Un nuovo capitolo della saga: come ti impedisco l’uso del treno con bici. FIAB-Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta continua la battaglia per il ripristino del servizio.

da FIAB Coordinamento Lombardia riceviamo e pubblichiamo
Da metà aprile Trenord ha introdotto i treni modello CARAVAGGIO sulla linea Milano-Arona-Domodossola.
Si tratta di treni regionali (fanno tutte le fermate) e regionali veloci (solo le fermate principali).

 

I Caravaggio hanno ben 18 posti bici – quasi un record – la maggior parte dei quali posti polifunzionali, che possono divenire posti a sedere con sedile rialzabile nel caso non ci siano ciclisti.

 

Sembrerebbe una buona notizia per chi pedala in Lombardia se non fosse che nessuno si è premurato di modificare le indicazioni sull’orario ferroviario che non riporta il logo “bicicletta”.

 

Poca cosa, dirà qualcuno, se non incontri il capotreno che, nonostante ci sia posto sul treno per le biciclette con tanto di logo sulla carrozza, decida di attenersi rigorosamente a quanto scritto sull’orario ferroviario e lì il logo che indica l’accesso bici NON C’E’!

 

Questa “dimenticanza” (?) aggiunge confusione a confusione proprio nel momento di massimo utilizzo del treno+bici, la stagione estiva e turistica per eccellenza, che costringe i malcapitati a fare dei veri e propri slalom tra orari ferroviari lacunosi, informazioni contorte e contraddittorie fornite dal personale addetto sui treni e nelle stazioni.

 

Trenord, peraltro, ha apertamente dichiarato che sarebbe possibile riammettere al trasporto bici la maggior parte dei convogli ora vietati, con modifiche tecniche marginali, ma in un anno nulla si è mosso: è decisamente ora di muoversi in tale direzione!

 

Questa la calda estate del turista in bicicletta in una regione, la Lombardia, che promuove il cicloturismo a parole per le pagine dei giornali, ma lo ostacola nei fatti con politiche per il trasporto ferroviario che rendono un’incerta avventura il trasporto della bicicletta sul treno.