Tutto ‘75–‘25” di Eugenio Finardi, si apre una serata speciale con un artista che ha fatto della contaminazione il suo linguaggio: Renato Caruso.

 

Chitarrista, compositore, scrittore, innovatore. Renato porterà sul palco un set inedito e visionario, tratto dai suoi ultimi tre lavori discografici: “Grazie Turing”“Thanks Galilei” e “La Teoria del Big Chord”. Tre titoli che parlano già da soli: la musica come linguaggio universale, capace di connettere logica e sentimento, tecnologia e arte. Una forma nuova di espressione, in cui la relatività musicale prende forma attraverso le sei corde.

 

«Sono onorato e felice di aprire il concerto di un artista immenso come Eugenio Finardi, con cui sento di avere delle profonde affinità – racconta Renato Caruso – Nel suo ultimo album ci sono titoli come Bernoulli e Onde di probabilità, che sembrano raccontare temi presenti anche nei miei brani. Inoltre, siamo vicini nel linguaggio pitagorico e nel modo di approcciare la musica, che per entrambi è un incontro tra numeri, emozioni e significati profondi.»

 

Ed è proprio in questo punto di incontro – tra il pensiero di Pitagora e quello di Galileo, tra la razionalità di Turing e la poesia della musica – che nasce il mondo sonoro di Caruso. Un universo nuovo, fatto di armonie e formule, emozioni e intuizioni.

 

Renato Caruso, classe 1982, ha fatto della chitarra la sua estensione naturale sin da bambino. Musicista completo, docente, informatico musicale, autore e inventore del genere Fujabocla (un mix originale tra funk, jazz, bossa nova e classica), ha collaborato nel tempo con grandi nomi della musica italiana come Ron, i Dik Dik, Fabio Concato, Alex Britti, Red Ronnie, portando sempre con sé una visione unica della musica come scienza del cuore.

 

Nel 2021 ha pubblicato “Grazie Turing”, colonna sonora ideale del suo libro #Diesis o Hashtag?. L’anno dopo è stato il turno dei suoi primi NFT musicali, legati alla sua teoria della “relatività musicale”. Nel 2023 ha lanciato “Thanks Galilei”, omaggio sonoro alla famiglia Galilei, e “Tempo – Musica”, libro che propone un’affascinante riflessione sulla musica come tempo interiore. Il suo ultimo progetto, “La Teoria del Big Chord”, pubblicato nell’aprile 2024, esplora nuove frontiere sonore grazie all’uso analogico del Commodore e alla continua sperimentazione su ciò che rende la musica un’esperienza quasi cosmica.

 

Lo scorso giugno ha incantato il pubblico de La Milanesiana; il 9 luglio, al Castello Sforzesco, aprirà il cuore e la mente degli ascoltatori a una nuova prospettiva: quella in cui la chitarra diventa lente, bussola e specchio.

 

Per chi cerca musica che vada oltre l’intrattenimento, per chi ama lasciarsi attraversare dal pensiero e dalla bellezza, questa è una serata da non perdere.

 

Biglietti disponibili su: mailticket.it

Opening act Renato Caruso ore 20:30 – Concerto Eugenio Finardi ore 21:00

 


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