Pignasecca e Pignaverde, Tullio Solenghi riporta Gilberto Govi al Carcano

Dopo lo strepitoso successo de I maneggi per maritare una figlia – due anni di sold out, prima in Liguria e poi in una trionfale tournée nazionale – Tullio Solenghi affronta nuovamente la sfida di “clonare” Gilberto Govi, misurandosi con l’altro cavallo di battaglia del grande attore genovese: Pignasecca e Pignaverde.
Con l’aiuto fondamentale, anche questa volta, dello stupefacente trucco e parrucco di Bruna Calvaresi, Solenghi torna a trasformarsi, anima e corpo, nella maschera goviana; una scelta registica e interpretativa a suo modo estrema, mai tentata prima da altri, che Solenghi così spiegava presentando I maneggi:
«Mi è stato chiaro fin da subito che mi trovavo di fronte ad una autentica “maschera” della commedia, e così come non proverei alcun imbarazzo nel riprodurre “lo stampo” scenico di un Arlecchino, mi lascerò docilmente calare nei panni e nella mimica di Gilberto Govi assimilandone ogni frammento, ogni sillaba, ogni atomo. Non esiterei a definirla una sorta di stimolante “archeologia teatrale».
Rispetto ai Maneggi, che essenzialmente è una commedia degli equivoci, Pignasecca e Pignaverde, di Emerico Valentinetti, ha il valore aggiunto di una drammaturgia più elaborata e ambiziosa, incentrata su un tema classico del teatro comico: l’avarizia. 
Un piccolo Molière “alla genovese”, per valorizzare il quale Solenghi ha scelto di farsi affiancare da un altro attore comico genovese, Mauro Pirovano, ex-componente del gruppo satirico “Broncovitz”, da uno dei migliori attori di prosa del teatro italiano, Roberto Alinghieri, e da due attrici che hanno mostro tutto il loro talento e la loro verve nei ManeggiStefania Pepe Laura Repetto.
Una messa in scena che, impreziosita dal progetto scenografico di uno dei maggiori registi teatrali di oggi, Davide Livermore, si prepara a replicare il successo dei Maneggi. Anche perché, quanto a battute e scene memorabili, che sembrano scritte per diventare proverbialiPignasecca e Pignaverde non è da meno.