Sarà inaugurato venerdì 26 settembre 2025 alle ore 17.30 in via Tranquillo Cremona 27 (MM Buonarroti) il murale monumentale “8 donne straordinarie” realizzato dall’artista Pablo Pinxit sulla facciata delle mura di cinta di Casa Majno.
Si tratta di Alessandrina Ravizza, Laura Solera Mantegazza, Ersilia Bronzini Majno, Ada Negri, Anna Kuliscioff, Maria Montessori, Rosa Genoni e Sibilla Aleramo: pioniere che hanno precorso i tempi lottando per i diritti civili, l’emancipazione femminile e la costruzione di una società più giusta ed equa, spesso a vantaggio delle fasce più deboli. Le loro storie, talvolta dimenticate, sono un patrimonio da rendere nuovamente visibile e vivo nello spazio urbano.
L’opera, curata da Christian Gancitano con la supervisione di Margherita Majno, rappresenta un importante intervento di arte pubblica per Milano. L’obiettivo è duplice: onorare la memoria di otto figure femminili che tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento hanno posto le basi del femminismo italiano e, al tempo stesso, trasmetterne il messaggio alle nuove generazioni.
Il murale è realizzato con tecnica mista e in uno stile neo-pop di forte impatto visivo. Sotto i volti delle protagoniste è presente un QR code che consente di ascoltare le biografie delle donne raffigurate, tratte da documentazione originale. L’approfondimento storico e visivo è a cura di Clara De Andreis e Greta Rovere.
La scelta del luogo è particolarmente significativa: Casa Majno fu progettata nel 1928 dall’architetto Pier Giulio Magistretti per Edoardo Majno, figlio di Ersilia, e ospitò negli ultimi anni la stessa Bronzini Majno. Un luogo, dunque, strettamente legato alla memoria di una delle protagoniste celebrate.
Alla presentazione dell’opera, venerdì 26 settembre alle ore 17.30, saranno presenti la promotrice Margherita Majno, il curatore Christian Gancitano, l’artista Palblo Pinxit, le Assessore del Comune di Milano Gaia Romani e Elena Grandi, la consigliera comunale Diana De Marchi.
A seguire, la presentazione del libro “Ersilia e le altre” (Ponte alle Grazie) con l’autrice Lucia Tancredi in dialogo con Gherardo Colombo con le letture di Greta Rovere, che approfondiranno la vicenda di Ersilia Bronzini Majno, nata nel 1859 in una Milano segnata da miseria e modernità incalzante, dove le piscinine – bambine apprendiste e sfruttate – vivono senza protezione, che dedica la vita a educarle ed emanciparle insieme al marito Luigi Majno e alle straordinarie compagne citate.
Il progetto è stato realizzato con la collaborazione e il patrocinio di istituzioni storiche che raccolgono l’eredità di queste protagoniste: Unione Femminile, Fondazione Asilo Mariuccia, Fondazione Kuliscioff e Fondazione Elvira Badaracco.
L’iniziativa rappresenta un esempio virtuoso di alleanza tra arte, storia e memoria civile, capace di riportare al centro del dibattito pubblico il ruolo delle donne nella costruzione della Milano moderna e di trasmettere alle nuove generazioni un’eredità di coraggio, libertà e giustizia sociale.
LE 8 STRAORDINARIE
Alessandrina Ravizza (1846–1915), detta la Contessa del brodo, dedicò la vita a poveri e donne: fondò cucine popolari, ambulatori e promosse l’istruzione femminile. Attiva nell’Unione Femminile, fu vicina a Boccioni e alla diffusione del Futurismo. Milano le ha intitolato un parco.
Ersilia Bronzini Majno (1859–1933), pioniera del femminismo milanese, fondò e guidò l’Unione Femminile Nazionale. Creò l’Asilo Mariuccia per bambine in difficoltà e fu la prima donna consigliera dell’Ospedale Maggiore. Milano oggi la ricorda con una passeggiata a lei dedicata.
Laura Solera Mantegazza (1813–1873) fu pioniera del riscatto femminile e infantile: fondò il primo asilo nido d’Italia e la prima scuola professionale femminile laica. Attiva nel Risorgimento, sostenne Garibaldi e Mazzini e ideò le celebri camicie rosse. È la prima donna nel Famedio di Milano.
Anna Kuliscioff (1857–1925), “la Dottora dei poveri”, fu tra le prime ginecologhe in Italia e punto di riferimento del socialismo insieme a Filippo Turati. Curò gratuitamente donne e operaie, fondò la rivista Critica sociale e fu voce instancabile per suffragio universale ed emancipazione femminile.
Ada Negri (1870–1945), poetessa e intellettuale, portò nella letteratura italiana la voce di donne, operai e bambini sfruttati. E’ tra le fondatrici dell’Unione Femminile, usò poesia e parola pubblica come strumenti di impegno civile e sociale. Prima donna ammessa all’Accademia d’Italia.
Maria Montessori (1870–1952), tra le prime donne medico in Italia, rivoluzionò la pedagogia con un metodo che valorizza autonomia e creatività dei bambini. Attiva anche nell’Unione Femminile, unì scienza e femminismo. Il suo nome vive oggi in migliaia di scuole nel mondo.
Sibilla Aleramo (1876–1960), autrice di Una donna, primo romanzo esplicitamente femminista italiano, trasformò la sua esperienza personale in un manifesto di libertà. Militante nell’Unione Femminile, lottò per voto, scuole serali e diritti delle donne, intrecciando letteratura e attivismo.
Rosa Genoni (1867–1954), stilista e femminista ante litteram, fu la prima a parlare di “moda nazionale”, ispirandosi al Rinascimento. Attivista pacifista e docente, trasformò l’atelier in luogo di emancipazione femminile. Collaborò con l’Unione Femminile per istruzione e lavoro delle donne.
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