La povertà in Italia, un tempo legata indissolubilmente alla disoccupazione e all’emarginazione sociale, ha un nuovo volto ed è quello dei “working poor”, i “lavoratori poveri”: un fenomeno che mostra una realtà in cui avere un’occupazione non è più sufficiente a garantire una vita dignitosa.
Nel 2024, secondo i dati Eurostat, in Italia oltre un lavoratore su dieci (11,8%, contro il 10,9% della media europea) si è infatti trovato in una condizione di rischio povertà, ossia con un reddito disponibile inferiore al 60% del reddito mediano nazionale. Il dato, cresciuto del 2% rispetto a quello registrato nel 2023, pone l’Italia all’ottavo posto tra i ventisette paesi UE per numero di lavoratori a rischio povertà o esclusione sociale, preceduta solo da Bulgaria, Romania, Grecia, Spagna, Turchia, Lussemburgo e Slovacchia.
A confermare la diffusione del fenomeno anche l’Osservatorio di Antoniano sulla povertà in Italia. Secondo i dati raccolti, nel 2025 è aumentato del 3,52% il numero di persone con un lavoro che si sono rivolte alla rete di Operazione Pane, la campagna di Antoniano nata nel 2014 per raccogliere fondi a sostegno delle 20 realtà francescane presenti in Italia e delle 5 attive nel mondo.
Nel tempo, Operazione Pane si è evoluta creando una solida rete di realtà francescane e trasformando l’Antoniano in un punto di riferimento per l’analisi della povertà e del disagio sociale in Italia. Per rendere conto di questo lavoro e dei risultati ottenuti grazie al contributo di tutti, l’Antoniano diffonde i dati di Operazione Pane relativi al 2025 sulla povertà nel Paese. Un modo per mostrare l’impatto positivo delle attività svolte e l’importanza di un impegno condiviso per costruire un futuro più inclusivo.
La povertà in Italia ha il volto dei lavoratori e delle persone sole
L’aumento del costo della vita, l’inflazione e i salari che non riescono a tenere il passo con le spese essenziali stanno ridefinendo i contorni della povertà in Italia. I dati 2025 dell’Osservatorio di Antoniano mostrano infatti una realtà in cui la precarietà lavorativa, i contratti part-time involontari e la crescente insicurezza economica spingono sempre più persone verso una condizione di difficoltà: tra i 6.696 singoli assistiti da Operazione Pane, 765 rientrano nella categoria dei “working poor”, rivelando la fragilità di un sistema economico dove il lavoro non è più sinonimo di sicurezza.
A conferma del fenomeno anche il significativo calo delle persone senza dimora che si sono rivolte alla rete: se nel 2024 queste rappresentavano il 59,36% del totale dei singoli aiutati da Operazione Pane, nel 2025 la percentuale è scesa al 24,72%, a dimostrazione di un ribaltamento degli stereotipi che associano la povertà a persone che non hanno una casa o uno stile di vita stabile.
In generale, l’Osservatorio avvalora i dati Eurostat che vedono crescere la percentuale di persone a rischio povertà o esclusione sociale: Antoniano ha infatti rilevato un aumento complessivo dei singoli assistiti e alla ricerca di aiuto, registrando nel 2025 un +13,57% rispetto al 2024. Tra le persone supportate si nota anche un numero elevato di cittadini italiani, che quest’anno hanno rappresentato il 20,19% dei singoli che si sono rivolti alla rete di solidarietà per un aiuto.
Tra le persone sole, il problema della povertà in Italia si manifesta con dinamiche diverse a seconda del genere e dell’età, che in media si attesta sui 46 anni. Gli uomini sono i più colpiti, ma la loro percentuale sul totale dei singoli aiutati resta pressoché invariata, crescendo di meno di un punto percentuale: dal 74,26% del 2024 al 74,58% del 2025. Al contrario, si nota un aumento, seppur contenuto, nel numero di donne sole, la cui percentuale cresce dal 24,32% del 2024 al 25,42% del 2025. Dal punto di vista generazionale, la povertà colpisce trasversalmente tutte le età, evidenziando un leggero aumento, seppur contenuto, nel numero di giovani tra i 18 e i 30 anni (+0,81%) e di over 60 (+7,85%).
Panoramica regionale: il Veneto è la regione più colpita dal fenomeno dei working poor
L’analisi dei dati regionali di Antoniano fa emergere un quadro complesso e spesso controintuitivo, che ribalta la tradizionale geografia della povertà in Italia. I dati mostrano infatti che il Nord, spesso considerato traino economico del Paese, è oggi l’epicentro dei nuovi fenomeni di povertà, con differenze significative tra le varie regioni.
