zBostomn Marriage e The Sound Inside, i due spettacoli in programma dal 30 gennaio al 4 febbraio al Teatro Franco Parenti

30 gennaio – 4 febbraio 2024 | Sala Grande

Boston Marriage

di David Mamet
traduzione Masolino D’Amico
regia Giorgio Sangati
con Maria Paiato, Mariangela GranelliLudovica D’Auria
scene Alberto Nonnato
luci Cesare Agoni
costumi Gianluca Sbicca
musiche Giovanni Frison
assistente alla regia Michele Tonicello

produzione Centro Teatrale Bresciano / Teatro Biondo di Palermo

in accordo con Arcadia & Ricono Ltd
per gentile concessione di A3 Artists Agency

Stati Uniti, fine Ottocento, un salotto, due dame e una cameriera. Tutto farebbe pensare a una trama convenzionale, un incontro tra amiche un po’ affettate, ma alla forma non corrisponde la sostanza: nella conversazione dal vocabolario ricercato fioccano volgarità e veniamo a sapere che le due sono state un tempo una coppia molto affiatata. L’espressione «Boston Marriage», infatti, era in uso nel New England a cavallo tra il XIX e il XX secolo per alludere a una convivenza tra donne economicamente indipendenti da uomini.  Viene subito in mente il romanzo The Bostonians di Henry James (1886), nel quale l’autore affronta senza censure il tema dell’omosessualità e dipinge l’affresco di una società in bilico tra valori antiquati e spinte progressiste con particolare attenzione alla condizione femminile.

Dopo la separazione,  Anna, la padrona di casa, ha trovato un uomo ricco che la mantiene e vorrebbe ora approfittare della protezione di lui per riprendere con sé Claire, appena arrivata in visita. Ma Claire non è lì per quello; è tornata per ben altri motivi e la riconquista si rivelerà molto più complicata del previsto, con colpi di scena rocamboleschi che coinvolgeranno anche la giovane cameriera, in un crescendo ritmico esilarante, quasi da farsa.

È un Mamet diverso dal solito, che si prende una vacanza dalla gravità e gioca per il gusto di giocare, strizza l’occhio agli esperimenti brillanti di Tennessee Williams, ma, soprattutto, all’Importanza di essere Franco di Oscar Wilde. Protagonista assoluto, infatti, insieme alle interpreti, è il linguaggio e, di contro, il non-detto, l’allusione, la stravaganza, il paradosso. Mamet si diverte a parodiare la prosa ampollosa dell’epoca, ma dietro l’apparente assurdità della superficie si nasconde l’intento ambizioso di rovesciare la realtà attraverso uno scherzo che mira a creare anche un po’ di raffinatissimo scandalo.

Qui sta il senso anche “politico” di un testo che divertiva e stupiva insieme il pubblico americano del 1999 così come oggi può fare con quello italiano.

Il continuo gioco di facciate diventa la chiave di questa messa in scena che cerca di amplificare la funzione di prestidigitazione dell’opera, che nasconde da un lato per rivelare dall’altro: un set di un film o di una serie dove la finzione sembra essere l’unico modo per dire la verità.

È una prova per grandissime attrici come Maria Paiato e Mariangela Granelli, vere e proprie funambole della parola e dell’emozione che giocheranno insieme a Ludovica d’Auria questa bizzarra partita all’ultimo sangue per smascherare ogni convenzione riguardo l’Amore.

Dalle Note di Regia di Giorgio Sangati

ORARI
martedì 30 Gennaio – 20:00

mercoledì 31 Gennaio – 19:45

giovedì 1 Febbraio – 21:00

venerdì 2 Febbraio – 19:45

sabato 3 Febbraio – 19:45

domenica 4 Febbraio – 16:15

PREZZI

SETTORE A (file A–I)
intero 38€
SETTORE B (file L–R)
intero 28€; under26/over65 18€; convenzioni 21€
SETTORE C (file S–ZZ)
intero 21€; under26/over65 18€

Tutti i prezzi non includono i diritti di prevendita.

