Con la cerimonia di chiusura e l’assegnazione dei premi ai cortometraggi vincitori, cala il sipario sulla quarta edizione di Short Out 2025, il festival internazionale di cortometraggi organizzato dall’Associazione Tutti Frutti ETS con la collaborazione e il contributo del Comune di Lainate, che dal 1° al 6 luglio ha animato per il quarto anno consecutivo la storica cornice di Villa Visconti Borromeo Litta a Lainate, in provincia di Milano.
Sei giorni di proiezioni all’aperto, talk, concerti, laboratori, stand-up comedy, poetry slam, mostre e passeggiate fotografiche hanno trasformato ancora una volta Lainate e gli spazi di Villa Litta in un crocevia di culture, visioni e linguaggi artistici, coinvolgendo oltre 2.400 spettatori complessivi e registrando sold out a tutte le serate di proiezioni ed eventi nel Teatro Naturale.
Il tema di questa edizione, I confini della memoria, ha attraversato un programma ricco e multidisciplinare, invitando a riflettere sul ricordo come ponte tra passato e futuro, e sulla memoria come strumento attivo per comprendere chi siamo e dove vogliamo andare: dalla mostra artistica Riverberi. Sospesi tra storia e memoria all’evento conclusivo con Telmo Pievani, dal Talk Ai margini dell’inquadratura sugli archivi cinematografici insieme a professionisti del settore tra cui Cinescatti, STS Communication, Lab 80 Film, all’incontro con Luca Misculin, giornalista del Post.
«Short Out è uno spazio dove le storie più intime e autentiche trovano voce» hanno dichiarato Luca Massimo Garavaglia e Odoardo Maggioni, Direttori Artistici di Short Out Festival. «In questa quarta edizione abbiamo percepito una partecipazione ancora più consapevole e calorosa, segno del desiderio, sempre più presente, di ascoltare narrazioni che spesso restano ai margini. La memoria, come atto radicale e collettivo, ci aiuta a non restare complici del silenzio e ad accogliere nuove prospettive. Siamo grati a tutti coloro che hanno contribuito a rendere vivo e pulsante questo spazio di incontro nella meravigliosa cornice di Villa Litta a Lainate».
Un’edizione da record di affluenza e partecipazione che si è conclusa domenica 6 luglio con l’incontro insieme al filosofo della biologia ed evoluzionista Telmo Pievani e la performance Phasing, live cinematic concert del progetto 3ORIZZONTI. Il festival si conferma, per il quarto anno consecutivo, un evento aperto e inclusivo, in grado di farsi luogo, dove linguaggi artistici e generazioni diverse si incontrano per offrire momenti di aggregazione per la comunità.
I cortometraggi vincitori
Sabato 5 luglio la proclamazione dei vincitori della quarta edizione, premiati dalla giuria ufficiale 2025 composta dall’attrice Giorgia Spinelli e dai registi Marco Signoretti e Maria Guidone, e dalla Giuria Giovani, composta dalle studentesse e dagli studenti del Liceo Scientifico Statale “G. Falcone e P. Borsellino” di Arese (MI).
Tutti i cortometraggi vincitori saranno proiettati giovedì 10 luglio, ore 19:00, nella Sala Museo di Villa Arconati a Bollate (MI) all’interno del programma “Oltre lo spettacolo” del Festival di Villa Arconati 2025. Ingresso libero e gratuito fino a esaurimento posti disponibili.
Premio Best Film
Cura sana di Lucía G. Romero (Spagna, 2024)
Per la vividezza con cui restituisce le prime estati dell’infanzia e dell’adolescenza, tra pulsioni di libertà, scoperte improvvise e la violenza patriarcale della vita familiare. Sullo sfondo, una città periferica che, lontana dal centro, diventa spazio vivo di relazione e opera che emoziona per la sensibilità visiva e per la libertà con cui attraversa i corpi, i luoghi, il tempo — portando lo sguardo là dove raramente si posa.
Best International
Silent Panorama di Nicolas Piret (Belgio, 2024)
Per la straordinaria sincronia tra segno visivo e paesaggio sonoro, che dà vita, sotto gli occhi dello spettatore, a un disegno vasto e profondo che si compone lentamente, rivelando un paesaggio naturale di rara intensità percettiva. Con pochi colori, un tratto leggero e un sound design di grande precisione e raffinatezza, Silent Panorama costruisce un’illusione sensoriale in cui il lontano si fa vicino, il silenzio si fa udibile e ogni dettaglio emerge attraverso una magistrale inversione di scala: da periferico, piccolo, sale in primo piano, ingrandito e vibrante di presenza.
Best National
Playing God di Matteo Burani (Italia, 2024)
Per l’ambizione formale e la forza visionaria con cui costruisce, attraverso un’animazione in tre fasi che mescola tecniche diverse, un microcosmo sospeso tra creaturalità e disperazione. Al centro, una figura che sembra incarnare la speranza di un’esistenza possibile; ai margini, presenze scartate, deformi, in attesa o dannate. Un’opera che affascina per la coerenza magnetica dello sguardo, la densità della materia e la tensione inquieta che attraversa ogni gesto.
Menzione speciale della giuria
The man who could not remain in silent di Neboja Slijepčević (Croazia, 2024)
Per la potenza con cui, attraverso un gesto formale asciutto e rigoroso, trasforma lo spazio circoscritto dello scompartimento di un treno e il formato ridotto del 4/3, nel teatro etico delle nostre coscienze davanti alla grande Storia. Un’opera lucida e profonda, che con un gesto drammaturgico spiazzante rende protagonista, eroe, una figura marginale e ci ricorda come nella storia siano sempre tutti coinvolti, siamo tutti al centro: ogni gesto, ogni silenzio, ogni sguardo ci chiama in causa e denuncia i nostri silenzi irresponsabili.
Premio Giuria Giovani
Playing God di Matteo Burani (Italia, 2024)
Per l’eccellente livello della sua realizzazione, frutto di un lavoro artigianale sulla materia che denota una grande capacità tecnica e per la potenza di una metafora tanto chiara quanto non semplice da veicolare. Per la capacità di far rispecchiare lo spettatore in un’anonima statuetta di argilla, assegnando ad essa desideri, aspettative e frustrazioni proprie di ognuno di noi.
Premio del Pubblico, assegnato dalle votazioni degli spettatori durante le serate di proiezione di Short Out 2024
Room Taken di TJ O’Grady – Peyton (Irlanda, 2024)
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