Dopo aver lasciato il proprio Paese alle spalle, quando si può davvero sentirsi a casa? Come mostrare le lotte delle donne nell’Iran di ieri e di oggi quando si vive in esilio? A queste domande provano a rispondere i due film del Concorso Internazionale – entrambi in prima italiana – in programma giovedì 20 novembre alle 19.30 alla Cineteca Milano Arlecchino.
Morgenkreis di Basma al-Sharif attinge all’esperienza della stessa regista, nata in Kuwait da genitori palestinesi, cresciuta tra la Francia, gli Stati Uniti e la striscia di Gaza, e ora di base a Berlino. In questo poema visivo che racconta lo spaesamento di un padre e un figlio nella capitale tedesca, a parlare è un ufficiale della sezione immigrazione. Le sue parole risuonano nella testa del signor Abrahamyan con domande che indagano, riaprono ferite, cercano risposte lì dove ancora non ce ne sono, mentre il piccolo Adnan non se la sente di andare all’asilo perché significa allontanarsi dal papà e dall’unico legame per lui ancora integro. Proprio qui, in questa condizione dolorosa, la regista decide di sparigliare le carte e immaginare un finale felice, quando al kindergarten risuonano ritmi mediorientali sui quali è possibile danzare e ritrovare i colori che il grigiore berlinese aveva tolto.
Il corpo delle donne, tra intimità dei ricordi e corso della Storia, è come non mai un campo di battaglia in The Vanishing Point di Bani Khoshnoudi. In Iran la traumatica rivoluzione del 1979 ha portato a una repressione brutale delle libertà che in molte hanno pagato nel carcere dei detenuti politici di Evin. Come la giovane Nasanine, cugina della madre della regista, rinchiusa e uccisa nel silenzio. Bani Khoshnoudi – che aveva già dato voce alle proteste del Green Movement del 2009 nel film The Silent Majority Speaks e che da allora vive in esilio – con lo sguardo della distanza, affidandosi all’enorme mole di video postati sui social network da attivisti e attiviste, apre la sua opera al flusso della rete per ricordare Nasanine e mostrare come oggi, con il movimento Donna Vita Libertà, la sua lotta non sia finita.
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