Vaccini, Moratti: mancano dosi a sufficienza per fase massiva.

Letizia Moratti durante il consiglio Regionale della Lombardia a Palazzo Pirelli a Milano, 2 febbraio 2021.ANSA/Mourad Balti Touati

“Per la vaccinazione di massa in questo momento non abbiamo vaccini sufficienti”, lo ha ribadito l’assessore regionale al Welfare Letizia Moratti a margine della presentazione della nuova delibera per la campagna di vaccinazione” che, ha sottolineato però “era importante fare per avere tutto pronto quando potremo partire”.

Quanto alla reperibilità di più dosi, l’assessore ha ricordato: “Noi abbiamo chiesto e ottenuto dal Governo attraverso un tavolo tecnico che è stato promosso da Regione Lombardia e con dei pareri scientifici effettuati da scienziati della nostra Regione, attraverso poi pareri che sono stati dati dall’Iss e da Aifa, di poter avere Astrazeneca sopra i 55 anni fino ai 65 e di poter avere l’allungamento delle dosi di Astrazeneca fino a dodici settimane. Analogamente abbiamo chiesto di poter avere la possibilità di allungare i tempi della somministrazione per chi ha contratto la malattia, ci risulta che la circolare sia in firma al ministro, avendo avuto parere positivo da parte dell’Iss e dell’Aifa”.

“Non abbiamo ancora risposte rispetto a un’altra richiesta che abbiamo fatto, ovvero quella, che in analogia ad altri Paesi, e vedendo le esperienze positive di altri paesi, come Uk, Scozia e Israele, di allungare i tempi tra la prima e la seconda dose di Pfizer e Moderna – ha poi aggiunto Moratti – abbiamo proposto un approfondimento scientifico rispetto a questo punto che tenga conto delle evidenze scientifiche ed empiriche che là dove questo è stato attuato le tensioni rispetto agli ospedali e la malattia grave è stata limitata”. Quindi, ha proseguito l’assessore “in una sanità di guerra – perché questo è il momento nel quale ci troviamo- io credo che ci possano essere delle scelte che scientificamente se potessimo avere tutti i vaccini disponibili potremmo non fare ma che non avendoli potrebbero essere scelte che consentono di limitare mortalità e malattie gravi, e di andare incontro a quel concetto di sanità pubblica che deve ispirare le scelte in tema di sanità”. (MiaNews)