Dopo lo straordinario successo del progetto triennale El Nost Milan, ispirato all’opera omonima del Bertolazzi, dal 3 al 7 dicembre il Teatro Carcano presenta I promessi sposi, un viaggio triennale di arte partecipata nell’universo del Manzoni e della sua opera più famosa.
Uno spettacolo teatrale partecipato che è un vero e proprio quiz teatrale, per ricostruire tutti insieme il viaggio di Renzo e Lucia, scoprire il lato inedito di Alessandro Manzoni, ma soprattutto giocare giocare giocare, per celebrare una ricorrenza importante: il 240° anniversario della nascita del grande autore milanese.
E questa volta … il protagonista è il pubblico! Ogni sera infatti giocano sul palco insieme a Lella Costa due squadre di concorrenti che, come in ogni quiz che si rispetti, risponderanno a domande su: trama e personaggi, genesi dell’opera, vita di Alessandro Manzoni. Vince la squadra che fa più punti ma vince anche chi perde, perché come disse quel tale, l’importante è partecipare e divertirsi!
Note di Serena Sinigaglia
Un teatro non è semplicemente un contenitore vuoto da riempire di proposte e spettacoli. Un teatro è un luogo pubblico, uno spazio fisico, da abitare, definire e condividere con altri cittadini. Lo spettacolo è la punta dell’iceberg di tutta una serie di attività e azioni diurne e serali, capaci di interfacciarsi col presente storico e col territorio in cui quel teatro è sito. Occorrono progetti identitari che stabiliscano con la città e con i suoi cittadini una relazione diretta, speciale, unica.
Il Teatro Carcano è uno dei teatri più antichi di Milano. Il famoso grido “W Verdi” che stava a significare l’esultanza popolare per l’Italia unita risuonò proprio tra le mura del Carcano. Il Carcano è stato un punto di riferimento per la cultura (e la lingua) milanese e lombarda dal tardo Ottocento e per gran parte del Novecento. Manzoni è uno dei cittadini e letterati più illustri di Milano. E nel 2025 si compie il 240° anniversario di nascita. Ci è parso assolutamente naturale e necessario rivolgerci al grande scrittore per immaginare un viaggio lungo tre anni attraverso gli echi, i rimandi, le suggestioni che i suoi temi hanno nel contemporaneo.
Per realizzare un’opera partecipata che veda i cittadini come attrici e attori, parte attiva del processo creativo, occorre rivolgersi a dei classici, a quei testi che sono diventati patrimonio condiviso, conosciuti da una larga maggioranza di persone. Chi non ha dovuto studiare I promessi sposi a scuola? E se anche per caso non li avesse affrontati, chi non ha pronunciato o sentito pronunciare frasi che sono diventate di uso comune come “… del senno di poi son piene le fosse”? Chi non ha altresì odiato quegli studi forzati, quell’idea di un letterato cupo e serioso dedito al giudizio implacabile, al cattolicesimo più bigotto?
Eppure è anche grazie al Manzoni se oggi abbiamo una lingua con cui intenderci e parlarci. Ed è al Manzoni che dobbiamo quel dipinto così vivo e intramontabile dei vizi e delle virtù di un popolo che è il popolo di cui siamo parte, di un’Italia tanto fragile quanto bella.
E se solo si prova a guardare con occhi limpidi alla sua opera e persino alla sua vita, si scopre un uomo pieno di umorismo, di amore per la giustizia e per il prossimo, un grande artista che ha saputo rendere le imprese di Garibaldi fatto di cultura e di speranza. Si scopre che I promessi sposi sono un’opera bellissima, divertente e travolgente, un’opera che ha lasciato per sempre il segno.
6 dicembre ore 20:30 / 7 dicembre ore 16:30
TEATRO CARCANO corso di Porta Romana, 63 – 20122 Milano
info@teatrocarcano.com | www.teatrocarcano.com
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