Nel momento in cui serviva vincere senza se e senza ma l’Olimpia ha sfoderato la partita di campionato migliore della stagione, esprimendosi come nelle gare più convincenti di EuroLeague, battendo Trapani 105-90, interrompendo la striscia di sei vittorie di fila della squadra siciliana.
L’Olimpia ha impiegato quasi un periodo per rispondere al ritmo alto, corri e tira, di Trapani. Poi ha preso in mano la partita e non l’ha più mollata. La difesa pur subendo 90 punti contro il ritmo delle guardie avversarie soprattutto Galloway, ha alzato la pressione quando serviva e nel terzo periodo ha distrutto l’equilibrio. Il resto l’ha fatto una partita giocata bene praticamente da tutti, con Nikola Mirotic stellare, ma così Shavon Shields, chirurgico, preciso, e tutti gli altri a partire da Bolmaro e Tonut, ma anche Ousmane Diop, fondamentale in una serata in cui la scelta è stata quella di giocare con due soli lunghi stranieri per avere più vivacità tra gli esterni, e con Mirotic utilizzato da centro nominale in quintetto.
IL PRIMO TEMPO – Trapani parte segnando i primi cinque tiri dal campo incluse le triple di Galloway e Robinson che le consentono di scappare sul 12-4 con time-out di Coach Messina. La risposta è un 5-0 illusorio, perché Robinson e Alibegovic segnando subito da tre ribaltando la gara. Trapani sfreccia a più 11, sul 22-11. Qui, l’Olimpia ha una reazione veemente nel quale ci mettono molto sia Dimitrijevic (triple e assist per Diop) che Tonut. Sul 22-20, 9-0 di parziale, tocca a Coach Repesa usare il suo primo time-out. L’Olimpia invece deve modificare la rotazione perché a LeDay fischiano subito primo e secondo fallo. Diop firma la parità, ma succede prima che Notae con un coast-to-coast arrivi al ferro per chiudere il primo periodo sul 24-22. L’Olimpia però approccia bene il secondo quarto con un parziale di 6-0 ispirato da Stefano Tonut. Trapani impatto ancora con sei punti di fila di JD Notae (tripla seguita da tre tiri liberi). Milano resta avanti, ma non riesce ad allungare. Galloway ricuce da meno quattro a meno uno. Arriva un botta e risposta di Mirotic, Alibegovic, poi Shields. L’Olimpia tocca il più cinque ma è più tre, 50-47, all’intervallo.
IL SECONDO TEMPO – Il terzo periodo è quello in cui l’Olimpia si impossessa della partita. Leandro Bolmaro esalta il livello di intensità della difesa, è ovunque insieme a Tonut, così Shields e Mirotic possono usare il loro talento per spaccare l’equilibrio. Si parte 7-0, così Coach Repesa deve spendere il time-out, ma Milano è padrone del ritmo, muove la palla, difende, controlla i rimbalzi, va a segno con facilità. Una tripla di LeDay la spinge a più 17, 68-51. Trapani trova ritmo solo in Amar Alibegovic. Il suo gioco dentro-fuori è difficilmente arginabile. Trascina i suoi al meno 13. Coach Messina ricorre alla panchina e l’Olimpia rimette subito le cose a posto, volando a più 18 dopo sette minuti. Il terzo è un periodo da 29 punti segnati e Milano lo chiude 81-63. Nel quarto periodo, il vantaggio raggiunge il più 19 diverse volte, con Nikola Mirotic a imporre la propria legge. Basta un momento di sbandamento o deconcentrazione perché Trapani – che davvero non molla – torni fino a meno 10 con una tripla di Langston Galloway, ma soprattutto pressando a tutto campo. Ma non è abbastanza per mettere in discussione la partita. L’Olimpia prevale 105-90.
Così Coach Ettore Messina ha commentato la partita con Trapani: “E’ stata una buona vittoria contro una squadra forte. Siamo partiti nervosi perché venivamo da tre sconfitte e l’ultima era stata molto dolorosa per come è maturata. Abbiamo avuto tanti giocatori con valutazione alta, Mirotic addirittura 39, è stato superbo, poi 26 assist. Ci hanno dato minuti molto belli tanti giocatori dalla panchina. Direi anzi che sono stati loro, quelli del secondo quintetto, a spaccare la gara. Bolmaro ha dato tanta difesa, ho visto bene Dimitrijevic e Tonut, che è stato sfortunato su un paio di appoggi ma ha giocato molto bene. Diop è stato fondamentale e lo sarà sempre se decideremo di andare altre volte con questo assetto con uno straniero in più sul perimetro. Anche Caruso da questo punto di vista sarebbe importante. Per quanto riguarda Nebo, siamo molto dispiaciuti. Ha giocato pochissimo e anche l’altra sera abbiano visto che cosa possiamo essere con lui in campo. La rimonta l’abbiamo costruita con lui. Adesso stiamo facendo valutazioni con i migliori specialisti, gli stessi che l’avevano già visto, ovviamente, ma dobbiamo sperare che sia una questione di mesi purtroppo. Quindi per un po’ non ci sarà”.