a cura di Claudio Calcinati
Una serata di grande partecipazione presso la Chiesa Cristiana Protestante di Milano ha ospitato ieri sera un evento di alto profilo etico, giuridico e filosofico, focalizzato sul dibattuto e delicatissimo tema del Rispetto della Vita e la Morte Autodeterminata.
L’iniziativa promossa in sinergia dalla Chiesa stessa e dalla Fondazione l’Uomo e il Pellicano ETS, ha visto la partecipazione di relatori di spicco, che hanno offerto prospettive multidisciplinari su una questione che interpella profondamente la coscienza civile e individuale.
L’iniziativa, ha anche voluto offrire uno spazio di riflessione condivisa su un tema complesso e attuale: il diritto all’autodeterminazione nella fine della vita e il valore del rispetto della vita stessa, tra prospettive etiche, giuridiche e spirituali.
La Missione della Fondazione: L’Etica del “Rispetto per la Vita”
L’incontro è stato aperto da Alberto Guglielmi Manzoni, fondatore e presidente della Fondazione l’Uomo e il Pellicano ETS. Manzoni ha illustrato la genesi e la duplice missione della Fondazione, nata nel maggio 2023 e ispirata all’etica del “rispetto per la vita” del Premio Nobel Albert Schweitzer.
Il Presidente ha evidenziato come l’ente persegua un filone culturale-etico, promuovendo anche la gentilezza come filosofia di vita, e un filone filantropico-solidaristico. L’impegno si focalizza sull’assistenza concreta a famiglie con disabili gravi (come malati neurologici) e sui loro caregiver, fornendo supporto economico e psicologico. Manzoni ha poi sottolineato l’intensificazione delle attività nel capoluogo lombardo da fine 2024 e per tutto il 2025, con eventi di sensibilizzazione e raccolta fondi che hanno posto le basi per un dibattito che, pur toccando temi estremi, affonda le radici nella cura del prossimo.
Il Muro Legale: Italia vs. Svizzera
A seguire, l’attenzione si è spostata sul piano tecnico-giuridico con la relazione di Markus Wiget, esperto di diritto comparato. Wiget, con un focus specialistico in ambito italo-svizzero, ha presentato un quadro comparato della legislazione in Italia e in Svizzera in merito all’eutanasia e all’autodeterminazione della morte per i soggetti fragili.
Wiget ha evidenziato le profonde differenze tra i due Paesi, sottolineando come la Svizzera abbia un approccio storicamente più permissivo. Il cuore del suo intervento in relazione all’Italia è stato l’analisi dettagliata delle sentenze della Corte Costituzionale (con chiaro riferimento al caso Cappato/Antoniani e alle sue implicazioni sul suicidio assistito), che hanno introdotto eccezioni e aperto spiragli in un ordinamento altrimenti restrittivo, evidenziando la tensione costante tra il diritto alla vita e la libertà di autodeterminazione.
Etica, Filosofia e il Conforto della Fede
L’ultima prospettiva, di grande spessore, è stata offerta dal Professor Markus Krienke, docente di Etica e Filosofia in ambito teologico, che ha affrontato la tematica sotto il profilo Etico e Filosofico. Krienke, la cui ricerca spazia dall’etica contemporanea al pensiero tedesco, ha citato pensatori come Albert Camus, analizzando la riflessione sull’assurdo e il senso della vita di fronte al limite della morte.
Non è mancato un riferimento all’umanità e alla saggezza di uomini di Chiesa, in primis il compianto Cardinal Martini, noto per il suo approccio dialogante e le sue profonde meditazioni sul fine vita. Krinke ha inoltre arricchito il dibattito con un’analisi del quadro giuridico in Germania, offrendo un ulteriore termine di paragone europeo. Il suo intervento ha esortato i presenti a una riflessione non solo sulla legge, ma sul significato più profondo del vivere, del morire e della dignità umana in ogni fase.
Un Successo di Partecipazione
L’affluenza di pubblico è stata notevole, confermando l’importanza e l’attualità del tema. Al termine dei lavori, il Pastore Wille Boysen ha voluto ringraziare i numerosi partecipanti con un rinfresco finale, suggellando l’evento in un momento di convivialità e dialogo informale.
L’iniziativa si è rivelata un vero successo sotto tutti gli aspetti, dimostrando come un luogo di culto possa diventare un fertile spazio di incontro e confronto laico su questioni di rilevanza universale, necessarie per far maturare una coscienza collettiva informata e sensibile
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