Durante questi nove mesi di pandemia alla Dda di Milano “non è giunta alcuna denuncia” per usura mentre le indagini evidenziano che durante questo pericolo vi sono “evidenti interessi” da parte degli usurai “ad acquistare esercizi commerciali a costo vile”.
Lo ha spiegato il responsabile della Direzione distrettuale antimafia di Milano, Alessandra Dolci, nel corso della presentazione dello studio di Confcommercio Milano, Lodi Monza e Brianza ‘La criminalità ai tempi del Covid: quali pericoli per le imprese’.
Il magistrato ha sottolineato che il 90, 91% di chi ha risposto alle domande dello studio ha detto che, in caso di tentativi estorsivi denuncerebbe.
“Ottime intenzioni – ha detto Alessandra Dolci – vorrei però vedere i vostri associati alla prova dei fatti”.
Sempre dalle indagini si evince che “ci sono dei commercianti che, nonostante siamo in un periodo di profonda crisi, pagano il pizzo: cifre contenute, 500, 1000 euro ma pagano”.
Per il magistrato, “denunciare è invece un dovere” e “conviene” perché “la moneta cattiva scaccia quella buona” inquinando il mercato, così come sostiene la legge di Gresham.
La mancata denuncia potrebbe inoltre comportare anche conseguenze penali o interdittive. (ANSA).