Vita da pendolare nella provincia di MIlano, a cura di AutoScout24.

Si svegliano presto per spostarsi da una città all’altra e raggiungere il luogo dove lavorano o studiano, soprattutto in auto, percorrono in media circa 50 km al giorno, trascorrono in “solitudine” 75 minuti in viaggio (ma meno rispetto al periodo pre pandemia), spendono al mese 130 euro. Ma nonostante questo, il “gioco vale la candela” e, seppur non sempre sono stati loro a scegliere questa vita, sono abbastanza soddisfatti della propria situazione, tanto da non volerla cambiare. È l’identikit del Pendolare milanese emerso dall’ultima ricerca di AutoScout24, il più grande marketplace automotive online pan-europeo, condotta su un campione di utenti della community social che per motivi di lavoro o studio si spostano tra due comuni diversi[1] della provincia di Milano, inclusa la città meneghina. Un esercito che coinvolge ogni giorno migliaia di persone i quali, per obbligo o scelta, hanno un rapporto quotidiano con la mobilità, dove l’auto ha un ruolo sempre più centrale soprattutto a seguito della pandemia.

LA VITA DA PENDOLARE TENDENZIALMENTE PIACE

Partiamo dall’inizio. Pendolari si è per necessità o per scelta? Il 90% dichiara di aver iniziato a viaggiare verso un’altra città per necessità (motivi di lavoro o di studio). Eppure sono tanti quelli che, pur vivendo nella stessa città, hanno preferito lasciare gli agi della vicinanza diventando così “viaggiatori” a tutti gli effetti (10%).

Qual è il loro livello di soddisfazione? Nonostante i possibili disagi dettati dagli spostamenti, dalla ricerca di AutoScout24 emerge un giudizio tutto sommato positivo da parte dei pendolari (voto 6,1 in una scala da 1 a 10), ma al di sotto della media nazionale (voto 7). Infatti, se potessero decidere di trasferirsi vicino al luogo di lavoro o studio, evitando così la trasferta fissa, ben il 71% sceglierebbe di non farlo. Molti come atto di “amore” verso il luogo dove abitano.

 

QUALI SONO LE ABITUDINI?

La maggior parte del campione (40%) esce di casa tra le ore 7 e le 8, il 22% tra le 8 e le 9 e il 19% prima delle ore 7.

Si spostano in media 5 o 6 volte a settimana (63%), percorrono circa 50 km tra andata e ritorno, impiegano 75 minuti in una giornata tipo e spendono in media 130 euro al mese (la media nazionale è di 180 euro).

Si muovono principalmente in “solitudine” – l’85% lo fa da solo -, ma rispetto alla media nazionale il 56% vorrebbe una compagnia durante il viaggio, come il partner (25%), un amico (16%) o un collega (15%). Il 44%, invece, preferisce spostarsi da solo.

Una curiosità. Ribadendo che sono abbastanza soddisfatti della loro situazione, come avrebbero impiegato il tempo “risparmiato” se non fossero pendolari? Dormendo di più (47%), coltivando i propri hobby (45%), facendo sport (35%) o dedicando più tempo alla propria vita sociale (33%). Solo l’8% dedicherebbe più tempo al lavoro.

 

 

COME SI SPOSTANO?

Dalla ricerca emerge in assoluto la centralità dell’auto: considerando tutti i mezzi utilizzati tra andata e ritorno per gli spostamenti, ben l’82% dei rispondenti indica l’auto, il 24% IL bus, metro, tram, il 16% il treno e il 12% la moto o lo scooter.

Chi usa la macchina utilizza perlopiù una berlina (38%) o una city car (33%), con alimentazione benzina (44%) o diesel (39%), e durante il tragitto passa il tempo ascoltando musica (74%), informandosi attraverso la radio (42%), al telefono con amici, parenti o con il proprio partner (26%) o per riflettere sulla propria vita (23%). Ma per i più stacanovisti la trasferta è anche un momento per fare mente locale e pianificare le attività lavorative della giornata (12%) o per fare telefonate di lavoro (11%).

Anche chi si sposta con i mezzi pubblici preferisce ascoltare la musica (88%), anche se un quarto approfitta di questo momento per svolgere attività lavorative (telefono, computer, ecc.).

 

Ma il pendolare deve considerare anche gli ostacoli che potrebbero far aumentare la durata del viaggio. Il 63% di chi viaggia in auto si trova a dover fronteggiare molto frequentemente o frequentemente situazioni critiche come traffico o incidenti. Stessa situazione per il 56% che usa i mezzi pubblici, che si trova a dover fare i conti con treni soppressi, bus e tram danneggiati, ecc.

 

GLI EFFETTI DELLA PANDEMIA

Questa situazione ha impattato su oltre un terzo del campione (34%) nella scelta del mezzo di spostamento giornaliero: tra questi, l’88% utilizza maggiormente l’auto da quando c’è il Covid, mentre il 39% afferma di aver ridotto l’uso dei mezzi pubblici come bus, metro e tram. Per il 90% il cambiamento del mezzo dipende soprattutto da una questione di sicurezza, per evitare le occasioni di contagio, ma il 10% lo fa per una questione economica. Per quanto riguarda le tempistiche, ben il 63% di chi viaggia in auto impiega meno rispetto al periodo pre pandemia per raggiungere la destinazione.

[1] Survey condotta online su un campione di 439 utenti della community social di AutoScout24 Italia, di cui  304 pendolari, ovvero, che per motivi di lavoro o studio si spostano tra due comuni diversi della provincia di Milano, inclusa la città meneghina.