A dominare la classifica dei “working poor” è il Veneto, che dal 2024 vede crescere del 57,89% il numero degli occupati che si rivolgono a Operazione Pane per cercare aiuto e da solo concentra il 39,22% dei lavoratori in difficoltà a livello nazionale, sottolineando l’urgenza di un intervento mirato in una regione storicamente legata a un’industria produttiva e a un tessuto sociale solido. Seguono la Lombardia con il 22,75% del totale nazionale e il Piemonte con il 13,46%.
Nonostante il calo generale delle persone senza dimora che si rivolgono alle mense francescane, rispetto al 2024 il Piemonte registra una crescita del 42,74% nel numero di assistiti in questa condizione, concentrando la percentuale più alta a livello nazionale (30,57%). Seguono la Lombardia con il 20,42% e il Lazio con il 15,11%.
L’analisi per fasce d’età rivela ulteriori peculiarità regionali. La Lombardia si distingue per la percentuale più alta di over 60 in stato di povertà (30,20% del totale nazionale), seguita da Emilia-Romagna (28,33%) e Piemonte (11,75%). Un dato che riflette le sfide legate all’invecchiamento della popolazione e all’inadeguatezza delle pensioni, che non riescono a coprire le crescenti spese sanitarie e il costo della vita.
L’Emilia-Romagna, infine, è la regione dove si concentra la maggior parte degli under 30 in difficoltà a livello nazionale (41,92%), seguita dal Veneto (20,87%) e dalla Lombardia (10,92%), indicando un problema generazionale legato alla precarietà, al mancato accesso a un lavoro stabile e alla difficoltà di costruire un futuro autonomo.
Le famiglie aiutate da Operazione Pane: i nuclei in difficoltà sono quelli più numerosi
E mentre il fenomeno dei “working poor” rappresenta il nuovo volto della povertà individuale, si trasforma il quadro relativo alle famiglie. Nel 2025, complice la comparsa di nuove opportunità e misure di sostegno a livello locale e territoriale, si registra un calo complessivo delle famiglie supportate da Operazione Pane (-11,99%), con una diminuzione più contenuta per le famiglie monogenitoriali (-6,30%) e una significativa contrazione del numero di minori coinvolti (-31,58%).
Allo stesso tempo, però, a fronte di un numero inferiore di famiglie assistite, il numero medio di componenti per nucleo è passato da 3 a 4 e quello dei figli da 2 a 3: un incremento che, seppur di un solo punto, sottolinea la crescente difficoltà che le famiglie più numerose incontrano nel mantenersi. L’aumento del costo della vita, infatti, pesa in modo sproporzionato sui bilanci familiari, rendendo quasi impossibile far fronte alle spese quotidiane per più persone, anche in presenza di un reddito.
Un altro dato significativo che conferma l’evoluzione della povertà è l’aumento delle famiglie italiane che si sono rivolte ad Antoniano: +6,81% rispetto al 2024. Questo dato, in linea con il fenomeno dei “nuovi poveri” già osservato tra i singoli assistiti, dimostra come la crisi economica stia erodendo il potere d’acquisto e la sicurezza finanziaria anche di nuclei familiari che in passato non avrebbero mai immaginato di trovarsi in una situazione di bisogno.
Panoramica dello Stivale: dal Piemonte alla Campania la situazione delle famiglie
L’analisi dei dati regionali di Antoniano relativi alle famiglie smentisce ulteriormente la tradizionale geografia della povertà in Italia, mostrando come il disagio economico e sociale si manifesti in modo marcato sia nel Sud che nel Nord del Paese.
La Campania emerge come la regione con la più alta percentuale di famiglie assistite, con il 28,82% del totale nazionale, seguita da Lombardia (19,44%) e Piemonte (13,02%). La stessa regione guida anche la classifica per il numero di famiglie monogenitoriali (37,43%), seguita in questo caso da Piemonte (20,47%) ed Emilia-Romagna (15,50%), evidenziando le fragilità che gravano sui nuclei familiari più vulnerabili.
A livello di minori in difficoltà, l’Emilia-Romagna si posiziona in cima alla classifica con il 21,36% del totale nazionale, seguita dalla Campania (17,03%) e dal Piemonte (15,89%), riflettendo le crescenti sfide che le famiglie, anche in regioni ad alto reddito, incontrano nel sostenere i costi legati alla crescita dei figli.
Un focus specifico sulle mamme sole mostra invece una situazione critica in Emilia-Romagna, dove si concentra il 31,93% del totale nazionale, a testimonianza di come il peso del disagio ricada spesso sulle donne che si trovano a gestire una famiglia da sole. Seguono la Lombardia (21,69%) e il Piemonte (12,05%).
