Food policy, bilancio a 10 anni da Expo 2015

A dieci anni dall’Esposizione Universale, Federalimentare ha riunito a Palazzo Visconti, a Milano, rappresentanti del mondo accademico, scientifico, istituzionale e delle imprese per l’evento “Expo 2015: 10 anni dopo. Nutrizione, Innovazione, Sostenibilità”.

Un confronto sull’eredità di Expo e sull’attualità dei suoi temi chiave: alimentazione, salute, sostenibilità e cibo sicuro per tutti. Il presidente di Federalimentare Paolo Mascarino ha ricordato come Expo “non fu solo un evento espositivo, ma un progetto globale che ha inciso sulla sicurezza alimentare, la sostenibilità e la salute, diventando punto cardine dell’agenda europea e delle Nazioni Unite”. Expo, ha aggiunto, ha lasciato a Milano e all’Italia un’eredità duratura in termini di indotto, turismo e infrastrutture, ma anche “una svolta decisiva per il settore agroalimentare”.

Per l’europarlamentare Letizia Moratti “il tema scelto, ‘Nutrire il pianeta, energia per la vita’, è oggi più attuale che mai. I cambiamenti climatici, le disuguaglianze e lo spreco di cibo lo rendono il filo conduttore tra la visione di allora e le sfide di oggi”. Un’eredità, ha sottolineato l’ex sindaco di Milano, “non solo materiale, sul piano turistico e infrastrutturale, ma anche culturale, con progetti legati a educazione alimentare, tutela ambientale e salute”.

 

Dal fronte scientifico, Giuseppe Remuzzi, direttore dell’Istituto Mario Negri, ha evidenziato come Expo abbia contribuito a sviluppare l’idea del cibo come “insieme di componenti chimici che incidono sulla salute”, ricordando la nascita dell’IIPH, Italian Institute for Planetary Health, consorzio tra Mario Negri e Università Cattolica. Michele Carruba, direttore del Centro studi e ricerche sull’obesità della Statale di Milano, ha parlato di “operazione culturale che ha cambiato la riflessione sul rapporto tra nutrizione, salute ed economia”. Ma ha lanciato un Oggi l’OMS indica l’obesità come il problema più urgente del nostro tempo, con più morti per eccesso che per difetto di cibo. Se non interveniamo, rischiamo che una generazione viva meno della precedente”.

 

Angelo Riccaboni, docente all’Università di Siena, ha ricordato come Expo abbia “portato i temi agroalimentari a livello globale” e come oggi sia necessaria “una visione olistica che integri sociale, economico e ambientale”. Per le imprese italiane, ha aggiunto, “la sostenibilità è un vantaggio competitivo e una concreta convenienza, soprattutto per le piccole e medie imprese”. Infine Luigi Galimberti, presidente di ToSeed Partners, ha raccontato come Expo lo abbia spinto a immaginare “un’agricoltura capace di produrre di più consumando meno”, un percorso che oggi- ha detto- ha dato frutti concreti.

Dal confronto è emersa una conferma: Expo 2015 ha tracciato un solco profondo.

L’alimentazione non è più solo tema di ricerca o di mercato, ma asse strategico che intreccia salute, ambiente, innovazione ed economia.