 Info e biglietteria

Biglietteria
via Pier Lombardo 14
02 59995206
biglietteria@teatrofrancoparenti.it

30 gennaio – 4 febbraio 2024 | Sala A

 

The sound inside

di Adam Rapp
traduzione Monica Capuani
regia Serena Sinigaglia
con Marina SorrentiAlessio Zirulia
scene e costumi Eleonora Rossi
luci e musiche Roberta Faiolo
assistente alla regia Carola Rubino

produzione Teatro Carcano
distribuzione a cura di Mismaonda

The sound inside è un viaggio bellissimo attraverso la morte e la rinascita. È un viaggio di salvezza dentro al mistero della vita. Il paesaggio è un quadro sospeso, un luogo astratto, un limbo, uno spazio luminoso dai suoni attutiti: un parco cittadino nel cuore della notte completamente ricoperto di neve, un vasto campo ricoperto di neve. Fa freddo ma è un freddo secco, quasi piacevole.

Bella è una professoressa di scrittura creativa, una donna di mezz’età che vive da sola in compagnia dei suoi libri. Ed è molto malata. Christopher è un suo studente. Un ragazzo particolare, molto diverso dai suoi compagni di corso. Entrambi amano la letteratura. Amano l’energia vitale che si sprigiona dalle parole come se la “finzione” potesse essere più vera del vero, più reale del reale. Un filo misterioso li unisce. Un’attrazione. La loro relazione sfiora quella amorosa per poi toccare quella filiale fino a diventare quasi fraterna. Le loro anime si incontrano. E la vita di Bella si rigenera. Chi è veramente Christopher?

Esiste o è frutto della fervida immaginazione di Bella? Sicuramente questo ragazzo particolare, eccentrico e sui generis, è una meteora che la attraversa e che la salva.

 Mi piace pensare a Christopher come a quell’angelo che sa suonare le corde giuste della nostra anima, quel “suono dentro” a cui non diamo spazio ma che può salvarci. Un angelo che poi devi lasciar andare al momento giusto per rialzarti come l’Araba Fenicie dalle tue stesse ceneri. Viviamo in un’epoca brutale e violenta, in uno smarrimento che ci lascia senza fiato, le gambe intorpidite, i pensieri immobili. Abbiamo paura della malattia, paura della morte, paura del contatto, abbiamo paura di tutto persino della nostra ombra. Mi sono innamorata de “Il suono dentro” al primo istante. Del suo spazio sospeso, della sua quiete, del conforto e del calore che vi si sprigiona. Penso che abbiamo bisogno di storie che con dolcezza ci riportano al contatto con noi stessi, storie luminose e quiete che ci ricordano che siamo molto di più di un conto in banca, di una malattia, di una prestazione. E siamo mistero, un mistero insondabile, l’arabesco indecifrabile è dato per la gioia del suo movimento non per la soluzione del suo teorema, diceva la Morante. Ecco, “The sound inside”, sprigiona luce, sprigiona speranza, sprigiona gioia.

Serena Sinigaglia

 

ORARI
martedì 30 Gennaio – 20:30

mercoledì 31 Gennaio – 19:15

giovedì 1 Febbraio – 20:30

venerdì 2 Febbraio – 19:15

sabato 3 Febbraio – 19:15

domenica 4 Febbraio – 15:45

 

PREZZI

SETTORE A (file A–F)
intero 30€
SETTORE B (file G–S)
intero 22€; under26/over65 15€; convenzioni 18€
GALLERIA (file T–ZZ)
intero 18€; under26/over65 15€; convenzioni 15€

Tutti i prezzi non includono i diritti di prevendita.

Info e biglietteria

Biglietteria
via Pier Lombardo 14
02 59995206
biglietteria@teatrofrancoparenti.it