A2A, il piano industriale, previsti altri 2 miliardi di investimenti fino al 2030.

Il logo esposto all'entrata della sede di A2A a Milano, 26 novembre 2020. A2A e Ardian, società privata di investimenti, hanno firmato un Memorandum of Understanding per una cooperazione relativa allo sviluppo dell'utilizzo dell'idrogeno verde. In particolare l'accordo avrà l'obiettivo di identificare potenziali aree di collaborazione per la produzione di idrogeno verde da fonti rinnovabili. ANSA/DANIEL DAL ZENNARO

Il Consiglio di Amministrazione di A2A, presieduto da Marco Patuano, ha esaminato e approvato l’aggiornamento del Piano Industriale 2021-2030 che “rafforza con ulteriori due miliardi di investimenti, l’impegno verso la decarbonizzazione, in anticipo rispetto agli obiettivi previsti da COP26. Il Piano – evidenzia A2A in una nota – pone le basi per raggiungere l’azzeramento delle emissioni dirette e indirette (sia scope 1 sia scope 2) generate dal Gruppo al 2040 e rafforza i business che possono contribuire alla transizione ecologica del Paese”. “Il primo anno del Piano Industriale 2021-2030 è stato significativamente superiore alle aspettative sia da un punto di vista di risultati industriali che economici, con un impegno quotidiano nel perseguimento degli 2 obiettivi ESG che ci siamo dati. Facendo leva su una forte capacità di crescita dimostrata da tutte le business unit del Gruppo, abbiamo deciso di aumentare ulteriormente gli investimenti destinando 18 miliardi alla transizione ecologica”, commenta Renato Mazzoncini, Amministratore Delegato di A2A che aggiunge: “L’aggiornamento del Piano prevede di anticipare di 10 anni l’obiettivo comune di emissioni zero, ampliare ulteriormente la nostra presenza in Italia e stabilire nuovi e ancora più ambiziosi target di business. Puntiamo a essere protagonisti del processo di decarbonizzazione del Paese, grazie alla nostra capacità di poter garantire sia energia elettrica rinnovabile sia molecole sostenibili come idrogeno e biometano, in linea con quanto previsto dalle direttive europee”.

“La nuova strategia ha consentito ad A2A – spiega la società in una nota – di crescere nel primo anno dell’attuale Piano decennale, di consolidare i propri business e rafforzare la presenza su tutto il territorio nazionale. Nell’ambito dell’economia circolare il Gruppo ha finalizzato l’acquisizione dell’unico impianto di trattamento dei rifiuti industriali in Calabria mentre sono state depositate nuove istanze per realizzare infrastrutture di trattamento e smaltimento rifiuti in diverse Regioni del Centro e Sud d’Italia. A supporto della transizione energetica, sono stati acquisiti portafogli di impianti di generazione da fonti rinnovabili, consentendo di anticipare di due anni gli obiettivi di incremento nella generazione di energia green previsti nel Piano”. “In questa direzione – sottolinea A2A – vanno anche gli accordi siglati a febbraio 2021 on Octopus Renewables e nei giorni scorsi con Ardian, che possono consentire ad A2A l’acquisizione di portafogli di impianti sia eolici che fotovoltaici localizzati in Italia e in Spagna con una potenza complessiva di 173 MW (Octopus) e 352 MW (Ardian). Tali operazioni permettono al Gruppo di consolidare la posizione di secondo operatore nelle rinnovabili e la presenza sul territorio nazionale, rappresentando inoltre un primo passo di sviluppo di impianti rinnovabili in Europa. La crescita della base clienti anche al di fuori del perimetro storico di A2A, grazie all’aggiudicazione di diversi lotti nelle Aste per il Servizio a Tutele Graduali e ad un nuovo impulso allo sviluppo commerciale verso clienti business, ha ampliato la dimensione nazionale del Gruppo”.

