Uil: il piano casa è un piano casta

E’ un vero e proprio allarme quello che lancia la UIL Lombardia dopo l’esito
dei primi bandi del Comune di Milano andati deserti, segnale evidente che le regole pensate finora non intercettano il bisogno reale della città.

<<Non servono bandi cuciti su misura degli operatori del mercato – evidenzia il segretario generale UIL Lombardia Enrico Vizza – che sembrano davvero favorire la casta della speculazione, ma politiche pubbliche che mettano al centro chi oggi a Milano non ce la fa a sostenere oneri di locazione insostenibili: infermieri, autisti, lavoratori dei servizi, insegnanti e tante altre figure fondamentali che, per colpa del caro-affitti, sono costrette a lasciare Milano>>

E a riprova il numero uno della UIL Lombardia cita i numeri degli sfratti per morosità della Lombardia.

<< Nel 2024 – prosegue Vizza – sono stati emessi oltre 6.500 provvedimenti di sfratti , circa 18 al giorno in tutta la Lombardia, e ne sono stati eseguiti 4.802, ovvero 13 al giorno. Nella sola Milano assistiamo ad un accumulo di richieste di esecuzione degli sfratti pari a 14.084, un dato allarmante specialmente perché le cause sono per morosità. E non va certo meglio tra le provincie che registrano un sostanziale aumento con Bergamo (+3,65%), Brescia (7,07%, ), Mantova (9,7%, ), Pavia (+1,93%.) e Sondrio (+100%) segno che lo sbagliato modello Milano si sta sempre più allargano>>.

Quanto ai bandi comunali la richiesta che arriva dal sindacato è quello che il progetto venga riscritto in modo trasparente evitando di favorire la speculazione, ma sia centrato sulle esigenze sociali ed economiche dei cittadini. L’housing sociale non può essere un capitolo residuale o subordinato alla redditività di mercato, ma la vera priorità per una città che altrimenti rischia di svuotarsi delle sue energie vitali

<<E’ necessario e impellente – conclude Vizza – aprire un confronto vero e trasparente con il Sindacato e con chi rappresenta i bisogni dei lavoratori e delle famiglie. Milano non può continuare a essere una città solo per chi se lo può permettere. La casa è una questione di dignità, di attrattività del lavoro e di giustizia sociale. Ripartire dai bisogni di chi lavora e vive in città è l’unico modo per costruire un Piano Casa che sia davvero all’altezza della Milano e se parliamo di housing sociale questo deve essere proporzionato ai salari dei cittadini e non, come accade, a redditi dorati>>.


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