Il Risparmio può finanziare la Rinascita.

di Achille Colombo Clerici

Siamo in piena economia di debito. Ogni anno, per il nostro Paese, si presenta la scadenza di 80 miliardi di interessi (gravanti sul gettito fiscale) e di altri 230 miliardi (fuori bilancio) per il rimborso dei titoli in corso. Per soddisfare il bisogno di liquidità dello Stato, ai fini del rilancio economico del dopo emergenza, non si dovrebbe andare  ancora una volta sui mercati esteri, ne’ ricorrere ulteriormente al prelievo fiscale. Occorre dare fiducia all’economia, mentre una patrimoniale (di qualsiasi genere essa sia), in quanto strumento di natura coercitiva e penalizzante, servirebbe solo a peggiorare la situazione, innescando un circolo vizioso che vedrebbe, da un lato una deriva depressiva della crescita economica, e dall’altro un progressivo continuo indebitamento nel confronti dell’Europa.

Una situazione di condizionamento alla quale il nostro Paese deve cercare di sottrarsi.

 

Il risparmio delle famiglie italiane può essere egualmente coinvolto in un grande progetto di finanziamento della rinascita del Paese. Ma è necessario un nuovo patto tra i cittadini e tra i cittadini e lo Stato: un patto che trovi fondamento nel rispetto della Costituzione Italiana che all’articolo 47 detta: ”La Repubblica incoraggia e tutela il risparmio in tutte le sue forme”. Un nuovo patto nazionale, dunque, fondato sull’incentivo al risparmio e non sulla penalizzazione della fiscalità.

Come strumento attuativo di questo disegno viene da pensare ad un piano di Italybond, a lunga scadenza, ad alto rendimento e garantiti dal Tesoro.

E’ opportuno poi mantenerne in casa nostra il flusso di interessi. E dunque si pensi all’istituzione, sul mercato secondario, di una linea di certificati di credito riservati ai risparmiatori italiani. Un investimento particolarmente interessante per i risparmiatori pensionati e anziani, che vedrebbero in questi titoli un mezzo con cui assicurarsi una sorta di vitalizio. Ma anche per chi lavora e pensa ad un’ancora duratura.

Ritengo che questo strumento finanziario, se ben impostato, e adeguatamente poggiato su una stabile fiducia politica, possa riuscire a drenare centinaia di miliardi di risparmio.   Una risorsa di liquidità preziosa, assieme alle provvidenze ed ai finanziamenti europei, cui bisogna opportunamente continuare ad attingere, per il rilancio economico del Paese.