Sala: qualcosa non ha funzionato nei dati covid. Governo: problema non è Conte ma qualità ministri.

Un frame tratto dal video sul profilo Twitter del sindaco di Milano, Giuseppe Sala, 20 Ottobre 2020. TWITTER

Sugli errori sui dati “penso che la protesta del centrosinistra nasca da una difesa a oltranza della regione Lombardia che non ci sta perché non si può non riconoscere che qualcosa non va”.

Lo ha detto il sindaco Giuseppe Sala questa mattina a margine delle celebrazioni della Giornata della Memoria all’ex hotel Regina. “Detto ciò sono proteste che potevano essere espresse in altro modo, ma ne abbiamo viste di tutti. Io ricordo in consiglio comunale i leghisti con le banane all’epoca delle palme per cui adesso non è il momento di dare patenti di buoni o cattivi agli uni o agli altri. Non dovrebbe essere così. In questo momento se si riuscisse a mettere un punto e dire: ‘Abbiamo sbagliato, qualcosa avremo sbagliato’. Io non capisco questa difesa a oltranza della Lombardia e questa idea di dire non abbiamo sbagliato niente. È capitato anche a me di dire che ho sbagliato e credo che i cittadini quando ammetti che hai sbagliato sapendo che sei sotto pressione dalla mattina alla sera lo possono comprendere. Quindi francamente non lo capisco. Ma detto ciò, mettiamoci a lavorare insieme, perché vedendo anche qual è la situazione dei vaccini, credo che tutti noi da cittadini al di là del nostro ruolo abbiamo capito che ce la porteremo ancora avanti a lungo quest’anno”, ha concluso Sala.

“Come negli altri Comuni”, il calo dei contagiati a Milano, “come riportano i giornali è circa del 75 per cento. Ora il dubbio però viene: ma sono giusti i dati attuali? Io non lo so più. Cioè, è possibile che a Milano ci siano 2.500 contagiati? Non lo so”. Lo ha detto il sindaco Giuseppe Sala questa mattina a margine della commemorazione per la Giornata della Memoria all’ex Hotel Regina.

“Non la metterei sulla colpa, però la metterei su un punto preciso: la solidità dei dati gestiti in questo momento lascia dei dubbi. Ho visto anche oggi che sono uscite informazioni sui dati di Milano, io non so come, oggettivamente come negli altri Comuni, si sia passati da un giorno con l’altro, da 13mila e rotti a 2mila e rotti contagiati. La prima ad accorgersi dei dati è stata la sindaca di Peschiera Borromeo e a quel punto lo abbiamo visto tutti i sindaci. Quello che si potrebbe fare è cercare di andare a vedere insieme dati e procedure, perché qui si va avanti non è che questa pandemia ce la togliamo da dosso in breve ma ci accompagnerà ancora per parecchi mesi, mentre continuare a dire che è una congiura credo che sia ultima cosa che serve”, ha proseguito il sindaco. “Ripeto: andiamo a vedere i dati insieme! Quello che posso promettere è che il mio tema non è cercare i colpevoli anche perché in una macchina complessa come un comune o una regione è il combinato disposto di intenzioni politiche e funzionamento della struttura tecnico amministrativo ma per il bene di tutti mettiamo in sicurezza questi sistemi”, ha concluso il sindaco.

“Non credo” che il premier Giuseppe Conte sia l’unica soluzione alla crisi di governo. “Anche se credo che Conte sia la soluzione gradita ai due partiti più rilevanti, quindi 5 Stelle e Pd: da quello che dichiarano la soluzione gradita è Conte e capisco questa dichiarazione. Ma da qua a dire che è l’unica soluzione, non mi spingerei a tanto” Lo ha detto il sindaco Giuseppe Sala questa mattina a margine delle celebrazioni per la Giornata della Memoria all’ex Hotel Regina.
“È difficile dire quello che succederà, io non la metterei tanto sul tema di chi sarà il presidente del Consiglio quanto sulla qualità dei ministri. Spero che non sia solamente un rimpasto per riponderare il peso dei partiti ma sia l’occasione per portare a gestire il nostro Paese le persone più capaci”, ha aggiunto Sala.
“Il nostro governo deve fare due cose. La prima è portarci fuori il prima possibile da questa situazione pandemica e la seconda è una buona gestione del Recovery Plan, è importantissimo anche per Milano che deve cambiare la qualità e la tipologia del lavoro. Una città strutturata per accogliere tanto turismo, una parte di persone che lavoravano in quel settore devono trovare spazio in altro. Se attraverso il recovery plan noi possiamo mettere in atto programmi come l’allungamento delle metropolitane, forti interventi di edilizia popolare, efficientemente energetico questo vuol dire lavoro.
Bisogna rapidamente mettere il paese in condizioni di produrre un piano serio. Credo invece che discussioni tipo il proporzionale ecc non solo non interessano alla gente ma sono dannosi in questo momento. All’Italia sono sempre mancate le riforme ma forse questa non è la stagione più giusta, le invocavamo quando si potevano fare”, ha concluso il sindaco ribadendo che “credo di interpretare il sentire di tanti italiani: è una crisi che non ci voleva. Detto ciò qui siamo e guardiamo a quello che succederà”. (MiaNews)