Olimpia, annata no in Eurolega, un’altra sconfitta contro il Maccabi.

Non ce la fa l’Olimpia. Contro il Maccabi controlla a lungo gara e punteggio, tante numerosi allunghi, tutti respinti, poi vola a più 10 nel terzo periodo. Sembrerebbe il parziale decisivo, invece la risposta del Maccabi è migliore, un 12-0 che capovolge l’inerzia della gara. Nel quarto periodo, sul meno sette, Milano ha avuto la forza di rimontare ma solo fino a meno uno, trascinata da un grande secondo tempo di Billy Baron. Alla fine è 77-71.

IL PRIMO QUARTO – Lorenzo Brown detta i ritmi dell’attacco del Maccabi, segna due step-back da tre nell’arco dei cinque possessi consecutivi in cui la sua squadra segna volando a più sei. L’Olimpia fa le cose migliori quando trova vicino a canestro Brandon Davies. Al quinto minuto però arriva il suo secondo fallo. Milano aggiusta la difesa ed esegue bene in attacco. Tre canestri di fila di Luwawu-Cabarrot completano il 10-0 che ribalta la partita. Il Maccabi replica subito impattando con una schiacciata di Roman Sorkin, poi da un gioco da tre punti di Hall nasce un nuovo vantaggio di cinque punti, cancellato da Brown (otto punti nel primo) e da una tripla di Martin per il 21-21 del primo periodo.

IL SECONDO QUARTO – Il terzo tentativo di allungo dell’Olimpia fallisce quando Martin centra la seconda tripla della sua gara restituendo al Maccabi un punto di vantaggio. Un personale 5-0 di Mitrou-Long sancisce la risposta di Milano, ancora a più quattro, con time-out questa volta di Coach Katash. Al rientro, Melli firma la tripla del più sette, massimo vantaggio, ma ancora una volta il Maccabi reagisce con due canestri al ferro di Brown, poi un floater a rimbalzo di Cohen. L’Olimpia non si scompone: Luwawu-Cabarrot segna da tre dall’angolo, poi spedisce a canestro Hines e infine attacca il ferro generando il più otto che chiude il primo tempo sul 40-32.

IL TERZO QUARTO – L’Olimpia tocca il più nove con un tiro libero di Melli, poi il Maccabi va all’assalto cavalcando la grande prova di Jarrell Martin che mette due liberi e poi una tripla. Il parziale è di 7-0 e ricuce il divario a due punti, con immediato time-out di Coach Messina. Al rientro, Brown con un pull-up jumper dal gomito pareggia la gara. La risposta dell’Olimpia è un 5-0 iniziato da Tonut e completato da Melli con una tripla. Poi arrivano anche un missile di Billy Baron e una palla rubata da Hines che genera la schiacciata di Melli per il 51-43. Il Maccabi decide di andare grosso con Bonzie Colson da 3 per creare un mismatch contro il quintetto piccolo di Milano. Colson fabbrica due canestri dal post basso, ma dalla parte opposta Baron produce sei punti con due tiri per cui l’Olimpia per un attimo va a più 10. Ma resta una partita in bilico. Di Bartolomeo esce dalla panchina e con otto punti consecutivi riduce il divario di nuovo a due punti dopo nove minuti. Il break non si ferma, Sorkin segna da sotto e il Maccabi con un parziale di 12-0 mette la testa avanti, prima che Baron con una penetrazione sulla sirena ripristini la parità, 59-59.

IL QUARTO QUARTO – Prevedibilmente il quarto periodo diventa tutto difensivo. In quattro minuti il parziale è 5-3 per il Maccabi. E’ qui che l’Olimpia perde contatto con la gara, non trova più il canestro, lascia anche un paio di tiri liberi, commette un errore difensivo su una rimessa con 1.7 secondi da giocare sulla quale Sorkin schiaccia. A metà del periodo si trova sotto di sette. Billy Baron con una tripla e due tiri liberi riporta Milano a meno due e la difesa ritrova energia. Una tripla dall’angolo di Melli vale il meno uno. Purtroppo è l’ultimo sussulto, poi Sorkin segna due volte da sotto e il Maccabi certifica la vittoria: 77-71.

Così Coach Ettore Messina ha commentato la partita con il Maccabi: “Ancora una volta, abbiamo giocato bene una ampia porzione di partita e poi abbiamo buttato tutto via. Le tre cose che ci hanno ucciso sono state le palle perse, i tiri liberi ed errori difensivi evitabili in termini di comunicazione, andare dietro un blocco contro un tiratore o concedere un rimbalzo offensivo. Loro sono la miglior squadra di EuroLeague nei rimbalzi offensivi, in questo senso nel primo tempo avevamo fatto un buon lavoro, ma non nel secondo tempo. Continueremo a lavorare per migliorare. Dobbiamo farlo perché, anche per vincere in Italia, bisognerà fare meglio, bisognerà limitare la palle perse, mettere i tiri liberi ed evitare gli errori difensivi banali. Quello che stiamo facendo in EuroLeague non è quello che facciamo la domenica in campionato, per motivi ovvi ma è anche vero che lì vedo una squadra diversa, che gioca più fiducia. Noi abbiamo una squadra di giocatori maturi, che non si sono mai trovati in una situazione così seria, quasi surreale, in cui ovviamente anche il pubblico alla fine è sconsolato perché in casa non abbiamo ancora vinto una partita. Dobbiamo tutti aiutarci, sapendo che le responsabilità sono di tutti, anche nostre perché non possiamo dire che prepariamo tutto bene e poi i giocatori sbagliano. Siamo tutti sulla stessa barca. Non ci saranno interventi, la squadra è questa, prima o poi spero di vederla con Shavon Shields e Kevin Pangos, ma in questo momento non ha senso starsi a chiedere se e dove abbiamo sbagliato in fase di costruzione. A fine anno vedremo. Io sono ancora convinto che potremo fare bene, anche in EuroLeague, anche se la situazione è quella che è. Sul futuro? Ho pensato che fuggire dalla barca non sarebbe stato utile a nessuno. Dobbiamo continuare a lavorare, migliorare, proseguire il cammino in Italia, migliorare in EuroLeague”.