“Il contesto geo-politico e l’evoluzione dell’emergenza climatica hanno contribuito a rendere ancor più solidi i pilastri strategici del Piano di A2A: economia circolare e transizione energetica. La COP26 tenutasi a Glasgow ha evidenziato la necessità di raggiungere la decarbonizzazione entro il 2050 e rinforzato l’importanza degli obiettivi legati alle emissioni di gas serra previsti nell’Accordo di Parigi. Anche da questa consapevolezza A2A ha deciso di anticipare di 10 anni l’obiettivo di emissioni zero”. Lo spiega A2A in una nota illustrando l’aggiornamento del piano industriale 2021-2030. “Entro il 2040 il Gruppo raggiungerà la neutralità carbonica sulle emissioni dirette e indirette (scope1 e scope2) attraverso un mix equilibrato e graduale di interventi: sviluppo delle energie rinnovabili, soluzioni di carbon capture e phase-down dei business carbon intensive. Questo percorso virtuoso prevede il miglioramento del fattore emissivo di Gruppo al 2030 rispetto all’obiettivo approvato dalla Science Based Targets initiative (216 gCO2/kWh nell’attuale Piano vs 230 gCO2/kWh certificati SBTi) e di conseguenza la riduzione del 49% delle emissioni specifiche di A2A rispetto al 2017. Decarbonizzazione e transizione energetica sono supportate anche dal contributo sinergico del secondo pilastro del Piano, l’economia circolare. Dalla sua valorizzazione derivano, infatti, due importanti componenti: le molecole green quali l’idrogeno e il biometano”.

I principali elementi di novità dell’aggiornamento di Piano industriale 2021-2030 di A2A “si inseriscono nel solco degli obiettivi globali di riduzione dell’impronta carbonica. Circa il 30% delle emissioni di CO2 in Italia derivano dal settore della mobilità. Abbattere le emissioni di CO2 dai trasporti di merci e persone sarà possibile con una penetrazione sempre più rilevante di auto elettriche e mezzi pesanti alimentati a idrogeno e bio-GNL – sottolinea A2A illustrando l’aggiornamento del piano industriale -. Nel 2021 l’8% delle auto vendute in Italia sono state elettriche (pure e ibride plug-in) ed è una percentuale destinata a crescere nei prossimi anni. Per favorire l’adozione di questo modello di mobilità sostenibile A2A ha quadruplicato l’installazione di infrastrutture previste rispetto allo scorso Piano: 24 mila punti di ricarica elettrica al 2030 con un focus sulla bassa potenza (fino a 7kW) e sull’alta potenza (oltre 50 kW), per favorire sia una modalità di erogazione lenta (ad esempio durante la notte) sia rapida (simile a quella delle stazioni di rifornimento tradizionali). Per quei segmenti di mobilità la cui evoluzione non è prevista verso l’elettrico, A2A vuole mettere a disposizione soluzioni green quali idrogeno verde e bio-GNL. Il Gruppo ha in programma di sviluppare infatti oltre 60 impianti di biometano di cui almeno 5 con liquefazione per ottenere bio-GNL, mentre per la produzione di idrogeno si potranno sfruttare fonti di energia prodotta continuativamente come quella dei termovalorizzatori, con un modello di business decentralizzato basato su ecosistemi locali al servizio dell’industria e del trasporto pesante”.

Nello specifico, dei 18 miliardi complessivi di investimenti che il Gruppo realizzerà nel periodo 2021-2030, “la maggior parte sarà focalizzata sulla transizione energetica (61%, pari a circa 11 miliardi di euro), e circa 7 miliardi di euro saranno destinati allo sviluppo dell’economia circolare. Forte è l’impegno del Gruppo nella sostenibilità – sottolinea ancora A2A -: circa il 70% degli investimenti complessivi rientra nella categoria degli investimenti sostenibili in coerenza con i criteri identificati dalla Tassonomia EU. Il 90% degli investimenti contribuisce agli obiettivi di sostenibilità definiti dalle Nazioni Unite (UN SDGs). Dal punto di vista delle Business Unit, la BU Energia è destinataria di circa 7 miliardi di euro (39% del totale) degli investimenti, la BU Ambiente di circa 5 miliardi di euro (28% del totale) e la BU Smart Infrastructures di circa 6 miliardi di euro (33% del totale). Infine, circa il 70% degli investimenti riguarda business regolati o contrattualizzati”.
Infine, “l’aggiornamento del Piano 2021-2030, nonostante l’incremento degli investimenti, conferma i target di distribuzione dei dividendi agli azionisti: almeno 8,2 centesimi di euro per azione sull’utile del 2021; almeno 8,5 centesimi di euro per azione sull’utile del 2022; almeno 8,7 centesimi di euro per azione sull’utile del 2023. Per gli anni successivi, si conferma una crescita minima pari al 3% all’anno”.