Infine, il numero delle famiglie italiane assistite si manifesta particolarmente alto in Campania, che da sola rappresenta quasi la metà del totale nazionale (43,03%), seguita da Piemonte (15,94%) e Puglia (11,16%).
Povertà in Italia: aumentano i pasti distribuiti in media nelle mense francescane
Di fronte a un quadro economico e sociale sempre più complesso, il sostegno alimentare offerto da Antoniano e dalle mense francescane si rivela un pilastro fondamentale per le persone e le famiglie in difficoltà. Nel 2025, la rete di Operazione Pane ha distribuito infatti una media di 2.170 pasti al giorno, segnando un aumento del 6,74% rispetto all’anno precedente.
Questa crescita si riflette anche nei dati mensili. Dal 2023 al 2025, il numero di pasti mensili è salito in modo netto, passando da 40.860 a 55.680 unità, con un incremento totale del 36,27% in due anni. Un trend che sottolinea la crescente domanda di aiuto e la capacità di Antoniano di rispondere con efficacia alle nuove esigenze del territorio.
A livello regionale, la Sicilia emerge come la realtà che ha registrato la crescita più marcata, con un aumento del 56,52% sia nel numero di pasti medi giornalieri che in quello di pasti mensili rispetto al 2024.
Oltre i numeri, la speranza
I dati dell’Osservatorio di Antoniano raccontano una storia in continua evoluzione, dove la povertà cambia volto, si diffonde in nuove fasce della popolazione e si radica in territori un tempo considerati immuni. L’analisi mostra quindi come il problema stia superando le vecchie categorizzazioni, colpendo indistintamente lavoratori, famiglie e giovani, richiedendo una riflessione che vada oltre il semplice assistenzialismo.
La risposta a questa sfida, come dimostra l’impegno di Operazione Pane, risiede nella capacità di unire il supporto immediato a una visione a lungo termine che miri a restituire dignità e autonomia alle persone.
“Non dobbiamo mai dimenticare che dietro ogni numero c’è una persona”, commenta Fra Giampaolo Cavalli, direttore dell’Antoniano. “La povertà oggi ci sfida a superare i pregiudizi e ad avvicinarci a chi vive in situazioni di povertà con una nuova consapevolezza. Il nostro impegno, sostenuto da migliaia di donatori e volontari, non si limita a offrire un pasto o un aiuto materiale. Il nostro obiettivo è ricostruire relazioni, offrire spazi di comunità per ridare speranza a chi l’ha persa. I dati ci mostrano una strada complicata, ma ogni pasto servito, ogni famiglia supportata e ogni persona incontrata sono la prova che un futuro insieme è possibile. Quello che ogni giorno accade nella rete di Operazione Pane è una piccola ma importante risposta alla domanda di decine di migliaia di persone, ma sono convinto che è solamente il contributo di ciascuno a fare la differenza e a rendere possibile un’esistenza più giusta per tutti, perché ogni uomo e ogni donna è una risorsa“.
Campagna Numerazione Solidale SMS Operazione Pane
Ogni giorno, le mense francescane di Operazione Pane si impegnano a favore dei singoli e delle famiglie maggiormente in difficoltà, accogliendo chi ha perso tutto e ha bisogno di aiuto per ritrovare la speranza. A sostenerle e a sostenere i progetti solidali di Antoniano c’è il prezioso contributo dei tanti volontari, l’instancabile opera dei frati, la musica dello Zecchino d’Oro e del Piccolo Coro dell’Antoniano e i numerosi donatori, che hanno supportato Operazione Pane anche a distanza con un sms o una donazione.
Quest’ultima può essere fatta tutto l’anno attraverso i canali ufficiali, ma anche in occasione delle campagne solidali avviate da Antoniano, come quella che sarà attiva dal 24 novembre al 16 dicembre 2025: per aderire è possibile inviare un sms o fare una telefonata da rete fissa al numero 45588.
Numero Solidale: 45588
Attivo dal 19 novembre al 16 dicembre 2025
DONAZIONE
Attraverso il numero 45588 sarà possibile donare
- 2 euro per ciascun SMS inviato da cellulari WINDTRE, TIM, Vodafone, iliad, PosteMobile, Fastweb, CoopVoce e Tiscali;
- 5 o 10 euro per le chiamate da telefono fisso TIM, Vodafone, WINDTRE, Fastweb, Tiscali e Geny Communications;
- 5 euro per le chiamate da telefono fisso Convergenze e PosteMobile.
È possibile donare anche sul sito www.operazionepane.it/.
In alternativa, è possibile effettuare una donazione tramite bonifico bancario all’IBAN: IT96C 05034 11750 000 000 000 222, intestato a “Provincia S. Antonio dei frati minori” presso BANCO BPM, inserendo come causale “Mense francescane 2025”.
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