Nell’aggiornamento del Piano industriale 2021-2030, A2A “ha rivisto al rialzo tutti i target economici e di business legati al pilastro dell’economia circolare. Gli investimenti, in crescita del 18% con un target EBITDA di 1,2 miliardi di euro, sono destinati alle attività di chiusura del ciclo dei rifiuti, a quelle per il recupero del calore disperso a beneficio del teleriscaldamento e al ciclo idrico integrato. Il 2021 – sottolinea A2A in una nota – ha confermato le criticità strutturali italiane nella gestione dei rifiuti e, a differenza dei principali Paesi europei, l’Italia è lontana dall’azzeramento del ricorso alla discarica. In termini di gas inquinanti, le discariche emettono circa il 50% di CO2 in più rispetto agli impianti di termovalorizzazione (WTE) e non consentono il recupero di energia o calore. Con l’aggiornamento del Piano Industriale A2A ha ulteriormente innalzato gli obiettivi legati al recupero di materia e di energia dai rifiuti e dagli scarti agroalimentari e zootecnici. Il Piano prevede la realizzazione di nuovi impianti per il recupero di materia per un totale di 2,2 milioni di tonnellate al 2030. I principali sviluppi si concentreranno nel trattamento della frazione umida e della carta, attraverso i quali A2A potrà crescere fino a raggiungere una piena chiusura del ciclo dei rifiuti. Nel ciclo idrico l’obiettivo del Gruppo è contribuire al superamento delle infrazioni UE con una riduzione delle perdite idriche lineari del 23% (mc/km/giorno) e sviluppando una nuova capacità di depurazione. Nel teleriscaldamento sarà raddoppiato in arco piano l’utilizzo di energia recuperata da cascami termici o proveniente da fonti rinnovabili”.

“La crisi climatica in corso evidenzia la necessità di accelerare la transizione energetica dalle fonti fossili a quelle rinnovabili. In questo ambito, A2A aumenta gli investimenti del 15% con un target EBITDA di 1,7 miliardi di euro al 2030: la revisione del Piano Strategico include l’anticipazione della crescita del portafoglio di impianti green e un forte incremento nella mobilità elettrica. A2A accelera la crescita nella generazione di energia green con l’installazione del 20% della nuova capacità rinnovabile entro il 2023 (vs 8% precedente Piano)”. E’ quanto sottolinea A2A illustrando l’aggiornamento del piano industriale 2021-2030. “Grazie all’accelerazione nelle rinnovabili, il Gruppo ha ampliato la produzione di energia verde con 4,7 TWh in più rispetto al precedente Piano. La nuova pipeline di sviluppo, pari a 2,5 GW, è costituita da un mix tecnologico bilanciato – 61% solare e 39% eolico – e da uno stato di avanzamento dei progetti in linea rispetto alle attese. Per garantire la flessibilità del sistema elettrico nazionale, A2A svilupperà un mix di soluzioni tra cui un nuovo ciclo combinato a gas abilitato a blending con idrogeno, un nuovo gas peaker (già autorizzato), storage elettrochimico e 4 potenziamenti CCGT (già autorizzati) che contribuiscono all’aumento di 1,7 GW in nuova flessibilità al 2030. A2A – si legge ancora nella nota – conferma il proprio impegno a favore dell’elettrificazione dei consumi – con una crescita del 150% della base clienti elettrici al 2030 – e il contestuale miglioramento dei servizi offerti, diffondendo una cultura a sostegno di un consumo responsabile. Nel segmento E-Mobility A2A quadruplica il target di installazione di punti di ricarica per veicoli elettrici (24.000 al 2030 vs 6.000 nel precedente Piano), con una market share relativa in Italia del 15- 20%, attivando investimenti pari a 300 milioni di euro, con l’obiettivo di confermarsi tra i primi 3 Charging Point Operator nazionali. Previsto inoltre lo sviluppo delle attività Mobility Service Provider, con oltre 200 mila clienti del servizio di ricarica a fine Piano”.